E’ durato oltre tre ore il dibattito promosso nella sala giunta del Comune di Matera dal sindaco di Matera Salvatore Adduce per discutere con le associazioni di categoria, gli ordini professionali, i sindacati e il vasto mondo associazioni la questione che continua a far discutere la città di Matera, quella legata al piano Casa.
In apertura il primo cittadino Salvatore Adduce ha ribadito la necessità di approvare il piano casa perchè per 15-20 anni a Matera in materia urbanistica ha dominato l’arte di arrangiarsi e a questo atteggiamento va posta la parola fine. L’assessore Mazzei ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di distinguere tra le politiche da mettere in campo per favorire l’housing sociale, l’unica strada che potrà garantire alle giovani coppie la possibilità di realizzare il sogno di una casa di proprietà e gli indirizzi che l’amministrazione dovrà inserire nel piano Casa per regolamentare le richieste presentate dalle imprese di costruzioni sui nuovi progetti di edilizia privata.
Riportiamo di seguito la relazione illustrata in sala giunta sul piano casa dal capo di gabinetto Roberto Cifarelli alla presenza del sindaco Adduce e dell’assessore all’urbanistica Piero Mazzei
Incontro sul Piano Casa
La commissione urbanistica si prepara a concludere la discussione per la individuazione degli ambiti urbani e periurbani e della stima sulla tensione abitativa per la realizzazione di programmi integrati di edilizia residenziale sociale: il cosiddetto “Piano casa”. Nell’incontro con le associazioni, gli ordini professionali, le organizzazioni sindacali, svoltosi in mattinata, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha presentato il seguente documento.
Il Fabbisogno
Il Comune, attraverso i propri uffici, ha determinato la tensione abitativa ai fini della perimetrazione degli ambiti interessati dalla riqualificazione di cui all’ art. 4 della L.R. 25/09.
A tal fine sono stati considerati i tradizionali indicatori del disagio abitativo ( numero degli sfratti, pendolarismo, composizione del mercato abitativo) con ulteriori parametri tesi a rappresentare, con maggiore aderenza, i connotati di tensione abitativa aggiungendo il saldo migratorio, la presenza di immigrati stranieri. Il Comune di Matera risulta nell’elenco dei comuni ad alta tensione abitativa di cui all’Allegato A della Delibera CIPE n. 87 del 13 novembre 2003.
Nella relazione del PRG ’99 si stima che il numero di abitanti della città possa raggiungere, nei venti anni successivi all’approvazione, il numero di 67.000 abitanti virtuali per tutto il Comune, compreso il periurbano e l’insediamento dei borghi.
Dalla relazione della bozza di Regolamento Urbanistico 2010 si ricava che Il dimensionamento è stato effettuato secondo i seguenti parametri:
a) Abitanti insediabili negli ambiti/comparti ad attuazione indiretta: 2.450 abitanti, corrispondenti a 1.089 alloggi ( considerando 40 mq per abitante ed una superficie per alloggio pari a mq 90 )
b) Abitanti insediabili nelle aree residenziali a pianificazione attuativa pregressa: 1.681 abitanti.
c) Abitanti residenti nello spazio urbano alla data del dicembre 2007: 57.372
d) Abitanti residenti nei borghi e nell’insediato rurale alla data del dicembre 2007: 2.800
Il numero di abitanti posto a base del dimensionamento del Regolamento
Urbanistico del 2010 è pari a: (a+b+c) 2.450 + 1.681 + 57.372 = 61.503 abitanti.
Mentre, il calcolo di cui al Regolamento Urbanistico, se riportato all’intero territorio ( compreso i borghi e l’insediato rurale) dà luogo al seguente risultato:
(a+b+c+d) 2.450 + 1.681 + 57.732 + 2.800 = 64.303 abitanti.
Dai dati acquisiti dall’Ufficio Commercio risulta che gli alloggi adibiti ad uso ricettivo e, pertanto, sottratti al soddisfacimento del fabbisogno abitativo, sono, nel complesso 68 – 2 affittacamere
e 66 BED & BREAKFAST – . Dall’analisi dei dati Tarsu il numero sale a 74 alloggi in totale.
Dai dati di fonte ISTAT e del Servizio Statistica del Comune negli ultimi otto anni (2001 57.785 -2008 60.384) si è registrato un incremento di popolazione pari a 2600 abitanti circa.
Dalle analisi del Cresme si ricava un’ ipotesi minima di 1380 per 10 anni; un’ipotesi di massima pari a 1710 alloggi. Assumendo prudenzialmente il valore più basso tra quelli relativi alla domanda primaria, il fabbisogno abitativo complessivo, nel periodo 2010-2019 risulta essere pari a: 1.380 + 1.140 = 2.520 alloggi
1
Tutti gli immobili di categoria catastale “A”, che al 2009 risultano essere circa 28.100.
Al fine di comprenderne l’effettivo utilizzo, se ad uso abitativo o per altre finalità, si sono
analizzati, in primo luogo, i dati ricavabili dalla Tarsu, i cui importi sono in relazione all’uso dichiarato dagli utenti. In conclusione dell’analisi svolta, alla data attuale risulterebbero ALLOGGI VUOTI 2.081 pari al 7,40% in numero fisiologico rispetto alla media delle città italiane.
Si riporta l’analisi della graduatoria formulata a seguito del bando per l’assegnazione di Edilizia Sovvenzionata (Ater), (art. 9 – legge regionale n°31/99) da cui risulta che:
A. Le domande ammesse sono in totale n. 436
B. Le domande escluse sono in totale n. 84
Pertanto, i nuclei familiari che alla data del bando erano in condizione di poter presentare domanda per l’assegnazione di un alloggio di edilizia sovvenzionata, ammontavano al numero di circa 500 .
Incrociando i dati descritti in precedenza, si ritiene di poter confermare la stima del fabbisogno abitativo secondo il seguente schema logico:
a) Dato riveniente dal dimensionamento del PRG in vigore, pari a: 67.000 abitanti
b) Fabbisogno abitativo che risulta soddisfatto dal dimensionamento del Regolamento Urbanistico 2010, pari a: 64.303 abitanti
c) Saldo tra i dati di cui ai due punti precedenti, pari a:
67.000 – 64.303 = 2.697 abitanti ancora da soddisfare.
Sulla base dei criteri fissati dal Regolamento Urbanistico 2010 ( dotazione per abitante
pari a 40 metri quadrati di superficie lorda e dimensione media di ciascun alloggio pari a
90 metri quadrati ) si è proceduto a convertire il numero di abitanti riveniente dal saldo di
cui al punto precedente, ottenendo il seguente risultato:
2.697 x 40 = mq 107.880
107.880 mq : 90 mq/ab = n. 1.199 alloggi
Le politiche per l’abitazione sociale a Matera
Nel quadro degli interventi in itinere proposti si prevede di soddisfare nei prossimi cinque anni parte del fabbisogno abitativo di edilizia sociale nel seguente modo:
1) Edilizia agevolata/Convenzionata attraverso variante in itinere alle aree PEEP esistenti per n. 160 alloggi
2) Edilizia sovvenzionata a cura dell’ATER di Matera secondo il seguente prospetto:
– N. 14 alloggi al borgo La Martella (accordo di programma per edilizia sperimentale)
– N. 30 alloggi al rione San Giacomo (PRU)
– N. 51 alloggi PEEP San Giacomo (variante in itinere)
– N. 46 alloggi borgo Venusio (area derivante dal PRU)
Per un totale di n. 141 alloggi
3) Piano Casa L.R. 25/99 – intervento di Housing sociale per n. 260 alloggi (pari al 40% sul totale dell’intervento) in locazione temporanea, permanente, o con promessa di patto di vendita (minimo otto anni)
TOTALE EDILIZIA SOCIALE 2011/2015 n. 561 alloggi
La situazione dell’edilizia, delle imprese, dei lavoratori
La crisi edilizia in Basilicata ha registrato un’autentica emorragia di posti di lavoro, negli ultimi due anni si sono persi circa 5000 addetti, quasi come se fosse stata chiusa una fabbrica di grande dimensioni. I dati delle casse edili ci danno una lucida e inconfutabile comparazione di numeri: nel 2008 le ore di lavoro nel comparto edile erano di 12,8 milioni circa, nel 2009 sono scesi a 11,8 milioni e nel primo trimestre 2010 l’occupazione è ferma a 4,8 milioni di ore,passando dagli 8502 addetti attivi, del 2009 in cassa edile, ai 7011 lavoratori attivi nel del secondo semestre, cioè ad oggi, invece le ore lavorate sono: 2.915.184, pari a 529,94 ore per operaio. Un nostro operaio lavora in medio sei mesi all’anno. Dal 2008 al 2010 i lavoratori registrati da Cassa edile e Edil Cassa, cioè quelli regolari, in tutta la Regione sono passati da 16.124 a 10.862. Il calo ha interessato anche lavoratori stranieri che, per quanto riguarda le sole casse edili sono passati da 2006 a 973 in poco più di due anni, il numero delle imprese registrate è passato delle 2888 del 2009 alle 2.241 del 2010. E se dal 2008 al 2009 la flessione è stata abbastanza contenuta, dal 2009 alla prima parte del 2010 si è verificata un’autentica caduta libera di tutti gli indicatori economici del settore. La flessione ha interessato in maggiore misura la provincia di Matera rispetto a quella di Potenza.
E a Matera?
Tra il 2008 ed il 2009 nel materano si sono persi oltre 500 posti di lavoro secondo i dati forniti dalla Cassa Edile e dalla Edilcassa, che in percentuale fanno un meno 11 per cento di occupati. E che il settore non goda di buona salute lo conferma il dato di febbraio delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria, che sono praticamente raddoppiate. L’andamento delle ore medie annue di ogni lavoratore sono ferme a quota 800 a fronte di una media che si dovrebbe attestare intorno alle 1.500 ore. Un discrepanza che rischia di essere tradotta in un massiccio ricorso al lavoro nero. Aumenta il ricorso al cottimo, se è vero che i cottimisti che arrivano da fuori regione sono passati dal 37 per cento al 39 per cento del totale degli addetti del settore.
Il brusco calo degli appalti pubblici che, in un tessuto produttivo che al 70% lavora con la pubblica amministrazione, vuol dire cantieri fermi e manodopera inutilizzata. Numeri pesanti se si considera che l’edilizia contribuisce al pil lucano per quasi il 20 per cento.
Guarda la fotogallery relativa all’incontro con le associazioni promosso in sala giunta e di seguito l’invito a partecipare alla presentazione ufficiale del Partito del Mattone, una nuova iniziativa promssa da Matera Cambia! e circolo Gino Giugni prevista nel pomeriggio di sabato 26 marzo a partire dalle ore 16.
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Nasce il Partito del Mattone: la provocazione è di Matera Cambia! e del circolo Gino Giugni
Di fronte alla frenesia cementizia che pare essersi impadronita della Giunta Comunale e la gran parte del Consiglio Comunale, senza distinzioni tra maggioranza ed opposizione, Matera Cambia! ed il Circolo Giugni hanno ufficialmente fondato il Partito del Mattone (PdM) per dare finalmente una casa unica ed unitaria a tutti i sostenitori del cemento, del mattone e della devastazione del territorio, trasversali ai partiti ed alle liste.
Il PdM è stato presentato ufficialmente sabato 26 marzo alle ore 16,00 alla Mediateca Provinciale di Matera nel corso di un incontro/dibattito durante il quale il comitato promotore ha presentato le linee programmatiche ed il percorso comunicativo ed organizzativo al termine del quale il Partito si doterà dei propri organismi direttivi.
Mimmo Genchi – Francesco Filippetti
Matera Cambia! e Circolo Gino Giugni
Nella foto un momento della conferenza stampa
Gli architetti materani esprimono forti perplessità sul Piano Casa a Matera
Il presidente dell’Ordine degli Architetti, Eustachio Vincenzo Olivieri, è intervenuto in mattinata al dibattito cittadino sul Piano Casa condividendo appieno le finalità del miglioramento della qualità abitativa, l’aumento della sicurezza del patrimonio edilizio esistente, del favorire il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili nel settore edilizio e dell’Housing sociale che la nuova Legge regionale si proponeva di attuare, tuttavia, ha espresso preoccupazione per il carattere eccezionale, straordinario, non coordinato ed estemporaneo di sostegno all’edilizia che assume la legge sul Piano Casa, in merito alle procedure per gli interventi previsti, avvertendo che un processo di crescita edilizia intensa e mal regolata può determinare effetti pericolosi e perversi al di là delle buone intenzioni.
Incontrollabile, invece, potrebbe diventare la trasformazione urbana se non confrontata con la nuova strumentazione urbanistica che l’Amministazione Comunale si accinge ad adottare. Gli interventi previsti in “deroga agli strumenti urbanistici comunali vigenti” azzerano di fatto i principi alla base della pianificazione e della progettazione urbana.
“Gli assetti che oggi diamo alla nostra città – afferma Olivieri- saranno condizionanti per molti anni futuri, anche quando i modi del vivere, dell’abitare, e del pensare saranno diversi da oggi. Oggi più che prima la città di Matera ha bisogno prioritariamente di attuare l’intera strumentazione urbanistica che regolamenti lo sviluppo futuro dell’intera città e del suo territorio. Non è possibile attendere oltre. Avviato l’iter per il R.U. è indispensabile concludere anche il Piano Strategico Comunale. Il ritardo accumulato ha fatto sì che in questo vuoto urbanistico l’impatto del Piano casa ci ha trovato impreparati e ha generato confusione non sapendone prevedere gli effetti e le ricadute e, qualora dovesse realizzarsi senza un attento controllo, siamo certi che andrebbe a sconvolgere gli equilibri, i fabbisogni reali, gli standards, che sono alla base di una corretta analisi e pianificazione urbana. Certo è che la gestione di questo Piano casa sarebbe stata, in qualche modo, meglio governata in presenza di una strumentazione urbanistica già approvata. L’esempio della Città di Potenza è emblematico in questo senso. Diventa allora indispensabile un confronto con i pianificatori incaricati. In Italia, come abbiamo registrato anche a Matera nell’ultimo periodo, sono state stracciate le regole , si è costruito ovunque dissipando territori e paesaggi. Oggi la politica deve mediare e dare risposte ad una sempre più crescente domanda di “progettualità”; deve saper immaginare strumenti condivisi per costruire il futuro della città, senza la quale i singoli progetti non hanno senso e, soprattutto, perdono di efficacia. Ciò che oggi si chiede a chi governa è una ‘promessa’ di città che sia plausibile e adeguata alle domande di qualità che tutta la comunità materana si aspetta. A questo proposito non possiamo trascurare di sottolineare come quanto sta accadendo sia un esempio negativo di urbanistica, non in linea con quanto previsto dalla pianificazione sostenibile e con i principi di governo del territorio e con l’alta tradizione della degli interventi urbanistici che la cultura architettonica degli anni ’50 ha espresso nella Città di Matera”.
Prevedere nuovi insediamenti “sregolati” e scollegati da una pianificazione organica rappresenta la negazione e la contraddizione dei principi alla base dalla tutela del territorio e della promozione dell’architettura di qualità. La forma di controllo che il Comune deve avere nello sviluppo urbano non può essere, dunque, elusa o eliminata. La valutazione sulla qualità morfologica ed urbanistica della città, assunto indiscusso nella redazione dei Piani Urbanistici, non può essere demandata a interventi non programmati o governati dal Comune e a procedure che possono alimentare disuguaglianze tra i cittadini. L’ordine degli architetti è dunque fortemente perplesso su un’attuazione massiva del “Piano casa” a Matera poiché crediamo che non riesca a coordinarsi con la strumentazione urbanistica in fase di attuazione né si ponga il vero obbiettivo di riqualificare le periferie e i contesti residenziali degradati senza dissipare il suolo agricolo, il territorio ed il paesaggio urbano.
Nota del consigliere comunale Giovanni Angelino (FLI): “La CGIL continua a fare demagogia”.
La CGIL continua a fare demagogia, anzicchè difesa dei diritti legittimi dei lavoratori. Adesso, addirittura, si inerpica per lo stretto sentiero della legittimità dello strumento legislativo. Cosa significa politica abitativa che permetta di offrire gli alloggi sfitti a canoni ragionevoli? Per caso imporre, in spregio al diritto di proprietà privata, un esproprio collettivo per dare una casa a tutti? Emerge sempre il DNA bolscevico di questo sindacato, contrario a tutto “a prescindere”, con una cultura politica ormai desueta e fuori da una società, quella attuale, in piena crisi economica, dove stanno venendo meno i diritti fondamentali che la Costituzione dovrebbe garantire, come il diritto alla casa ed in antitesi anche a quanto affermato, pochi giorni fa, dallo stesso segretario degli edili della CGIL sul preoccupante calo degli occupati nel settore della edilizia a Matera.
Il Piano Casa è una opportunità per questa città e va visto in questa ottica, con i filtri del garantismo, della politica, della mediazione, della tutela del tessuto urbanistico, ma sempre e solo nell’ottica di una opportunità che la città non deve perdere, oltre che per i beneficiari sociali degli alloggi, per i soggetti proponenti e, infine, ma non da meno, per i lavoratori stessi che la CGIL ormai non rappresenta più.
Le categorie produttive, artigiani ed imprenditori, sabato hanno espresso un plauso alla azione che il Sindaco sta svolgendo, incoraggiandolo a proseguire per dare una opportunità a tutti, dagli investimenti strutturali legati ai PISUS, alle aree per gli insediamenti delle cooperative edilizie, per finire a quelli turistici dei PIOT.
L’ATER ormai da anni rivendica, senza ascolto, la propria mission sul problema della casa e sicuramente potrà fare la propria parte insieme agli investimenti che le forze economiche locali hanno puntato su questa scommessa. La politica finisca di dividersi su queste scelte e sappia fare sintesi sulla soluzione dei problemi che affliggono la nostra città; lasciamo ascoltare ad altri le sirene stonate di sigle come la CGIL che mostrano evidentemente il passo e che risultano sistematicamente contrarie a qualunque forma di “novità” che il sistema legislativo offre.
Pur in molti dell’opposizione, non faremo mancare il nostro sostegno a favore di iniziative positive e produttive nell’interesse dei materani.
consigliere comunale e vice-presidente vicario del consiglio Giovanni Angelino (FLI)
Ma finitela di rompere c’è gente che ha bisogno di una casa!Che poi c’è gente che ne ha 10, non vuol dire che per colpa di questi non si deve costruire +.Ci sono anche persone che non ne hanno nemmeno una………………
Hai ragione che c’è tanta gente che non ha una casa. Ma il problema è che le case ad un prezzo “RAGIONEVOLE” andrebbero agli stessi proprietari delle 10 case. Esempi nell’edilizia convenzionata/agevolata e nelle cooperative ce ne sono a iosa. Magari potessi farti nomi e congomi. Capisc a me!!!!!!!!
ma se sono tutte vuote le case che non si riescono a vendere perche hanno prezzi esorbitanti!!!con il nuovo regolamento si costruiscono case per una città di 100 mila abitanti, e dove li vedrai mai 100mila abitanti a matera???di case ne stanno una marea,le giovani coppie non riescono a sposarsi per il prezzo,non perche mancano immobili
Diciamo anche che ci sono tante case piu’ “modeste”, senza idromassaggio e senza ascensore che i fighetti materani non vogliono perche’ se no …. CHE FIGURAAA CON GLI AMICIIII ….
Ci siamo abituati a volare piu’ in alto di quanto possiamo con le nostre braccia e gambe …. cioe’ dobbiamo stare con i piedi per terra !