La città di Matera ha celebrato in mattinata il 67° anniversario della Liberazione. Dopo la deposizione di corone di alloro sul cippo di via Lucana da parte delle autorità civili e religiose il corteo composto anche dalle associazioni combattentistiche e d’arma e dal picchetto armato dei militari ha raggiunto piazza Vittorio Veneto per partecipare alla Santa Messa celebrata da Monsignor Salvatore Ligorio nella chiesa di San Domenico. Al termine della funzione religiosa il protocollo della cerimonia è stato rispettato con gli onori del Prefetto di Matera, rappresentato nell’occasione dal vice Alberigo Gentile, chiamato a sostituire Luigi Pizzi. Il complesso bandistico “Francesco Paolicelli” di Matera ha annunciato uno dei momenti più attesi della cerimonia, la deposizione di corone di alloro sul monumento ai Caduti che si trova a pochi metri dall’ingresso della Prefettura di Matera. Poi la tromba di Nicola Di Marzio ha intonato “Il Silenzio”, per commemorare i materani che hanno perso la vita per la Patria, pronta a festeggiare ancora una volta, per il sessantasettesimo anno consecutivo, nella giornata del 25 aprile, la Liberazione dall’oppressione nazi-fascista.
In scaletta gli interventi del Presidente della Consulta degli studenti della Provincia di Matera, Giuseppe Cicchetti, del professore Franco Lisanti, già presidente della Provincia di Matera e attualmente impegnato come presidente della Fondazione dell’Orchestra Lucana e dei due rappresentanti istituzionali di Provincia e Comune di Matera, Franco Stella e Salvatore Adduce.
Discorso del presidente della Provincia di Matera Franco Stella per il 67° Anniversario della Liberazione
Gentili Concittadini, illustri Autorità, Forze di Polizia, Associazioni combattentistiche d’Arma,
la giornata di oggi riempie i nostri cuori di coraggio e di speranza. Celebrare la 67° giornata della Liberazione dell’Italia dall’oppressore è un momento fondamentale per il nostro Paese, perché ci ricorda la grandezza di cui siamo capaci.
Quel 25 aprile del 1945 segnò la nostra rinascita grazie al sacrificio di tanti giovani che, pur appartenendo a un ampio schieramento politico si facevano chiamare con un solo nome: partigiani. E quella Unità, quel sapere riconoscersi in un solo progetto, la libertà dell’Italia, che salvò tutti dalla rovina. In questi tempi di difficoltà economiche e sociali dobbiamo essere capaci di sentirci nuovamente vicini, uniti nella volontà di sostenerci reciprocamente per superare gli ostacoli e disegnare un futuro sano per i nostri giovani.
Il “secondo Risorgimento”, come lo chiamava l’amato Presidente Pertini, ha nutrito la nostra democrazia, l’ha resa viva e ha saputo determinare una stagione positiva foriera di crescita e sviluppo. Un momento edificante della nostra storia che deve servire da stimolo a tutti, cittadini e istituzioni, imprese e partiti, sindacati e associazioni, per un nuovo e ritrovato interesse per il bene del Paese. Non si tratta di retorica, anche se mi rendo conto come le parole siano troppo spesso ostaggio di promesse mancate, ma come la Liberazione è avvenuta a opera di uomini che hanno “liberato la patria”, credo nella possibilità che l’Esempio che oggi ricordiamo possa darci la forza.
Tanti sono i ragazzi e le ragazze che cercano una strada, una occasione per realizzarsi e per offrire il proprio contributo al rilancio del territorio. Intelligenze che non possiamo perdere, che dobbiamo sapere accompagnare verso un domani di cui potranno essere autorevoli
protagonisti. Non lasciamoli soli, insieme dobbiamo portare avanti il loro diritto a un presente dignitoso. Insieme, perché non abbiamo il tempo di scoraggiarci, non possiamo permettercelo.
E in questa giornata di grande e intensa emozione è doveroso dedicare un po’ dei nostri ricordi alle vittime di guerra e di soprusi, ai tanti rifugiati politici che cercano pace, agli ostaggi della tirannia e, consentitemelo, un pensiero speciale a Rossella Urru rapita in Algeria per i suoi sogni di speranza. Eccolo un esempio di oggi, che testimonia come i valori che guidarono la Resistenza non siano andati perduti, come sia ancora forte, nel mondo, il senso di responsabilità e di solidarietà che sorregge le vere democrazie.
Come Rossella, per Rossella e per tutti gli altri volontari di pace, dobbiamo essere ostinati, certi che nessuno potrà sottrarci un futuro degno; dobbiamo essere determinati, consapevoli che bisogna combattere per vincere; dobbiamo essere umani, perché solo l’umanità ci rende liberi.
Franco Stella, Presidente della Provincia di Matera
Discorso del sindaco di Matera Salvatore Adduce per il 67° Anniversario della Liberazione
67 anni fa con la liberazione di Milano e Torino l’Italia venne dichiarata liberata.
Dopo r anni di guerra, una guerra catastrofica che aveva procurato la più grande carneficina che la storia ricordi e dopo 20 anni di
dittatura fascista l´Italia si apprestava ad inaugurare la sua primavera.
Qualche mese prima,nel gennaio 1945,le truppe sovietiche entrarono nel campo di Auschwitz dove erano stati massacrati 1.200.000 esseri umani.
Desidero citare soltanto questi due momenti per ricordare il dramma che l´Italia e l´Europa avevano vissuto per loro responsabilità.
Si,perché quella tragedia che ricadeva sulle spalle dei popoli europei e di tutto il mondo era il frutto delle responsabilità dei popoli europei, che a quel punto furono chiamati a fare quasi una espiazione…
Dopo meno di una secolo dalla grande epopea risorgimentale l´Italia era stata per responsabilità del fascismo nuovamente occupata dallo straniero.
Ancora una volta uomini donne soprattutto giovani come era avvenuto nella rivoluzione risorgimentale, dovettero imbracciare le armi e partecipare ad una nuova grande battaglia di liberazione. Ancora una volta per liberare l´Italia.
Dunque un unico filo conduttore lega questi due momenti della nostra storia nazionale.
Non a caso infatti nelle nostre città nelle nostre piazze campeggiano i monumenti a Giuseppe Garibaldi e ai partigiani.
Noi abbiamo il dovere di ricordare, di interpretare per capire.
Quella tragedia che si concludeva con il25 aprile fu il frutto di una cultura populista. La stessa ce avanza oggi. Non esistono risposte facili a problemi difficili e complessi,come qualcuno vuol far credere. Il pericolo in forme diverse è presene anche oggi, in Italia e in Europa.
L´attualità del 25 aprile sta soprattutto in questo.
Fu una lotta per mettere fine ad una dittatura e per mettere fine ad un genocidio per recuperare i valori della coesistenza e lapace.
A tutti coloro che lottarono e morirono e anche a coloro che morirono senza lottare va la nostra gratitudine.
Ma in questi giorni il nostro pensiero va anche ai nostri morti. A coloro che a Matera il 21 settembre 1943 ebbero il coraggio di ribellarsi.
Dopo 67 anni l´Italia e l´Europa sono chiamate a un’altra lotta,molto diversa da quella di 67 anni fa, ma non meno importante.
La crisi, la disoccupazione, le nuove povertà rischiano di minare alla radice la convivenza democratica.
Ciascun Paese europeo deve saper mettere da parte egoismi e tornaconti personali per un grande impegno a favore dei giovani e di chi non ha un lavoro.
Anche così si onora la resistenza e il 25 aprile
W La liberazione, W l´Italia
Salvatore Adduce, sindaco di Matera
Riportiamo di seguito una nota inviata dalla Federazione della Sinistra di Matera sulla giornata del 25 aprile
La Federazione della Sinistra di Matera ritiene doveroso, oggi più che mai, onorare la Festa di Liberazione. La memoria di un popolo è la sua coscienza. E’ però in atto, da tempo, un vergognoso tentativo
revisionista volto alla riabilitazione di quello che è stato il periodo più buio della nostra nazione. In epoca recente era stata
presentata da alcuni esponenti del Pdl e dal parlamentare lucano di Fli Egidio Digilio la proposta di cancellazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, quella che vieta la
riorganizzazione del partito fascista. Lo stesso Pdl aveva poi proposto di cambiare il nome della Festa di Liberazione in Festa della Libertà.
Da sempre il fascismo è stato il braccio armato del potere, fin dalle sue origini quando i Fasci di combattimento si schieravano dalla parte dei padroni e utilizzavano la violenza per reprimere gli scioperi e le
lotte dei contadini e degli operai che chiedevano migliori condizioni di lavoro. Poi arrivò la distruzione delle sedi dei giornali, dei partiti e delle case del popolo. E allora probabilmente occorre ricordare quello che davvero è stato il baratro della dittatura nazi fascista. Occorre onorare i veri Patrioti, coloro i quali si sono opposti alla dittatura pagando tragicamente con la deportazione e la morte. Bisogna ricordare il contributo prezioso del popolo che diede
aiuto ai partigiani, ed i militari che dopo l’8 settembre 1943 dissero no al fascismo.
Oggi il fascismo ha cambiato forma e si appropria di figure come quelle di Che Guevara, Rino Gaetano, Bobby Sands per darei una nuova immagine di sé: rivoluzionaria, giovanile, vittime del sistema democratico, vicini ai bisognosi. Purtroppo la storia ci dice che il fascismo non ha cessato di esistere dopo il Ventennio ed anzi, ha continuato a manifestarsi con stragi che hanno minato alle basi la democrazia della Repubblica.
In realtà le idee che veicolano sono sempre le stesse piene di discriminazione xenofoba e razzista. Il diverso come capro espiatorio.
Sono quindi necessari i festeggiamenti che devono essere non solo uno sguardo al passato ma anche un elemento di riflessione rispetto a quello che è il rischio di un’avanzata dell’estrema destra, fenomeno che si sta verificando in tutta Europa. Serve quindi un impegno delle istituzione ad occuparsi del tema, nella quotidianità, promuovendo
politiche volte all’integrazione, al rispetto, alla convivenza pacifica tra gli esseri umani.
La Federazione della Sinistra di Matera
La fotogallery dedicata alla cerimonia per il 67° anniversario della Liberazione (foto www.sassilive.it)
“La crisi, la disoccupazione, le nuove povertà rischiano di minare alla radice la convivenza democratica.”
l’ipocrisia del nostro sindaco non ha limite.
” Non abbiamo bisogno di sermoni ma di esempi”
Caro mario, perchè sarei ipocrita io. In questi giorni ricordando il 25 aprile la Liberazione ciascuno di noi si sta richiamando ai valori fondanti della repubblica e allo stesso tempo ai problemi più complessi di questa fase della nostra vita. Ha detto cose simili il Presidente Stella, il Presidente della Repubblica, ecc… perchè te la prendi con me?
sarebbe bello mostrarsi e non scrivere in anonimato, caro Mario…anche questa è democrazia…
Caro Sindaco , io la faccia già lo messa, prima le ho scritto su Faccebook, poi se vuole sapere chi sono puo chiedere al suo portavoce, anche se lei mi conosce , più di un anno fa le ho consegnato una lettera di persona con un mio grido da aiuto , ha cui non ho avuto nessuna risposta , ma ho avuto solo una presa per il c…. dalla sua amministrazione e in particolar modo da quell ” signore” che tiene al suo fianco, che oltre avermi preso in giro, si fa pure negare. Io volevo solo lavorare, è voi mi avete tolto , la mia dignità , il lavoro e il rispetto dei miei figli . Ma ho fatto una promessa sui miei figli , io non mi arrenderò, non mi ammazzero, non ve la daro vintà.
Io sono un” povero cristo” a stento so leggere e scrivere, ma ho coraggio da vendere, per far conoscere a quinque voglia sapere chi sono e coso ho fatto invio copia della raccomandata che ho inviato già al Presidente della repubblica alla redazione di “sassi Live” a cui lascio libertà di pubblicarla.
Scalcione Mario
Sono messo quasi come mario solo che io non scrivo a nessuno ma forse un giorno faro come qualcuno . a dimenticavo divideteveli bene i 9 posti per la nettezza urbana TU sindaco ,TU consigliere e TU pres. della provincia .
i problemi del lavoro, i tanti disoccupati sono le questioni dell’Italia e del Sud in particolare. Se pensiamo di poterli risolvere con qualche racomandazione…forse si sbaglia indirizzo
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
forse , non siete voi i responsabili, di questa situazione, forse non siete voi gli artefici della cultura della raccomandazione, forse non siete voi complici dell’ingiustizia. Sara pure colpa del nostro modo di essere meridionali , ma
é compito della classe politica, indirizzare i cittadini sui diritti e sui doveri, siete voi che dovete creare le condizioni , affinchè non ci sia bisogno di raccomandazioni.
” non abbiamo bisogno di sarmoni ma di fatti”
Voi non ammetterete mai le vostre colpe, la vostra ipocrisia. Prendo spunto da un discorso Del Presidente della repubblica”questo chiama in causa anche la responsabilità delle istituzioni rappresentative dello stesso Mezzogiorno. Perché la forza del meridionalismo storico è sempre consistita nel non ridursi alla sola denuncia delle responsabilità delle classi dirigenti nazionali ma nel saper guardare criticamente anche all’interno del Mezzogiorno, della sua stratificazione sociale e della sua classe politica.”
Anche se ho votato Tosto devo riconoscere che l’attuale Sindaco è molto presente su internet. Su questo, nulla da dire!
Ma Sig. Sindaco, non ha niente altro da fare?
Vada seriamente a lavorare. Però mi sorge un dubbio: se il sindaco ci risponde, chi lavora al posto suo?
Una risposta ce l’avrei…
Tra le tante cose che ha da fare, sicuramente una cosa molto importante è leggere e rispondere ai commenti dei cittadini materani. Smettiamola di fare i ridicoli, della serie: Sindaco perchè non risponde ai cittadini su facebook, sassilive, ecc? poi quando risponde, si dice: Sindaco se rispondi su internet allora non hai altro da fare? ….come se rispondere sul web ai cittadini sia una cosa di poco conto. Ma fatemi il piacere! Un minimo di correttezza e obiettività!