Si è tenuta venerdì 14 gennaio, presso la sede del PD di Matera, l’assemblea del direttivo cittadino del Partito Democratico. Rinsaldare il rapporto con gli elettori, restituire al Partito Democratico il suo giusto protagonismo dopo mesi di assenza , questi sono stati i temi posti al centro della relazione del Segretario Cittadino, Simonetta Guarini.
“Bisogna dare segnali concreti promuovendo la partecipazione degli iscritti e dell’intera città affrontando temi che stanno a cuore ai materani. Il programma dell’Amministrazione comunale prevede questioni cruciali che verranno affrontate a ritmo serrato; spetta al PD occuparsi a pieno titolo di questi argomenti, che vanno dal Regolamento Urbanistico ai PISUS, da una considerazione attenta per le tematiche ambientali alle politiche in favore delle donne e delle fasce più deboli della comunità, alla sfida della candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019. Il ruolo guida del PD per l’intero centrosinistra – ha concluso la Segretaria – va ribadito anche attraverso un confronto continuo e discussioni costruttive, per esercitare una funzione a sostegno dell’azione di governo dell’Amministrazione comunale in un processo di ampia partecipazione e coinvolgimento di tutto il partito”.
Al termine di un vivace dibattito con diversi interventi che hanno ribadito l’urgenza di riaprire la discussione sui temi e sui programmi attraverso la partecipazione di tutti al governo del Partito, l’assemblea ha eletto la Segreteria cittadina nelle persone di: Giovanni Cucari (Vice-segretario), Tina Santochirico (Presidente), Cosimo Muscaridola (Tesoriere), Mimmo Amenta, Pierfrancesco Pellecchia, Giovanni Albanese, Angelo Giordano, Emanuele Belfiore e Maria Rosaria Mongelli.
Lettera aperta alla Segretaria provinciale del PD Simonetta Guarini firmata da Enzo Di Pede, componente dell’assemblea cittadina del PD
Cara Simona, non sono lontani gli incontri di Partecipazione & Democrazia, dove si parlava di tante belle cose, di coinvolgimento della gente, di togliersi la casacca di riferimento, di costruire praticamente da Zero un PD Materano eticamente vitale, in cui le regole dovevano essere forza e non ostacoli.
Si proponeva di pubblicare, sempre coi piedi per terra, iniziative concrete che, sia nel merito che nelle modalità di esposizione, dovevano essere un chiaro esempio dell’esistenza di una forza unitaria, attiva e rinnovatrice. Sindaco, Assessori e Consiglieri avrebbero potuto sfruttare a vantaggio di tutti, queste proposte ( cogliendo, come dire, la palla al balzo ) e non vederle come critica ( che non doveva mancare, se necessario ) od intromissione.
Doveva essere chiaro a tutti gli osservatori che il Partito Democratico era ed è una necessità per la Città, una formazione politica la cui esistenza non è un gioco di potenti, ma una forza popolare di resistenza e sopravvivenza al degrado sociale ed economico.
Se persone accomunate da questo simbolo si sono riunite spontaneamente per riempirlo di contenuti è evidente che non abbiamo a che vedere con una creatura artificiale, ma che i tempi erano maturi per trasformare il Partito Democratico da arma antiberlusconiana a forza di rinnovamento a tutti i livelli.
Credo che dentro di noi abbiamo voglia di realizzare, di partecipare, di creare iniziative, ma non le attuiamo perché non riusciamo a liberarci dalle lobby di potere, Così facendo, non andremo da nessuna parte. Uniti credo che potremmo essere forza di riflessione, di espressione e di proposizione.
Ricordo “vagamente” il programma e gli obiettivi di Adduce con “Materaintesta”. Già al primo punto cado e difficilmente riesco ad alzarmi. La partecipazione dei cittadini, siamo nel mondo della fantasia, un esempio per tutti: incontro coi cittadini ed operatori dei Rioni Sassi con il Sindaco e la Giunta, si presentano solo il Sindaco e gli Assessori di area democratica. E quelle poche richieste fatte senza oneri sono ancora lì sulla carta da tre mesi. La gente che ha votato il centro sinistra, oggi, mi ferma e mi chiede: ma che fine ha fatto il Sindaco?
Il percorso da compiere è di tentare di spostare l’attenzione sugli argomenti programmatici piuttosto che sulla ripartizione di incarichi. Portare il partito a discutere, ad elaborare ed a proporre progetti e modelli da inserire nelle politiche di governo della città e del territorio incalzando e sostenendo la giunta e costruendo un rapporto stretto con i consiglieri eletti. Noi come Area Democratica con i 10 punti di Matera Città Territorio abbiamo fatto.
La ricerca di un percorso in cui le scelte e le decisioni dei partiti si incontrino e convergano con una platea di soggetti più ampia è esattamente ciò che a cui i gruppi dirigenti di partito devono mirare.
Non ci sono più ragioni perché le varie correnti, createsi dopo le primarie che hanno visto Bersani eletto segretario nazionale, continuino ad agire divise dietro le quinte, osannando una unità, a detta del neo-segretario provinciale, non considerando di fatto la terza mozione Bersani appena nata, e dimenticando gli accordi presi in occasione della elezione del segretario regionale, conclamando così la mancanza del rispetto delle regole, voluto dal codice etico, che invito colui che fa le trattative senza averne titolo o mandato ufficiale a leggerlo.
Sono persuaso che occorra innescare – e re-innescare – un processo che investa sul desiderio di discussione e sulla voglia di partecipazione della nostra gente.
Senza entusiasmo e senza passione non aiuteremo a crescere il partito “nuovo” di cui abbiamo bisogno.
Ci vuole chiarezza, modestia, fiducia e ottimismo, perché la gente e soprattutto le nuove generazioni e tutti gli iscritti al Partito Democratico credano in un rinnovo radicale della vecchia politica spartitoria e ipocrita come un intervento che mi ha preceduto, rappresentando la necessità di etica, trasparenza, innovazione e partecipazione alla vita politica che trabocca dalla società civile.
Enzo Di Pede, componente dell’assemblea cittadina del PD