In tema di festeggiamenti per il 2 giugno i consiglieri regionali Gianni Rosa ed Ernesto Navazio fanno notare che a Roma, nella cerimonia ufficiale per le celebrazioni della ricorrenza dell’Unità d’Italia non sarebbe stato visto il gonfalone lucano tra quelli giunti da tutta Italia. Di seguita la nota integrale.
Sembra che ai festeggiamenti romani per la festa della Repubblica la Basilicata fosse assente. Infatti nella Capitale, alla parata del 2 giugno, tenutasi quest’anno nel pieno rispetto della spending review, non sarebbe stato visto il gonfalone lucano tra quelli giunti da tutta Italia. Capiamo che il Presidente dimissionario abbia altro a cui pensare, ma non comprendiamo questa rinuncia ad essere nella Capitale in un giorno così importante per l’Italia intera. Festa che assume un significato ancora più importante visto il momento che la nostra Repubblica sta attraversando. La Basilicata che “scompare” a Roma è sintomo di un malessere grave che sta attraversando la nostra regione. Ed è sintomo di un disinteresse per il bene comune che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni di governo del centrosinistra lucano e che oggi ci consegna una Basilicata assente sotto ogni punto di vista. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, di questa mancanza. Ammesso che dalla sua comoda poltrona romana abbia ancora qualche interesse per la “piccola” Lucania. Per quanto ci riguarda non permetteremo che lo scellerato modo di governare del centrosinistra cancelli questa terra che ha ancora tanto da dare alla sua popolazione.
I consiglieri regionali Gianni Rosa ed Ernesto Navazio
Domenica 2 giugno 2013 ricorre il 67° Anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana e anche la città di Matera ha onorato la festività con la tradizionale manifestazione che coinvolge il cuore del centro storico cittadino. Dopo il raduno delle Autorità e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma nella villa comunale, intitolata alll’Unità d’Italia in occasione del 150° anniversario dell’unificazione del nostro paese il corteo è partito verso piazza Vittorio Veneto, dove si sono ripetuti i riti tradizionali richiesti dal protocollo isitituzionale: gli onori al Rappresentante del Governo, l’alzabandiera, la deposizione corona di alloro al Monumento dei Caduti, l’intervento del Rappresentante della Consulta Studentesca, del presidente della Provincia Franco Stella, del sindaco di Matera Salvatore Adduce e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte del Prefetto di Matera Luigi Pizzi. Da segnalare sul palco d’onore oltre ai massimi rappresentanti delle forze dell’ordine anche la presenza della deputata Maria Antezza e di alcuni consiglieri comunali, tra cui Adriano Pedicini e Salvatore Caputo. Nel pomeriggio le celebrazioni per la festa della Repubblica proseguono a partire dalle ore 18 con l’ammainabandiera in piazza Vittorio Veneto e dalle ore 19,30 presso la sala Levi di Palazzo Lanfranchi con la cerimonia di consegna delle “Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”, conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini che si sono distinti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e del disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolta ai fini sociali, filantropici ed umanitari nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari nonché di 3 medaglie d’onore agli eredi di cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti. All’evento partecipa anche il Vice Ministro dell’Interno, il senatore lucano Filippo Bubbico.
Riportiamo di seguito l’elenco delle personalità che saranno premiate con le Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di coloro che saranno insigniti delle medaglie d’Onore da parte della provincia di Matera.
Elenco insigniti O.M.R.I. provincia di Matera:
Cavaliere Dott. Domenico TAFUNI;
Cavaliere M.A.s.UPS Vincenzo ZALTINI;
Cavaliere Ten. Col. Giovanni PETRINO;
Elenco insigniti Medaglie d’Onore provincia di Matera:
Sig. Antonio GIANCURSIO BIANCHI erede di Salvatore GIANCURSIO BIANCHI;
Sig.ra Pasqua Maria MONTANO erede di Giovanni MONTANO;
Sig. Rocco Luigi SIMMARANO erede di Francesco SIMMARANO
La cerimonia si concluderà con il concerto musicale all’interno di Palazzo Lanfranchi offerto dagli allievi del Conservatorio Statale “Duni” di Matera.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito i discorsi per il 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, del deputato Cosimo Latronico, del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, dell’assessore regionale Luca Braia, del presidente della Provincia di Matera Franco Stella e del sindaco di Matera Salvatore Adduce e a seguire la fotogallery delle celebrazioni del 2 giugno a Matera (foto www.sassilive.it)
Festa della Repubblica Italiana, 2 giugno 2013, discorso del deputato Cosimo Latronico (PDL)
“Partecipo alla festa della Repubblica in Prefettura a Matera per unirmi ai sentimenti espressi in modo eloquente dal Capo dello Stato”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Pdl). “Questo e’ un giorno che ricorda l’indissolubile vincolo di unità nazionale di cui c’è sempre bisogno soprattutto nei momenti di difficoltà per tante persone e famiglie del nostro Paese. Sentirsi una comunità con un destino ed una sfida comune deve richiamare tutti ad un supplemento di generosità e di impegno per rafforzare le prospettive di bene per la comunità nazionale. E’ giusto ricordare che i traguardi del passato sono stati il frutto di un impegno operoso delle generazioni dei nostri padri che si sono spesi con determinazione per l’Italia. Nel presente bisogna riscoprire questo sentimento di comunità e di coesione per far prevalere la fiducia e la speranza di una prospettiva buona per le nuove generazioni”.
Festa della Repubblica Italiana, 2 giugno 2013, discorso del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo tenuto a Potenza: “In momento difficoltà recuperare spirito svolta repubblicana. Rapporto tra cittadini e rappresentanti è incrinato ma non compromesso. Tutti insieme sapremo rafforzarlo seguendo il richiamo alla responsabilità lanciato da Napolitano”.
“La Basilicata non volta le spalle alle difficoltà, sa assumersi le sue responsabilità e affrontare con un nuovo slancio di apertura, impegno e trasparenza le difficoltà del momento. Nel rapporto tra cittadini e rappresentanti delle Istituzioni non c’è dubbio che una relazione si è incrinata ma sappiamo che non è compromessa e per questo tutti quanti anno ruoli pubblici devono assumere questa responsabilità e sapere rafforzare questo rapporto. È questa la strada da intraprendere e per rendere oggi la nostra Repubblica più forte. E tutti insieme sapremo costruire uno scenario di ottimismo, di fiducia e di speranza per la nostra Regione e il nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo alla cerimonia di celebrazione della Festa della Repubblica in piazza Mario Pagano a Potenza.
De Filippo ha anche aggiunto che “questa emblematica circostanza della festa della Repubblica è un’occasione alta per ritornare a quei basamenti di principi collettivi che anno costituito una svolta decisiva per la storia democratica del Paese in un secolo dominato da guerre mondiali e guerre civili. Il nostro Paese trovo la strada giusta ad un incrocio della storia devastante che poteva disorientare la nostra storia nazionale”.
Il presidente della Regione ha così esortato a “ritornare a quello spirito anche in una fase come questa della storia italiana e importanti – ha detto – sono le parole del presidente della Repubblica che ha chiamato alla responsabilità tutte le forze sociali e politiche, e i rappresentanti delle istituzioni. Io sono certo – ha concluso – che l’Italia abbia l’energia per riagganciarsi al messaggio del Capo dello Stato. E la scossa che il presidente della Repubblica ha impresso al Paese determinerà gli effetti che i lucani si aspettano con un sussulto di responsabilità delle Istituzioni”.
2 giugno, intervento dell’assessore regionale Luca Braia: “Momento delicato, servono virtù pubbliche maggiori”.
Di seguito l’intervento del rappresentante della Regione alle celebrazioni per il 2 giugno a Matera. “La nostra Repubblica è un ‘organismo vivente’, in grado di aggiornarsi, ma con un saldo punto di riferimento nella Costituzione”.
“L’Italia è in un momento peculiare e delicato della sua storia. È un momento in cui c’è bisogno di più impegno e responsabilità per difendere la nostra repubblica, di virtù pubbliche ancora superiori al passato”. Lo ha detto l’assessore Luca Braia, intervenendo in rappresentanza della Regione alle celebrazioni per la festa della Repubblica a Matera.
“Ritengo quanto mai importante – ha spiegato – sottolineare il valore della Festa della Repubblica in questo momento in cui l’Italia è attraversata da un vento di sfiducia che mina alcuni dei fondamenti di quella scelta repubblicana fatta dai nostri padri. Lo ritengo importante non per contrastare, o accentuare una tendenza, ma per riflettere sulla vitalità della nostra Repubblica che è chiamata ad adeguare la propria forma e le proprie regole e proprio nella capacità che mette in campo si dimostra “organismo vivente”, con la stessa differenza di dinamicità che una lingua parlata ha nei confronti di una lingua morta”.
Per Braia “il dibattito e le scelte a cui assistiamo in questi giorni e il percorso che ancora ci attende nei prossimi mesi, trovano però dei punti di riferimento nelle scelte costituzionali. Anche la costituzione è un qualcosa di vivente, e può essere mutata, ma al tempo stesso rappresenta un elemento più forte a cui richiamarsi proprio quando le incertezze del presente rischiano di far perdere l’orientamento”.
Da Braia è venuto anche un richiamo alle parole pronunciate dal “Presidente Napolitano nel suo discorso di insediamento in cui ha voluto fissare con forza un altro elemento: una democrazia si basa su istituzioni e strumenti democratici ed è illusorio pensare di mantenere questa forma di Stato demolendone le strutture. Per questo oggi nella Festa della Repubblica rivolgo il personale pensiero alle nuove generazioni che invito con forza ad attivarsi sempre di più e meglio nel processo di rinnovamento democratico di questa nostra società; Voglio festeggiare questo importante giorno – ha proseguito – con gli anziani, gli uomini e le donne che vivendo la quotidianità, lavorando in enti, amministrazioni, frequentando i partiti, i movimenti, le organizzazioni sociali, giorno dopo giorno rendono la nostra Repubblica e la nostra Democrazia vive, in grado di rinnovarsi e al tempo stesso solide”.
Festa della Repubblica Italiana, 2 giugno 2013, discorso del presidente della Provincia di Matera Franco Stella
Gentili Concittadini, illustri Autorità,
il 2 giugno 1946, a seguito dei risultati del “Referendum Istituzionale” indetto per scegliere fra monarchia e repubblica, l’Italia diveniva una Repubblica. Un risultato che ha cambiato la nostra storia rendendo protagonisti della vita dell’Italia ogni singolo cittadino.
Oggi questa nostra Repubblica soffre un tempo di crisi profonda, un senso di disagio che si alimenta della sfiducia, della rabbia e della disperazione di quanti non hanno un presente. Lo scoramento si è radicato così saldamente nel nostro vivere quotidiano, a ragione, da annullare la fiducia in tutti, in primis nelle istituzioni. Quelle istituzioni che devono tornare a essere spazio a servizio dei cittadini. Perché se la crisi del voto si combina con la crisi dei partiti e quest’ultima con la crisi della delega, delle istituzioni rappresentative allora lo sfilacciamento della nostra democrazia, potere temprato dal diritto e sostenuto dal consenso, è definitiva. Come ci ricorda l’articolo 54 della Costituzione chi riveste una funzione pubblica è chiamato a svolgerla “con disciplina e onore” .
Le parole, che pure hanno un peso, sempre, non possono placare ansia e angosce ed è necessario restare concentrati sulle cose da fare. Urgenze a cui rispondere, pena la perdita definitiva della credibilità di tutti i rappresentanti, a ogni livello, con implicazioni distruttive per una Repubblica che orgogliosamente ha lottato perché l’Italia si mantenesse libera e democratica.
Ebbene, questa espressione altissima di dignità istituzionale egregiamente rappresentata dal presidente Giorgio Napolitano merita la nostra attenzione e la nostra ri-assunzione di responsabilità. Non possiamo avallare propositi disfattisti di quanti raccolgono il consenso sollecitando l’odio verso la nostra storia così piena, invece, di entusiasmo e passione. I padri costituenti hanno molto amato il nostro Paese e per consentire agli italiani di vivere in pace senza discriminazioni di alcun tipo ci hanno donato la Costituzione.
Dobbiamo proseguire su quella strada di lealtà, solidarietà e onesta collaborazione evitando che fallaci interpretazioni, così come avvenuto recentemente a proposito di gravi episodi di cronaca, fomentino odi insani. Non esiste una ricetta che faccia miracoli e guarisca, in una volta sola, il Paese. Così come non è corretto e intellettualmente onesto imputare inefficienze e corruzioni al “vecchio” sistema senza, poi, essere capace di assumersi, nei fatti, la responsabilità di dare risposte e cambiare in meglio le cose.
Lo stile della serietà e della sobrietà obbliga noi tutti a riflettere su quanto non è stato fatto, è vero, ma chiede soprattutto di produrre risultati tangibili per una popolazione allo stremo. Innumerevoli le questioni in agenda, dal dramma della disoccupazione alle urgenze in campo ambientale passando per i disagi sociali e il contrasto alla povertà. Negli ultimi giorni la Camera dei deputati ha ratificato la Convenzione di Istanbul e ha detto no al femminicidio. Lo Stato si è assunto la responsabilità di voltare pagina perché la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani fondamentali.
Questa è una delle prove, importanti, che il Paese, pur tra mille difficoltà, sta provando a rialzarsi. Ma perché il rilancio sia effettivo c’è bisogno delle energie di tutti. L’indifferenza e l’odio sono sentimenti estranei alla cultura repubblicana dell’Italia, riappropriamoci del nostro onore e della nostra disciplina per restituire credibilità e futuro ai nostri sogni, quelli per i quali è nata la nostra amata Repubblica italiana.
Franco Stella
Presidente della Provincia di Matera
Festa della Repubblica Italiana, 2 giugno 2013, discorso del presidente del sindaco di Matera Salvatore Adduce dedicato a chi non ha lavoro
Prefetto, Arcivescovo, Autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma concittadini,
Oggi celebriamo una data importante, la festa della Repubblica italiana che oggi compie 67 anni.
Anche Matera celebra questo anniversario facendo gli auguri alla Repubblica Italiana.
Con il referendum del 1946 gli italiani scelsero la nuova forma dello Stato: la Repubblica. Fu una risposta forte non priva di contrasti con cui gli italiani intesero condannare la monarchia che si era macchiata delle gravi responsabilità che avevano portato alle tragiche vicende della seconda guerra mondiale.
Alla base della costruzione del nuovo Stato vi fu proprio quella decisione politica che milioni di italiani assunsero con coraggio e determinazione.
Era un’Italia stremata quella del 1946: si continuavano a seppellire le vittime, tante città distrutte, la povertà, l’analfabetismo avevano messo in ginocchio un intero Paese. Ma la forza di volontà dei cittadini e la responsabilità delle istituzioni e delle forze politiche consentì all’Italia di riprendere il cammino verso lo sviluppo ed il benessere.
A quella esperienza e a quei valori dobbiamo attingere anche nel tempo che siamo chiamati a vivere.
Un tempo difficile, irto di grandi difficoltà non paragonabili a quelle di 67 anni fa. Tuttavia, troppi cittadini vivono l’angosciosa condizione della disoccupazione, il venir meno per tanti della sicurezza di un reddito con la conseguenza di non poter far fronte alle più elementari necessità. E ancora le difficoltà di tanti anziani a cui dobbiamo dedicare la giusta attenzione.
L’Amministrazione di Matera possiede strumenti abbastanza efficaci per rispondere alle emergenze di anziani, disabili e bambini.
Mancano invece strumenti per far fronte alla gravissima situazione in cui si trovano moltissimi giovani disoccupati.
A loro va dedicata l’attenzione nostra.
Raccogliamo l’invito pressante del Presidente della Repubblica che chiede impegni fattivi per le nostre popolazioni. Napolitano ha chiesto ai Prefetti “Massima attenzione al disagio che si esprime soprattutto nella dilagante disoccupazione giovanile”
Voglio rispettosamente rivolgermi al Prefetto di Matera: nel dedicare questa giornata proprio ai giovani disoccupati a chi oggi non vede un futuro, a chi ha perso il proprio lavoro, a chi non lo ha mai trovato assumiamo da qui un impegno perché nei prossimi giorni ciascuna istituzione, gruppo, associazione, autorità promuova con un’azione corale ed organizzata una forte iniziativa per sostenere l’azione del Governo Nazionale in vista della riunione del Consiglio Europeo di fine giugno perché siano decise misure concrete a favore dell’occupazione.
Il Comune di Matera, sappia Prefetto, sarà in prima fila.
Solo così la nostra Repubblica può essere onorata festeggiata e rimanere unita.
E solo così questa ricorrenza diventa viva e non retorica.
Coinvolgendo tutti i soggetti interessati, a cominciare dai giovani, dalle loro famiglie a cui chiederemo più protagonismo, più forza di volontà, più entusiasmo perché insieme con le organizzazioni sindacali, imprenditoriali, professionali costruiamo progetti. Comune, Provincia, Regione e Governo nazionale devono lavorare per offrire prospettive nuove e consentire ai giovani di organizzare il loro progetto di vita.
Siamo dunque interpellati personalmente e come responsabili della comunità ad ogni livello per affrontare questi gravi problemi sociali.
Con questi sentimenti, festeggiamo la Repubblica italiana una e indivisibile!
W LA REPUBBLICA, W L’ITALIA
La fotogallery delle celebrazioni del 2 giugno a Matera (foto www.sassilive.it)
SPESA INUTILE
Soliti discorsi di circostanza e la situazione italiana economica è alla deriva.Sveglia
daccordo con te, io non vado piu’ a vedere queste manifestazioni. SENO’ SENTO SEMPRE LE SOLITE COSE SI VEDONO LE SOLITE PERSONE , come si suol dire ”’ PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE”’.PER ME’ FANNO UN OFFESA VERAMENTE A QUELLA GENTE CHE ANNO LOTATO PER NOI, ANNO PERSO LA VITA, PER AVERE UN QUALCOSA. E LORO CHE FANNO!!!! SANNO SOLAMEVTE PREDICARE. FORZA MATERA
Ma che manca Marta sui Tubi??? Volevo dire sui…palchi!