Ho ritenuto, in questo momento di crisi globale, di perdita di tanti posti di lavoro ma anche e soprattutto per impostare concetti e pratiche più in linea con giudizi ecologici e di rispetto dell’ambiente, presentare, in consiglio comunale un ordine del Giorno per l’attuazione dell’orto comunale. Va concepito che la filiera corta e l’autoproduzione sono due dei pochi mezzi per garantire ai cittadini oltre che la sicurezza alimentare, a prezzi modici, anche un piccolo sostentamento per la famiglia che, trova maggiore valenza per i ceti meno abbienti. La realizzazione di un orto sociale significa rispetto per se stessi e per l’ambiente; Significa anche lasciare alle future generazioni un ambiente migliore di quello attuale. L’orto sociale si identifica, per la gente che vive tra case e traffico, nella possibilità di creare un contato diretto con la natura, fare esercizio fisico e ottenere produzioni di qualità. L’orto comunale può evidenziare, dunque, richiamo turistico, richiamo alle tradizioni rurali della città e del suo comprensorio. Non va inteso quale sinonimo di povertà, è soprattutto coscienza ecologica, cultura del bello, mediante i colori della terra, nel susseguirsi delle stagioni, accostamento delle dinamiche naturali ed ecologiche per una produzione biologica e sana. In altri termini il ritorno ad una vita più naturale con spazi verdi e coltivati, quello che si identifica oggi col termine “agricivismo”. O, lasciatemi passare il termine, senza dubbio più abusato: “agri-cultura”. Gli orti comunali, fenomeno che trovano particolare sviluppo al nord, non devono essere considerati quali ripari per povertà, o passatempo per pensionati, questi favoriscono un sano impiego del tempo libero, luoghi di aggregazione ed integrazione del tessuto sociale. Ampliano il concetto che coltivare significhi limitarsi a deporre i semi. Curare la crescita e raccogliere il prodotto, appaga concetti economici e di soddisfazione psicologica. Oggi gli orti comunali acquistano una nuova funzionalità nelle dinamiche dell’impegno lavorativo ed in alcuni casi anche del soddisfacimento di esigenze famigliari. Per tali presupposti ho chiesto al consiglio comunale di approvare l’ordine del giorno con l’impegno ad individuare ed assegnare a cittadini socialmente deboli e svantaggiati, piccoli lotti di verde pubblico da conferire in concessione con funzione di orto, individuando spazi nel comprensorio urbano, periferico o che, comunque maggiormente si prestino per le finalità di cui in premessa; A convocare le commissioni Competenti affinchè si possa redigere un regolamento comunale che disciplini le assegnazioni e quant’altro serva alla programmazione dell’iniziativa.
Adriano Pedicini consigliere comunale del PDL
l’importante e che le cose funzionino bene. Bella iniziativa.