Rilanciare ed attualizzare i valori della Resistenza e dell’antifascismo. Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale della Città di Melfi continua il rapporto di collaborazione con l’ANPI, la Fondazione e l’Associazione Nitti ed il mondo della Scuola e dedica la 76° Festa della Liberazione “alle partigiane che, dopo la Liberazione, hanno continuato ad essere anche partigiane dei diritti delle donne”.
Per il sindaco di Melfi, Livio Valvano “sono state tante le donne che hanno assunto un ruolo importantissimo nel contesto storico della Resistenza e della lotta per la liberazione dell’Italia dalla dittatura. Sono state tante, purtroppo, le donne partigiane portate via dal covid-19. L’iniziativa vuole far riscoprire alle giovani generazioni storie poco conosciute e raccontate di donne che hanno contribuito a “rifare” l’Italia. Storie spesso secondarie ma essenziali. Celebrare proprio quest’anno la Festa della Liberazione al femminile, attraverso alcuni nomi di partigiane, può ricordarne il ruolo e, nello stesso tempo, rilanciare la battaglia valoriale, istituzionale, politica, culturale e sociale per i diritti, per la parità di genere, la dignità, la vita di tutte e di tutti. È una questione di civiltà. E’ il principio fondamentale della nostra Costituzione. Portare alla luce il lavoro esemplare delle donne della “Resistenza” è un esempio di coniugazione tra passato e presente. E’ un esempio di ricerca di un futuro che riconosca pienamente diritti e valori” .
“Questa volta non è stato difficile fare un titolo adeguato ad una ricorrenza nazionale- ha detto Stefano Rolando, presidente della Fondazione “Francesco Saverio Nitti -che ha visto convergere sull’idea di riflettere e raccontare il contributo delle donne. Il contributo delle donne alla Resistenza. Il “titolo adeguato” è stato questo: “Resistenza: sostantivo femminile. Azione tendente a impedire un’azione contraria”. Sergio Zavoli diceva che il Vocabolario delle lingua italiana era il suo libro preferito. E infatti è bastato consultare questa fonte fondamentale. Ciò ha rilievo per la memoria storica, ma anche grande rilievo attorno a temi di assoluta attualità. Un conflitto sociale, normativo, culturale che è ancora aperto nel nostro Paese e nel mondo intero nel momento in cui alle donne non è dato il riconoscimento di parità che stabilisce la Costituzione. Quanto alla memoria storica la locandina ripropone un’immagine che appare minoritaria nell’iconografia, ma non minoritaria nella vicenda reale. Così da aprire un capitolo di ricerca e rievocazione che vale per l’Italia intera con stimolo che consideriamo importante e non abbastanza affrontato circa il Mezzogiorno”.
“Donne e Resistenza è una relazione per nulla estranea nella storia della famiglia Nitti. E’ giusto rendere al Presidente Nitti – ha detto Patrizia Nitti, presidente della Associazione “Francesco Saverio Nitti- il riconoscimento di un grande ruolo espresso in Italia e in Europa. Ma, ricordando che per lui figlie e figli erano del tutto uguali per ruolo ed educazione, è anche giusto ricordare – in particolare per il duro ventennio dell’esilio antifascista – il ruolo di mia nonna Antonia, assidua collaboratrice del marito e dell’organizzazione di una ampia famiglia tutta impegnata nel contrasto alla dittatura: mia zia Filomena, mia zia Luigia e mia zia Maria Luigia Baldini, detta Pimpa, in prima linea. Ma anche mia madre Giuliana Cianca, figlia di un altro esponente dell’antifascismo appartenente al Partito d’Azione, Alberto Cianca, poi ministro, che fu molto attiva nel ricovero e nella tutela di espatriati e moglie di Federico, mio padre, medico, che fu medaglia ‘oro della Resistenza per quotidiana battaglia durante l’occupazione nazista a Parigi”.
Per la Presidente dell’Anpi di Melfi, Anna Martino “anche quest’anno, pur nei limiti imposti dalla pandemia, l’ANPI di Melfi festeggerà il 76° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo in collaborazione con la Fondazione e Associazione “Nitti”, l’Amministrazione Comunale e il mondo della Scuola. Si è pensato di dedicare questa ricorrenza a quella parte di Resistenza definita “taciuta” perché oscurata e nascosta per tanto tempo. Ricorderemo tutte quelle donne che furono protagoniste delle lotte partigiane e che non hanno mai ottenuto gli adeguati riconoscimenti da parte della storia, sempre troppo declinata al maschile. I protagonisti della giornata saranno gli alunni degli Istituti Scolastici di Melfi e i nostri giovani ragazzi iscritti all’ANPI”.
Ecco il programma.
Le donne partigiane durante la Resistenza sarà il tema dell’incontro di sabato 24 Aprile in diretta facebook (dalle 9,30 alle 11,30) sulle pagine del Comune di Melfi, della Fondazione e Associazione ” Nitti”, dell’ ANPI – Sez. di Melfi”. Interverranno il Presidente della Fondazione Nitti, Stefano Rolando, il Sindaco, Livio Valvano, la Presidente Anpi di Melfi, Anna Martino e la Presidente dell’Associazione Nitti, Patrizia Nitti. Seguiranno gli interventi del docente e autore della Graphic novel “Renata Viganò, con parole sue”, Matteo Matteucci e gli interventi degli studenti degli Istituti Comprensivi “Berardi-Nitti e “Ferrara-Marottoli”, degli Istituti di Istruzione Superiore “Remo-Righetti”, “Federico II di Svevia”, “G. Gasparrini”. Al termine la testimonianza de Sergio Scutari, figlio della partigiana Bruna Dradi.
Spazio poi a “Pillole di ricordi dalla Resistenza” a cura dei giovani dell’Anpi di Melfi: Armando Mastromartino, Giulio Festa, Andrea Valvano, Elisa Araneo, Rachele Fundone, Noemi Brescia, Alice Nuccitelli, Ilaria Fuschetto, Wanda Savella, Mariangela Antoniello e Antonio Simonetti. Le conclusioni saranno affidate a Natalia Marino, direttrice responsabile della rivista Anpi- Patria Indipendente.
La cerimonia di deposizione delle corone da parte del sindaco Valvano si terrà, domenica 25 aprile a partire dalle 10:00 in Piazza Umberto I. Sarà possibile seguire l’evento in diretta sulle pagine del Comune di Melfi, della Fondazione e Associazione ” Nitti”, dell’ ANPI – Sez. di Melfi”.