“Il Comune di Scanzano Jonico ha intenzione di sostenere ogni iniziativa contro il nucleare in Basilicata, in piena armonia con le decisioni assunte dalla Regione, difendendone la scelta in ogni opportuna sede”. Lo ha detto il sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis dopo aver appreso che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Basilicata, Puglia e Campania che impediscono di costruire centrali nucleari sul loro territorio.
Iacobellis ribadisce con fermezza che l’area di Terzo Cavone sarà destinata al progetto “Scanzano Città della Pace”, progetto finanziato con quattro milioni e mezzo di euro dalla Regione Basilicata e che servirà ad accogliere bambini vittime di guerre e altre calamità. Una volontà ribadita anche dalla Regione Basilicata fermamente contraria all’ipotesi del deposito di scorie radioattive. “Proprio quella stessa terra” sottolinea Iacobellis “che nel 2003 è stata oggetto della protesta popolare del popolo lucano per contrastare il progetto di realizzare un deposito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari diventerà il simbolo della pace e dell’accoglienza come condiviso con Betty Williams, premio Nobel per la Pace 1976, ideatrice dell’iniziativa insieme al Comune di Scanzano Jonico”.
I lavori per la costruzione della Città della Pace sono in fase di avvio. Il bando del primo lotto che prevede una spesa di 2 milioni e 300mila euro è stato varato. A dicembre è stata espletata la gara d’appalto mentre sono in corso le procedure per l’affidamento dei lavori per costruire a Terzo Cavone questo grande complesso che ospiterà i bambini e le loro famiglie provenienti da aree di conflitto con lo status di rifugiati in Italia.