Pio Abiusi, a nome dell’Associazione Ambiente e Legalità, in una nota fa chiarezza sulla vicenda che riguarda l’allarme lanciato nei giorni scorsi da diversi esponenti dell’opposizione al Comune di Matera sul rischio di perdere i 24 milioni di euro dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra reazione.
Abiusi: “Matera nel cuore: che sia una nuova componente appena costituita ed alla quale aderisce il Consigliere Cifarelli?”
Nella situazione politica regionale tutto è possibile, comunque crediamo sia uno scherzo.
Il Consigliere Cifarelli è preoccupato perchè la delibera CIPE 21 del 30-6-14 e che tratta la gestione dei Fondi di Coesione e Sviluppo è stata palesemente disattesa dalla amministrazione comunale di Matera per ciò che riguarda il comma 6.1 ed in cui si afferma testualmente “Il mancato rispetto della predetta scadenza del 31 dicembre 2015 comporterà, per i primi sei mesi, l’applicazione di una sanzione complessiva pari al 1,5 per cento. Decorso inutilmente tale termine le risorse saranno definitivamente revocate e rientreranno nella disponibilità di questo Comitato”, più chiaro di così! E’ vero che il Consigliere Cifarelli ricorda ancora quando nel Luglio 2012 Matera perse 21 milioni di euro dei Fondi PISUS, riassegnati successivamente negli FSC (7-11-13) e che l’eventuale disimpegno, non già la perdita definitiva comporterebbero un ritardo nella loro realizzazione ammesso che alcune opere di quelle previste servano realmente e verranno utilizzate- Casino Padula docet-. Nel nostro caso, qualora ci sia il disimpegno, non vi sarà spreco di tempo perchè la riassegnazione nei Po Fesr 2014/2020 è praticamente immediata. Una cosa è certa che la piccola Basilicata ben poco può per modificare il corso di quanto deciso non fosse altro perchè aperta una breccia per Matera si causerebbe una spaventosa alluvione determinata da situazioni simili presenti nel Mezzogiorno d’Italia ed addio a programmazione e risorse nazionali, che non esistono. Una situazione potrebbe determinare oggettivamente un piccolo “discostamento” temporale ed è l’entrata in vigore del nuovo codice appalti d.lgs. 50/2016 pubblicato in data 19.04.16 prossimo, perciò, alla scadenza del 30/6 e che ha modificato significativamente le procedure di appalto. Il fatto che al 30/6 non vi sia l’OGV- Obbligazione Giuridicamente Rilevante- e cioè il contratto sottoscritto tra le parti ma solo una determina di aggiudicazione definitiva dei lavori – nella migliore delle ipotesi-e che un atto unilaterale non dovrebbe essere sufficiente.
Detto ciò e fatta un po’ di accademia, tanto sarà il CIPE coadiuvato e confortato dal NUVEC- Nucleo di verifica e controllo della Agenzia per la Coesione Territoriale- a decidere, è possibile conosce quali dei 31 progetti che compongono il pacchetto rimodulato degli FSC sono a rischio disimpegno o è roba da cerchio magico che sa poco di magia ma molto arnese sgangherato?
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità