Dopo la tappa potentina anche nella città dei Sassi si è discusso dell’accessibilità alle informazioni delle pubbliche amministrazioni con la partecipazione di autorità, dipendenti pubblici e un numeroso gruppo di studenti del Liceo Scientifico “Dante Alighieri”, del Liceo Artistico “Carlo Levi” e dell’Istituto professionale femminile “Isabella Morra” di Matera
“Bisogna ripartire dalle scuole e dal rapporto di fiducia tra ragazzi e pubblica amministrazione per far comprendere ai cittadini del futuro, il valore della trasparenza” . Così Paolo Albano, responsabile della Trasparenza e dell’Integrità della Regione Basilicata ha aperto il secondo appuntamento con le “Giornate della Trasparenza” del Sistema Basilicata, che si è svolto questa mattina a Matera presso la sala del Consiglio della Provincia.
Dopo la tappa potentina del 12 gennaio, anche nella città dei Sassi si è discusso dell’accessibilità alle informazioni delle pubbliche amministrazioni con la partecipazione di autorità, dipendenti pubblici e un numeroso gruppo di studenti del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” e del Liceo Artistico “Carlo Levi” di Matera.
Katia Mancusi, dell’Ufficio Valutazione, Merito e Semplificazione della Regione Basilicata, nel suo intervento, dopo i saluti del presidente della Provincia Francesco De Giacomo, ha spiegato l’importanza del tema della trasparenza ponendo l’attenzione sul decreto legislativo n.33 del 2013, che riordina la disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni: “Un atto normativo – ha sottolineato – che deve rappresentare un’opportunità per ristabilire un rapporto di fiducia tra cittadini e pubbliche amministrazioni, basato sulla qualità delle informazioni”. Particolare attenzione è stata posta sul diritto di accesso civico, un diritto nuovo introdotto all’art. 5 del decreto legislativo, che estende il controllo sull’attività amministrativa, permettendo a chiunque di chiedere informazioni, documenti e dati, se è stata omessa la loro pubblicazione.
“Una possibilità che richiede un nuovo modo di essere cittadino – ha spiegato Ernesto Belisario, componente della task force agenda digitale della Regione Basilicata – oltre che un modo di agire nuovo per le pubbliche amministrazioni.
Per questo motivo, ha precisato l’avvocato, è fondamentale concepire la trasparenza non come un obiettivo, ma come un metodo culturale, in grado di garantire a tutti l’accesso alle informazioni attraverso le nuove tecnologie, informazioni che devono essere disponibili in maniera chiara e comprensibili anche per i meno alfabetizzati”.
Dell’importanza delle nuove tecnologie ha parlato anche il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, sottolineando come “il tema della trasparenza sia fortemente correlato all’utilizzo della Rete, che permette al cittadino di accedere in qualsiasi momento ai dati di cui ha bisogno. Un’opportunità, ha concluso il primo cittadino, subito colta dal Comune di Matera, che è tra i più virtuosi d’Italia per l’utilizzo degli open data”.
Particolare attenzione ai ragazzi è stata rivolta da Angela Paschino, presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della Regione Basilicata, che ha parlato dell’attività di controllo sull’operato di dirigenti e dipendenti pubblici come un’opportunità per migliorare e sollecitare un cambiamento all’interno degli enti, attraverso un’attività di verifica sulla correttezza di quanto avviene.
“La corruzione è più praticata che conosciuta, più diffusa che nota. Costituisce un malessere per la nostra società soprattutto per quella meridionale”.
Lo ha detto nel suo intervento l’avvocato Emilio Nicola Buccico, già componente del Csm, che ha aggiunto: “Siamo al settantaduesimo posto su centosettantotto nazioni per corruzione, siamo stati superati persino dal Ghana che é meno corrotto di noi.
Questo problema esiste e crea alla società danni immensi. Altera la libera concorrenza. Ha dei costi enormi e immediati. Non riusciamo ad attrarre investimenti proprio perché siamo uno dei Paesi più corrotti”. Poi il giurista si è soffermato sulla legge 190 del 2012 sull’Anticorruzione. “É una bella legge, ma disorganica perché spazia in vari campi”. “Se la pubblica amministrazione funzionasse – ha rimarcato – non avremmo episodi evidenti di corruzione”.
Il responsabile della Trasparenza e Integrità della Regione Basilicata, Paolo Albano, successivamente, parlando de “La trasparenza come metodo amministrativo e non come obiettivo”, ha specificato che “Siamo qui come Sistema Basilicata e non come Regione Basilicata. In un’amministrazione trasparente abbiamo l’accesso civico che fa da richiamo alla responsabilità di ognuno. L’accesso civico è un diritto nuovo. Noi siamo abituati all’accesso agli atti, ma l’accesso civico è un’altra cosa.
Se dobbiamo applicare la trasparenza dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare. Bisogna ricostruire il rapporto tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Parlarsi – ha concluso – è un obbligo”.
Infine, al termine della mattinata dedicata alla trasparenza l’intervento di Augusta Iannini, vicepresidente Garante per la protezione dei dati personali, ha messo in evidenza la questione del bilanciamento tra diritto alla privacy e pubblicità dei documenti delle pubbliche amministrazioni. “Un bilanciamento, ha spiegato Iannini, che deve proteggere il diritto alla riservatezza, costituzionalmente garantito, pur permettendo la diffusione del dato, che non deve essere mai eccedente”.
La Regione Basilicata e gli enti sub regionali e le aziende strettamente legate alla Regione, nei mesi di gennaio e febbraio 2015 garantiranno la presenza di sportelli front office per farsi conoscere e programmare visite guidate per chiunque voglia conoscerle meglio.