Pio Abiusi, in rappresentanza dell’Associazione Ambiente e Legalità, in una nota contesta all’Amministrazione Comunale di Matera la rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione. Di seguito la nota integrale.
Abiusi: “Rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione, qualcosa non torna!
Con delibera di Giunta, l’amministrazione di Matera ha rimodulato i fondi di sviluppo e coesione assegnati alla città. E’ un tentativo, probabilmente vano, di assumere entro il 30 giugno prossimo gli impegni giuridicamente rilevanti e non perdere i finanziamenti previsti. L’importo rimodulato è orientativamente di 12 Meuro, i progetti sono 7 ma ve ne sono altri non interessati da questa rimodulazione per i quali il rapporto non è stato contrattualizzato, per esempio i 3,7 Meuro da donare alle FAL per fare qualcosa. Questa volta parliamo di un fatto che desta preoccupazione perchè dimostra come in Comune il lavoro è a dir poco disorganico e dimostra come questa rimodulazione corra il rischio reale di infrangersi miseramente contro la barriera ministeriale. Era il 12 Settembre del 2013 quando la giunta Adduce deliberò di riattivare il punto di Informazione ed Accoglienza Turistico (IAT) di concerto con l’APT presso l’ex convento di Santa Lucia ed Agata posto in prossimità di Porta Pistola nei rioni Sassi. Il Protocollo sottoscritto, successivamente, con il Parco della Murgia ha la durata di 5 anni e scade, perciò, nell’autunno del 2018 ed al Parco è riconosciuta la gestione del Punto di informazione anche perchè coincide con la porta d’ingresso al Parco. A fronte di quella delibera venne firmato un protocollo d’intesa tra Comune di Matera e Parco della Murgia che avrebbe assicurato i servizi senza nulla a pretendere all’amministrazione comunale. Il punto di informazione oggi acquisisce maggiore rilevanza perchè in prossimità si accede comodamente all’area protetta attraversando il ponte sospeso sulla Gravina appena inaugurato. Cogliamo l’occasione per evidenziare che è in essere un altro protocollo d’intesa con il Parco della Murgia per la concessione in comodato d’uso a titolo gratuito per 12 anni rinnovabili di alcuni locali e chiese rupestri poste nell’area Parco e per la gestione dei giardini di Sant’Agostino.
I giardini non sono ancora stati trasferiti al Parco e giacciono abbandonati ad inselvatichirsi. Veniamo adesso alla rimodulazione, con fondi PIOT (Pacchetti Turistici Integrati) vennero individuati 300 mila euro per il completamento del restauro del complesso di S. Lucia e Sant’Agata, il progetto esecutivo è stato approvato e l’attuale dirigente comunale al ramo ha affidato i lavori di completamento ad una ditta materana per circa 200 mila euro. Soffre di amnesia il nostro dirigente perchè presenta per l’approvazione di giunta una delibera in cui è previsto lo spacchettamento dei famosi 7 Meuro per i contenitori culturali e nella rimodulazione vengono previsti altri 400 mila euro sempre per completare il famoso complesso di S. Lucia ed Agata, questa volta viene denominato monastero ma parliamo sempre dello stesso manufatto che abbisognava di 300 mila euro per essere completato ed adesso ne occorrono altri 400 mila, come è possibile? Forse non erano previste le maniglie d’oro? In presenza del protocollo sottoscritto per la gestione da parte dell’Ente Parco valido fino al 2018 per realizzare lo I.A.T., come è possibile utilizzare il contenitore per la consegna del “silenzio culturale”? Stranezze della rimodulazione, forse raffazzonata.
Pio Abiusi, Associazione Ambiente e Legalità
Nella foto i giardini di Sant’Agostino e il complesso di Santa Lucia e Sant’Agata (foto www.SassiLive.it)