La infelice vicenda del Partito Democratico e delle dimissioni del suo sfortunato "leader" Veltroni ci potrebbe dare delle utilissime indicazioni. E’ inutile nascondere che le dimissioni di Veltroni sono la cifra del fallimento del progetto del PD. Perché il PD è fallito? Il PD è semplicemente fallito perché si è illuso di costruire un partito non su valori fondanti "ultimi" di tipo identitario, ideale, storico-culturale. Anzi questi fondamenti ultimi identitari sono stati volutamente nascosti. La parola d’ordine, soprattutto degli ex-comunisti, è stata quella de "scurdamm’ch o passat simm e napul paisà". Questo voler rimuovere il proprio passato da parte degli ex-comunisti è una forma di autolesionismo che incoraggia paradossalmente l’anti-comunismo berlusconiano. E’ vero che le forme de comunismo reale sono tutte miseramente fallite nel mondo; è anche vero però che il comunismo italiano ha contribuito alla costruzione ed alla affermazione della nostra democrazia; al suo inserimento nel sistema economico mondiale; ha lavorato per l’arricchimento della risorse sociali ed economiche del nostro paese attraverso la sua fitta rete cooperativistica; ha lavorato per un arricchimento culturale ed immateriale dell’Italia. Insomma ha saputo servire la repubblica italiana donando grandi uomini ed ha in modo intelligente saputo correggere in chiave democratica ed umanitaria le distorsioni autoritarie e liberticide di quell’ideologia. Uno dei frutti più perversi di questa rimozione è la scelta dei leader nominali di turno chiamati a guidare la coalizione di centro- sinistra che non hanno mai coinciso con quello vero, unico veramente in gamba (D’Alema) è solo perché è quello più impostato all’"antica". Il risultato è che quello vero spesso non collabora! Dall’altra abbiamo invece gli "ex-democristiani" che si "vergognano" del loro passato per ben altri noti motivi. E’ quel troncone del Cattolicesimo Democratico ai quale la storia ha dato ragione ma che si è trovato a fronteggiare "il successo" storico con una classe politica assolutamente non all’altezza (e qui forse la Chiesa deve mettersi un po’ la mano sulla coscienza!). Infatti non basta avere ragione dalla storia se poi ad incarnare detti valori sono uomini miserabili! Chi scrive comprende i primi ma non i secondi (ma questa ammetto che è un’altra storia!). Parlavamo delle verità ultime che devono informare e guidare la costituzione di un partito. Il PD al contrario si è illusa di poter fondare una convivenza fra la cultura di sinistra e quella popolare auto-condannandosi a condividere solo verità "penultime" La sinistra ha abbandonato l’utopia comunista (che poi è l’unica verità ultima che li avvicina ai cattolici) ma ha conservato la visione materialistica della storia. Al contrario il Cattolicesimo Democratico (CD) si fonda proprio sulla certezza che lo spirito e l’immateriale pervade ed orienta la storia. Per la sinistra la politica è attività estranea alla sfera morale; mentre per il CD essa è parte "esigente"di essa. Per la sinistra il diritto è esclusivamente dettato da elementi solo storico-culturali ed etici relativi; mentre per il CD esso è un impasto di valori immutabili naturali e valori culurali sempre inediti. Come si può ben vedere sono valori di fondo in forte opposizione fra di loro anche se ciò non preclude la via di un’intesa anche organica nel momento di fare scelte concrete. Il percorso finale di due affluenti e comune anche se le sorgenti possono essere molto lontane fra di loro. Da bambini si giocava per ore a pallone con gli amici; ma poi per mangiare e dormire, per mettersi in totale libertà, si tornava ognuno alle proprie case per poter incassare "quella carezza della sera". Ecco un partito deve essere come "casa propria": ci si deve poter mettere in libertà e ciò non può proprio avvenire, da quel che mi è dato di capire, nel PD nel quale la gente spende la maggior parte del suo tempo a badare a non dire e/o non fare cose che potrebbero ritornare sgradite allo sconosciuto convivente.. Un errore perfettamente speculare a quello del PD sta per esser fatto dal Centro-Destra. Non è vero che le anime nella PdL sono più omogenee di quelle del centro-sinistra. Vi è un ramo liberale e liberista (prevalentemente in Forza Italia) e vi è un ala sociale (prevalentemente in AN) difficilmente conciliabili. Sulla scorta dell’esperienza del PD nel mio piccolo consiglierei che sto matrimonio non s’ ha da fare….ma poi si sa ormai oggi conta più il sondaggio che il sogno, valgono più le "istantanee" del presente che le visioni del futuro e gli oracoli e gli esteti della politica hanno detto "si" . Buona Fortuna Italia!!
Francesco Vespe
dico la mia sul fallimento del PD. Il fallimento del pd è piu o meno un fallimento dell italia.nn xk il pd avrebbe risollevato la nostra situazione politica,figuriamoci.ma xk ha determinato il fallimento dei giovani.purtroppo,almeno in lucania,troppi giovani hanno creduto nel pd entrando nel partito.hanno affidato i sogni d cambiamento a qualcosa ke nella realta nn era nuovo. hanno bruciato tanti giovani,onesti e illusi,ed è questo il male peggiore.del resto hanno contribuito al fallimento anke la scissione dai comunisti,comunisti ke nn penso siano angioletti come detto nell articolo.comunismo=pace..mah.domani fondo il partito nazista italiano,ma saro amico d ebrei e portero la pace nel mondo
Secondo me il vero fallimento (politico) è quello di Vespe!!!
sei davvero spiritoso eunicol! Peccato che lo spirito manifestato dietro uno scudo anonimo (eunicol: che cos’è un lassativo?) denoti solo vigliaccheria. Vespe sarà pure un fallito in politica… 👿 ma temo che in giro ci siano fallimenti ancor peggiori….come quello per esempio della mente! :X
👿 :angry: :silly: