L’accoglienza di cittadini ucraini, soprattutto donne e bambini, in fuga dagli eventi bellici è stata esaminata oggi nel corso di una riunione del Consiglio Territoriale dell’Immigrazione, presieduto dal Prefetto di Matera, dott. Sante Copponi.
All’incontro hanno partecipato il Presidente Regionale dell’ANCI, dott. Andria Bernardo, i Sindaci dei Comuni della provincia, il Questore, il Comandante dei Carabinieri ed il comandante della Guardia di Finanza, il Direttore della Caritas diocesana, i responsabili delle Associazioni datoriali e delle OO.SS., i rappresentanti delle Associazioni del Terzo Settore impegnate nell’accoglienza ai migranti ed i Responsabili dei Centri di Accoglienza dei richiedenti Asilo attivi in questa Provincia.
In apertura dei lavori il Prefetto ha informato i presenti delle indicazioni fornite dal Ministero dell’Interno con una recente circolare, sulle modalità della accoglienza stessa che sarà declinata con un incremento di posti nell’ambito del sistema di Accoglienza e Integrazione, gestito dal Ministero stesso attraverso i Comuni, o attraverso l’ampliamento dei C.A.S. già operanti in provincia o, ancora, attraverso accordi di collaborazione da sottoscrivere con i comuni, al fine di affidare agli stessi la gestione dell’accoglienza, con le modalità già attuate in questa provincia per l’accoglienza degli afghani.
Sotto questo ultimo profilo si è registrata un’ampia adesione dei Sindaci, alcuni dei quali si sono dichiarati già pronti ad accogliere i cittadini ucraini. Analoghe assicurazioni sono state fornite dai gestori dei CAS operanti in provincia.
Il Prefetto si è poi riservato di fornire, appena in possesso, ogni necessario chiarimento sulle procedure da seguire sotto il profilo sanitario, aspetto questo all’esame del Dipartimento della Protezione Civile che, a breve, fornirà le necessarie informazioni, anche di intesa con il Ministero della Salute.
Si è registrata inoltre la grande disponibilità anche di singoli cittadini che hanno richiesto ai sindaci di poter ospitare cittadini ucraini nelle proprie abitazioni.
Anche la raccolta di beni, spontaneamente partita e proliferata in tutti i territori, ha mostrato la grande generosità di queste popolazioni.
In proposito, il Direttore della Caritas diocesana, a cui è stato chiesto di operare un coordinamento delle donazioni spontanee, ha rappresentato che, su indicazioni della Caritas Italiana d’Intesa con la Caritas Ucraina, si sconsiglia raccolta di beni di vario genere, tra cui anche farmaci, per riscontrate difficoltà nella consegna e nello stoccaggio di detti beni, a volte anche facilmente deperibili. Per ovviare a tale inconveniente, la Caritas ha avviato una raccolta fondi attraverso donazioni con bonifico sull’IBAN della Caritas Diocesana stessa, o attraverso la raccolta fondi nelle parrocchie.
Il Prefetto, in conclusione, si è riservato di fornire, ad horas, ogni utile aggiornamento su questa complessa emergenza umanitaria.