Prevenzione, risoluzione della fase critica e reinserimento. Sono queste le parole d’ordine che l’Amministrazione comunale di Matera ha trasformato in un impegno serio e strutturato, a supporto delle donne vittime di violenza. Lo confermano i dati e l’efficacia dei vari servizi comunali attivati ed operativi da più di tre anni, che sono in fase di ulteriore perfezionamento. Nel 2020 sono state 50 le donne che si sono rivolte allo Sportello comunale di ascolto, 20 quelle seguite dal Centro comunale anti violenza (Cav) e 2, ognuna con 4 figli minori per un totale di 8 minori, ospitate nella Casa rifugio. Nel 2021 lo Sportello ha raccolto 75 segnalazioni, il Cav ha seguito 35 donne e la Casa rifugio ne ha accolte 4, con quattro figli minori. Nel 2022 quattro donne ospitate nella Casa rifugio, di cui una con figlio minore; in 45 hanno chiamato lo Sportello di ascolto e 25 sono state prese in carico dal Cav. Infine, nel 2023 otto donne ospitate nella Casa rifugio, 55 ricevute dallo Sportello di ascolto e 35 seguite dal Cav. Numeri importanti per una città come Matera, dai quali si coglie anche l’importante dato della maggiore emersione del fenomeno, perché i casi di assistenza dal 2020 sono in aumento, ma solo perché cresce il numero di segnalazioni, denunce e richieste di aiuto. Il servizio sociale del Comune svolge un ruolo importante nella prevenzione del fenomeno attraverso il “Piano comunale dei servizi sociali e socio-assistenziali”, con un Tavolo permanente sulle politiche di genere in cui vengono evidenziate le numerose criticità ed i bisogni del territorio, interloquendo con le istituzioni e gli enti del Terzo settore. Poi c’è la “Rete donna” comunale, che proprio oggi, in occasione dell’8 marzo, fa registrare l’innesto di altri 4 partner, tra cui l’Inps e la Provincia, portando a ben 44 le adesioni che danno forza all’organismo attivo nella prevenzione e il contrasto della violenza di genere. Su questo fronte, infine, si segnala l’attività di formazione e sensibilizzazione, condotta dagli uffici comunali con l’aiuto del Centro servizi volontariato (Csv). Sul fronte del primo intervento sulla criticità di una violenza denunciata, si segnala l’attività del Centro antiviolenza comunale (Cav), oggi attivo in municipio, che entro il 2026 si trasferirà in un immobile dei Sassi confiscato alla criminalità organizzata e già oggetto di un intervento di ristrutturazione, con 330mila euro di fondi rivenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Poi c’è lo Sportello d’ascolto per le donne vittime di violenza e molestie, seguito da operatrici e psicologhe del Comune; la Casa rifugio comunale, e dal 2023 il “Cav Roving”, servizio itinerante in camper che va nei vari quartieri per raccogliere segnalazioni e denunce delle donne. L’Amministrazione comunale è attiva anche sul fronte del reinserimento in società e nel lavoro per le donne vittime di violenza, mediante il “Centro per l’imprenditoria femminile” attivo dal lunedì al venerdì con corsi di formazione a tutto campo, oltre all’attività specifica di Rete donna. Infine è operativo il Centro per uomini autori di violenza (Cuav), che nel 2023 ha seguito 10 persone con il supporto di uno psicologo comunale, sul dettato della normativa nazionale in tema di riabilitazione e rieducazione al rispetto delle donne. «Con questi servizi -commenta il sindaco Domenico Bennardi con l’assessore alle Pari opportunità Tiziana D’Oppido- offriamo un aiuto concreto alle donne vittime di questa grave piaga sociale, dal momento più critico a quello della loro necessaria rinascita, con il ritorno prima possibile alla vita sociale attiva. In questi anni il fenomeno sta emergendo maggiormente, anche grazie alla campagna di informazione e sensibilizzazione condotta dal Comune. In un giorno speciale come l’8 marzo, dedicato alle donne, siamo davvero orgogliosi di poter offrire questi servizi»