Rosanna Travascia; “19 luglio 2020, 28° Anniversario della strage di via D’Amelio”. Di seguito la nota integrale.
La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
(Paolo Borsellino)
Sono trascorsi 28 anni da quella calda domenica pomeriggio del 19 luglio 1992 in cui, all’altezza del civico 21 di via Mariano D’Amelio, a Palermo, in un attentato di stampo mafioso, persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i suoi Angeli Custodi, i cinque agenti della scorta, Emanuela Loi (prima donna della Polizia a far parte di una scorta e anche a perdere la vita in servizio), Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Eddie Walter Cosina. Il magistrato del pool antimafia, va a far visita a sua madre quando una Fiat 126, parcheggiata nei pressi dell’abitazione della genitrice, con circa 100 Kg di tritolo, esplode: Paolo Borsellino muore cinquantasette giorni dopo il suo collega Giovanni Falcone: due vite intrecciate, palermitani entrambi, frequentano lo stesso liceo, uguale percorso universitario, studenti modello, entrambi magistrati simbolo della lotta antimafia, un medesimo destino; due servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato: “una strage di Stato”. Il coraggio di essere eroi deve far crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità. In occasione di questo Anniversario il “Movimento Agende Rosse” ha organizzato una serie di manifestazioni. A causa dell’emergenza Covid che stiamo vivendo, la maggior parte delle iniziative si terrà esclusivamente online mentre in via D’Amelio sarà presente un presidio per l’intera giornata. Seminiamo il seme della cultura dell’etica per far germogliare il fusto della liceità, le foglie di una civiltà di valori e i frutti della dignità, della libertà, della solidarietà e della sicurezza: rimuoviamo il tessuto dei canoni morali che influenzano la vita individuale e le relazioni interpersonali.