Un laboratorio per il cambiamento. L’associazione Per, acronimo di Popolari e Riformisti ha inaugurato nel tardo pomeriggio la sede materana al terzo piano del civico 20 di via Giolitti. Il trio che ha deciso di sfidare la “vecchia polica” attraverso la forma tradizionale dell’associazionismo è composto da due politici navigati come Roberto Falotico e Antonio Potenza e dall’imprenditore materano Angelo Tosto, che alle ultime elezioni comunali ha deciso di scendere in campo per provare a conquistare il palazzo di via Aldo Moro con un nutrito schieramento di liste civiche. Tosto è andato vicinissimo alla vittoria perdendo il ballottaggio per una manciata di voti ma ha deciso di proseguire la sua battaglia politica con l’intento di combattere la logica che condiziona le scelte politiche a livello regionale. Al tavolo anche Giuseppe Molinari, Michele Corazza e Antonio Melfi, già impegnati in politica in diversi schieramenti ma uniti evidentemente dalla voglia di dare una scossa e produrre atti concreti per il cambiamento. In prima fila uno spettatore d’eccezione, don Basilio Gavazzeni.
“Dopo aver presentato il nostro laboratorio a Maratea, Potenza e Metaponto – ha dichiarato Tosto – siamo felici di inaugurare anche la sede di Matera. Preciso ancora una volta che non stiamo mettendo le basi per un nuovo partito perchè non vogliamo fare paura a nessuno. Questa sede sarà un luogo di discussione per provare a combattere la logica della conservazione del potere. Lo facciamo anche perchè da una parte c’è uno schieramento che vive con una logica di sistema, dall’altra c’è un centro-destra connivente che non riesce assolutamente ad ostacolare il centro-sinistra. Siamo una regione ricca di risorse naturali ma registriamo ogni giorno la fuga di giovani che non torneranno mai più a vivere nella nostra terra. E noi, che non vogliamo abbandonarla, vogliamo darci da fare. Puntando ovviamente sulla qualità delle nostre proposte, con coraggio, orgoglio, appartenza. Ricordo che ho concluso l’ultima campagna elettorale con “chi non salta è potentino” ma era una provocazione per far capire a chi ci governa che non possiamo più accettare la logica delle risorse assegnate per un terzo a Matera e per due terzi a Potenza. Questa è una regione zoppa e con la nostra associazione vogliamo superare i pregiudizi. La sede è aperta a tutti coloro che vogliono far parte delle nostre discussioni.”
L’Associazione – ha ricordato Tosto – ha eletto un direttivo regionale e attualmente ci sono due coordinatori provinciali. Per Matera è stato scelto Michele Corazza, che si è auto-definito un ostetrico dei partiti per aver contribuito in passato al tentativo di far crescere formazioni che in realtà hanno fallito i propri obiettivi. “Qui mi trovo a casa mia – ha dichiarato Corazza – e chissà che non sia la volta buona per affermare i principi dei cattolici democratici. In realtà i partiti si sono preoccupati sinora solo delle postazioni mentre noi dobbiamo lavorare su due binari: da una parte recuperare l’identità e dall’altra inserire le nuove leve che credono nella buona politica. Avrete notato che non c’è una proposta sulla quale ricevere il consenso, noi dovremo lavorare in questa direzione”. Angelo Tosto invita quindi don Basilio ad offrire il suo contributo, con una premessa: “Quando ho un problema, quando sono in difficoltà, è a lui che mi rivolgo e sono convinto che sarà così anche stasera”. Don Basilio sgombra il campo da equivoci e prima di scuotere le coscienze precisa: “Non sono un clericale, non sono un prete di carriera e nemmeno un prete dissidente. Sono qui semplicemente come sacerdote pronto ad ascoltare le motivazioni che hanno spinto queste persone a costituire questo nuovo movimento. Io credo che chiunque vuole occuparsi di politica deve calarsi in una realtà che socialmente si chiama bene comune. Sono arrivato a Matera trentadue anni fa, quando avevo 33 anni e posso affermare che il bene comune non esisteva all’epoca in questa città. Se guardo in faccia le persone che sono qui stasera posso dire che le conosco tutte e che ho seguito tutti i movimenti politici prodotti nel corso degli anni. A queste persone chiedo se hanno energia, intelletto e volonta di studio per affrontare i problemi della gente comune o o se pensano di ritagliarsi qualcosa per sè. Angelo (Tosto – ndr) per esempio è una persona antropologicamente lontana dal tipico materano. Da sempre lotta per cambiare qualcosa.” Poi cita Paul Claudel: “Il male si fa sempre in un buco”, riferendosi ovviamente al nostro territorio. Siamo chiusi in un recinto e c’è qualcosa di noi che non riesce mai ad arrivare al palazzo della Regione. Ma vi rendete conto che questa regione è una terra di nessuno. A Roma ci disattendono tutti, governi di destra e di sinistra. Il laboratorio ha questo scopo. Farci ascoltare da chi dovrebbe governare per il bene comune.”
La parola passa ad Antonio Melfi, già protagonista della politica regionale dopo aver ricoperto il ruolo di assessore nella provincia di Matera. Nell’ottobre del 2000 fu arrestato con l’accusa di concussione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta mentre ricopriva il ruolo di capogruppo del CCD al consiglio regionale di Basilicata. Una vicenda giudiziaria che naturalmente ha fermato la passione politica di Antonio Melfi ma che potrebbe riaccendersi proprio all’interno del laboratorio promosso dagli amici ex democristiani che lo hanno invitato a Matera. “Devo dire che all’epoca la Democrazia Cristiana stentava a dare risultati forti sul territorio. E secondo me non è riuscita a creare quella classe dirigente adeguata per servire le comunità. Se non c’è una sensibilità culturale non ci può essere una sensibilità politica. Adesso sono interessato a superare questo periodo di quiescenza politica e può darsi che arrivi anche il mio contributo. Vedremo.”
Prima di soffermarsi sugli obiettivi del Per, Roberto Falotico ha spiegato ai presenti come è strutturata l’associazione sul territorio. “Ci sono due responsabili per coordinare le azioni sul territorio regionale, il senatore D’Amelio, che non è presente per motivi professionali, dovrà occuparsi del materano e l’onorevole Giuseppe Molinari per il potentino. I coordinatori pro-tempore sono Michele Corazza per Matera e la coppia composta da Rocco Rosa e Carmine Lombardi, quest’ultimo esponenente del forum regionale dei giovani per Potenza. Angelo Tosto ha ricordato che tra i principali esponenti del Per materano c’è anche Corrado Danzi, un altro democristiano che negli ultimi anni aveva partecipato alle competizioni elettorali con il PDL. Poi Roberto Falotico ha trasformato il suo intervento in un j’accuse contro il governatore De Filippo, principale responsabile dell’emergenza che continua a penalizzare la Basilicata, quella legata alla mancanza di posti di lavoro. “Non è possibile che il principale partito di maggioranza del centro-sinistra pretenda di governare con il 23% dei consensi. Presentando la giunta De Filippo bis il governatore ha garantito un cambio di passo, io invece sto notando che abbiamo fatto un passo indietro. In questa associazione abbiamo in comune la radice democristiana ma non siamo un gruppo di nostalgici. Il Per è una provocazione per cambiare il modo di governare. Diciamo la verità: quando la DC si è divisa c’è chi è andato nel centro-sinistra e chi nel centro-destra ma tutti abbiamo vissuto questo passaggio con grande disagio, perchè non veniva tutelato il bene comune, non c’era la partecipazione. Oggi i partiti sono delle filiere. Guardate cosa accade in questi giorni. Siamo alla vigilia della grande abbuffata delle nomine e si pensa solo a distribuire altre poltrone. Noi siamo qui per dare una scossa, per svolgere quel ruolo che nemmeno l’opposizione riesce a svolgere. Se penso che nella mia città c’è un sindaco che continua a parlare di Potenza-città cultura io dico che Potenza deve fare altro, questo ruolo spetta a Matera. Il governo continua a fallire perchè ha cancellato due parole: programmazione e sviluppo. E nei prossimi cinque anni si rischia lo spopolamento di tutti i piccoli comuni se non ci sarà un’inversione di rotta. Sull’occupazione vi invito a riflettere solamente su un dato: siamo la Regione che spende meglio e di più i fondi strutturali ma la disoccupazione aumenta sempre di più. Ricordo anche il progetto di Matera-Treviso. Un altro fallimento. Sull’agricoltura e sulla sanità idem. E’ chiaro che dobbiamo rimetterci in discussione. Io potevo tenermi stretta la poltrona di assessore ma ho preferito creare questo nuovo progetto perchè non voglio rassegnarmi all’idea che tutto va male e non possiamo farci nulla. Io non credo nei sistemi dei partiti o meglio in questi partiti che attualmente ci governano e non credo che il centro sia rappresentato in maniera adeguata. Noi naturalmente se si andrà a votare nella prossima primavera non svenderemo il nostro voto.”
L’onorevole Antonio Potenza ha sottolineato uno dei principi-guida del Per: la famiglia. “Ma ce ne sono tanti altri e tutti legati alla nostra tradizione di democratici cristiani.” Poi risponde alla domanda che avevamo formulato in precedenza: se c’è un tema comune ai due territori di Matera e Potenza sul quale proverà a lavorare concretamente il Per nei prossimi mesi. “L’occupazione, non c’è dubbio. E’ una vera emergenza e servono provvedimenti di emergenza”.
Tosto ha invece risposto ad una domanda legata al tentativo di candidare Matera a capitale europea nel 2019, sul quale è previsto un dibattito pubblico lunedì 25 ottobre alle ore 18 in Mediateca con la partecipazione di tutti i massimi rappresentanti della politica regionale, provinciale e comunale. “Il 2019 è una meta talmente distante che non possiamo immaginare come sarà Matera tra nove anni. Ma la data in cui dovrà essere scelta la città che rappresenterà la capitale europea nel 2019 è il 2012, cioè domani. Io ho una grande preoccupazione. Che si voglia dare troppa enfasi a questa data del 2019 senza invece preoccuparsi di cosa dobbiamo fare per dare valore alla cultura. Se Matera ci crede e ha elementi per candidarsi deve smetterla di vivere di ricordi, di amarcord. Matera deve diventare un motore di sviluppo ma un luogo che produce cultura non deve essere destinato a pochi eletti. La cultura è di tutti, poi se ci sono persone che possono trasformare le risorse culturali in industria turistica è chiaro che vanno valorizza. Ma anche su questo tema la politica deve cambiare metodo.”
Michele Capolupo
La fotogallery sulla presentazione della sede materana dell’associazione Per – Popolari e riformisti
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avrebbero fatto meglio a chiamarlo PER poveri e rassegnati!!!!!…..ma sto scherzando naturalmente…..che dire ormai non c’è piu’ nessuna via d’uscita in questa ns. regione cosi’ ricca ma poi cosi’ povera…e come dice don basilio bisogna avere la forza di uscire da questo imbuto….ma vi dico una cosa non politicizzatevi pure voi…perepe’ qua’ qua’ perepe’…servono i fatti…ok?
saluti