Il disegno di legge della Giunta regionale sulle “Norme in materia di accreditamento ai servizi per il lavoro” è tornato, ieri, all’esame della quarta Commissione permanente presieduta da Luigi Bradascio (Pp) che ha nuovamente sentito la dirigente dell’Ufficio Politiche del lavoro della Regione, Maria Rosaria Sabia.
Dopo aver ribadito che la Regione Basilicata al fine di promuovere il sistema regionale dei servizi per le politiche attive del lavoro, fondato sulla cooperazione tra i servizi pubblici per l’impiego (Regione, Lab e Centri per l’impiego) e altri operatori pubblici e privati, si vuole dotare di una propria legge che fissi le regole dell’accreditamento secondo un approccio di collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati, dell’unica rete regionale, riconoscendo centralità al servizio pubblico chiamato a svolgere un ruolo di regia dei soggetti accreditati all’erogazione dei servizi, Sabia si è soffermata su alcuni aspetti del dettato normativo.
In particolare, Sabia ha risposto ad alcuni quesiti posti dai consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Romaniello (Gm), Lacorazza (Pd), Perrino (M5s) e Rosa (Lb-Fdi)sui temi delle procedure di accreditamento (“Possono avvenire solo secondo il sistema nazionale se le Regioni non intervengono con propria normativa”), dei rimborsi agli operatori pubblici e privati accreditati (“I rimborsi sono legati al raggiungimento del risultato”), dell’eventuale previsione di un meccanismo sanzionatorio (“Il mancato rispetto degli accordi e dei contratti collettivi nazionali di lavoro costituisce presupposto per la revoca immediata dell’accreditamento”). I commissari hanno, poi, sollevata la questione della funzione delle Commissioni consiliari e, quindi, del Consiglio regionale. “Il potere di indirizzo e di controllo – ha ribadito Napoli – deve essere esercitato dall’Assemblea. La norma così come è stata scritta esautora i poteri del Consiglio regionale”. Di qui la necessità di presentare gli opportuni emendamenti.
Successivamente, all’attenzione dell’organismo consiliare, una delibera di Giunta relativa alla valutazione dell’attività del direttore generale dell’Irccs/Crob di Rionero in Vulture per gli obiettivi assegnati con delibera di Giunta n.298 del 14 marzo 2012 relativamente agli anni 2012 e 2013. Audito sull’argomento il dirigente del dipartimento Politiche della persona, Montagano che ha spiegato come la valutazione si basi su un sistema di calcolo di indicatori specifici. Criteri che tengono conto dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi, assegnati al direttore generale annualmente dalla Regione. La Commissione ha, quindi, rinviato alla prossima seduta, il parere sul provvedimento.
Per quanto concerne la proposta di legge, d’iniziativa del consigliere Leggieri (M5s) su “Nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie locali e Aziende ospedaliere e dei responsabili delle Strutture complesse”, il presidente Bradascio ha reso noto che il testo normativo è stato ritirato dal proponente in quanto superato dal decreto legislativo 171/2016 “Attuazione della delega di cui all’articolo 11, comma 1 lettera p), della Legge 7 agosto 2015, n.124, in materia di dirigenza sanitaria”.
Hanno partecipato ai lavori dell’organismo consiliare oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Romaniello e Pace (Gm), Lacorazza e Polese (Pd), Perrino e Leggieri (M5s), Napoli (Pdl-Fi) e Rosa (Lb-Fdi).