“Sì, i ribassi. Tutti ne parlano, anche alla televisione, ma non è vero che i prezzi stanno calando, almeno per Matera”. Matera, pomeriggio del 20 marzo 2009: un breve sondaggio in 3-4 agenzie immobiliari della città fornisce subito un quadro certo che racconta di una situazione drammatica per chi cerca casa. Ed anche per chi vuole venderla, se è un privato. I mediatori immobiliari, opportunamente stimolati, si sbottonano e parlano liberamente con il cliente (giornalista) descrivendo un mercato della casa che a Matera la crisi la sente solo in tv, ma non la vive sulla propria pelle. O meglio, la crisi c’è ma non è dovuta al crollo dei prezzi. La diagnosi è la stessa di 6/12 mesi fa: i prezzi troppo alti, chi poteva ha comprato, chi no… Nuovo o usato non fa differenza: si parte dai –minimo- 2.200 mila/2.500 euro al metro quadrato per un appartamento nuovo di circa 75 mq che non costa mai meno di 170 mila euro, fino ai 190/200 mila euro se ha il garage. “Sa” dice una gentile mediatrice, “ormai i garage li vendono a 1.000 euro al metro quadrato”. Chi si accontenta di un appartamento popolare deve sborsare sui 140-150 mila euro e spesso bisogna pure ristrutturarlo. Una enormità se si pensa che quelle stesse case sono state “riscattate” a prezzi ridicoli solo 10/15 anni fa.
Ma perché il mercato è bloccato? I motivi sono molteplici. Chi vende, privati e imprese, aspetta tempi migliori e preferisce mantenere il prezzo su livelli giudicati accettabili, salvo uno sconticino del 5-7% che è un’inezia rispetto al costo delle case e agli incrementi a due cifre degli ultimi anni. Escludendo i pochi fortunati che s’imbattono in un venditore che non può attendere le calende greche ed è costretto a disfarsi subito dell’immobile, i prezzi rimangono inaccessibili. Chi vorrebbe comprare ha poca scelta: optare per il nuovo spesso è impensabile perché le imprese costruiscono appartamenti della estensione media di 70/90 mq, per una spesa che difficilmente scende sotto i 170 mila euro (senza posto auto). E la solfa non cambia tuffandosi in un alloggio popolare: caro e socialmente non al top. La crisi, dunque, c’è ma è di segno opposto agli altri settori: non c’è deflazione, non esiste una vera e proprio flessione dei prezzi.
Semplicemente, il mercato non gira.
Certo, ci sarebbe l’affitto: “l’offerta è molto ampia” spiega un giovane agente immobiliare “ma i canoni sono sempre piuttosto alti”. Una tavernetta con finestre “alte” arriva tranquillamente a costare 450 euro al mese (in periferia), mentre un immobile ristrutturato e senza mobilia in via Passarelli costa sui 500 e passa. Non un Eldorado per giovani coppie spesso con contratti di lavoro precari e stipendi che difficilmente superano la fatidica quota di 1000 euro.
Sui mutui è meglio sorvolare, adesso che per un’apertura di credito le banche arrivano a chiedere garanzie supplementari e fideiussioni fino all’ultimo dei parenti.
E allora? Una soluzione ci sarebbe ma già l’espressione suscita ripulsa nelle classi politiche d’ogni colore: politiche per la casa. Si può agire in due direzioni: affitti e nuove case. Per chi non può o vuole comprare si agevolano le locazioni (agevolazioni reali, non l’elemosina che i Comuni elargiscono sulla base di una legge del 1998 a chi è praticamente indigente). Chi aspira a diventare proprietario ha due possibilità: chiedere un alloggio popolare oppure –se ha un reddito più consistente ma non elevato- costruirselo in cooperativa.
Di case popolari se ne costruiscono molto poche, le cooperative hanno bisogno che il Comune gli dia i terreni dove edificare. E’ inutile domandarsi perché si costruiscono pochi alloggi popolari e non si danno aree edificabili alle cooperative, basta fare un semplice ragionamento di economia: la presenza di più case popolari e di alloggi cooperativi sul mercato immobiliare locale farebbe diminuire la domanda di case in modo stabile e le imprese (e i privati a ruota) sarebbero costretti a pretendere cifre meno astronomiche di quelle richieste oggi, con la scusa del capitolato alto, della crisi e di altre amenità del genere.
E’ tutto fermo, quindi, non perché le cose non possano cambiare ma, semplicemente, perché non si vuole. E qui davvero le colpe guardano in tutte le direzioni politiche.
Un merito il piano casa del governo Berlusconi ce l’ha ed è quello di aver ricordato ai tanti distratti amministratori locali che esistono strati di società civile che una casa a prezzi astronomici non se la possono permettere, né oggi né domani. I primi segnali di risveglio ci sono, anche a livello locale, ma bisogna capire cosa produrrà concretamente questa resipiscenza tardiva e, soprattutto, quando si vedranno i primi risultati. Nel frattempo le tantissime coppie materane che cercano un alloggio devono sperare nell’aiuto di mamma e papà (se possono darlo), oppure accedere all’offerta di un abile mediatore: “ci sarebbe quella mansarda a 500 euro al mese, non è il massimo, ma magari tirando un po’ sul prezzo…”.
Eustachio Marcosano
Il giornalista ha dimenticato la tangente che si paga per l’acquisto di una casa. Mi riferisco in particolare al nuovo.
Cercate un qualunque annuncio di casa nuova, chiamate e prendete un appuntamento.
Vi verra’ mostrato l’appartamento in costruzione o sulla carta, il prezzo per l’atto (quello ufficiale) + la tangente che abilmente chiamano NERO. Ma non e’ un importo a nero bello e buono, e’ effettivamente UNA TANGENTE.
Purtroppo la cosa e’ evidentissima, alla luce del sole, ma ne io ne il giornalista ne nessun altro ha il coraggio di denunciare.
Avete visto il servizio delle Iene della scorsa settimana? BENE, esattamente quella roba li e’ successa a me un anno fa per le nuove abitazioni in costruzione ad Acquarium….
BALORDI, speriamo che le spendano in medicine !
noi poveri cittadini prendiamo multe a iosa. questi delle agenzie iside casa su tutte, tappezzano matera in ogni angolo di adesivi e annunci pubblicitari non pagati. A palermo striscia la notizia è intervenuta e sono scattate da regolamento le multe. 400,00 euro ad affissione. Avremmo risolto il bilancio comunale in un giorno solo di lavoro!
che schifo la crisi è anche questa !!! Se tutti facessero un passo indietro(facendo scendere i prezzi delle case)sicuramente molti giovani potrebbero acquistarne una.Ma con tutto il precariato e la disoccupazione che sale come si puo’ dare una svolta all’economia? Se poi tutto resta così e l’edilizia si ferma penso che i problemi aumenterebbero!!! SINDACO BUCCICO METTITI LA MANO ALLA COSCIENZA E FAI DARE I SUOLI PER LE COOPERATIVE,DAI UNA MANO A TANTI GIOVANI CHE VOGLIONO CREARSI UNA CASA!!!
Avevi detto che c’era la crisi per me,ma ho saputo e ho visto che fai lo sponsor A tutta Matera ed in tutti gli sport e manifestazioni.Saro’ mica il brutto anatroccolo????Bravo,,bravoooo……. :angry:
Sunday fatti sentire per il 19,sono fritto,stanno facendo di tutto per farmi fallire tutto…..
le case?prima d parlare bisogna capirne, ma m permetto d dire solo che è un vero schifo