La riunione della conferenza dei capi gruppo di Potenza e Matera prevista sabato pomeriggio non è stata inutile. Abbiamo registrato innanzitutto un clima positivo nonostante le tensioni che si vanno accumulando. E’ del tutto evidente che pesa sulle due città la responsabilità che la legge sul riordino delle province (il comma 4bis dell’art 17) attribuisce loro se non si voglia accettare supinamente quanto prevede la norma e che cioè il capoluogo dell’unica provincia lucana avrà sede nella città più popolosa. La questione è troppo importante per farla diventare esclusivamente uno scontro tra campanili. Certo pesa e non poco l’antico riflesso condizionato del contrasto tra Potenza e Matera (la stessa cosa sta succedendo in altre regioni). Ma sbaglieremmo se non comprendessimo che in questa occasione la questione riguarda l’equilibrio politico prima ancora che quello istituzionale e coinvolge tutta la regione che con i suoi 10.000 km quadrati, le sue risorse energetiche, il suo paesaggio ed il suo immenso patrimonio culturale non è affatto una piccola regione. Potenza capoluogo della Basilicata deve continuare a svolgere la sua funzione primaria di città regione, di luogo fondamentale della vita istituzionale e politica del nostro territorio. A Potenza noi riconosciamo questo ruolo e chiediamo che essa sia sempre piu all’altezza di questa funzione Sbagliato sarebbe scambiare tutto questo con la concentrazione di tutte le sedi istituzionali. Non è sbagliato e squilibrato solo nei confronti di Matera. Il problema si pone per Matera come per l’area nord est, per Melfi come per Lauria e Policoro. Tocca oggi ai due consigli comunali esprimere a nome di tutta la regione una opzione che impedisca spinte centrifughe che trovano terreno fertile oggi a Matera, domani lo troveranno a Melfi piuttosto che a Lagonegro o nel Metapontino. Per questo è chiamata in causa l’intera classe dirigente della Basilicata, quella politica innanzitutto, che non può rinunciare a svolgere fino in fondo la sua funzione. Parlamentari, consiglieri regionali, i due presidenti delle province, i 129 sindaci (oltre quelli di Potenza e Matera) devono saper spingere per una soluzione unitaria che dia alla Regione un mandato largo, aperto: a) il mantenimento delle due province; b) e, in subordine, capoluogo a Matera dell’unica provincia lucana in modo da poter trattare con determinazione la collocazione delle sedi istituzionali delle Amministrazioni centrali dello Stato in modo armonico a Potenza come in altri luoghi della regione.
Le due città devono essere aiutate a risolvere questo dilemma. Ai consiglieri comunali di Matera spetta il compito molto difficile di resistere a tentazioni “scissionistiche”. Al sindaco di Potenza, ai consiglieri comunali della città capoluogo della Basilicata dico: non chiudetevi entro le mura della città! Potreste ottenere solo una apparente vittoria, la decisione che vi e ci tocca prendere è storica e non riguarda solo la sede di un capoluogo di provincia ma il contributo rilevantissimo al mantenimento e allo sviluppo dell’unità della regione.
Ott 21
potenza senza Matera morirà…quindi…DESTINAZIONE PUGLIA !
Concordo, tutti verso la Puglia.
PECCATO CHE E’ TROPPO TARDI.
Adduce, senti a me, metti la freccia verso la Puglia e staremo tutti meglio così dovrai confrontarti con personaggi politici di ben altro livello (e non i soliti nomi di destra e di sinistra).
Ritengo che la concorrenza sia un bene prezioso per tutti, politici compresi.
Pensiamo, poi, anche alla rottamazione. La politica non è un mestiere per vivere.
Lasciamo spazio ai giovani e meno giovani che, pur avendo molta seria passione politica, non se ne sono potuti mai occupare perchè i posti sono tutti impegnati ed occupati.
La Puglia ci aiuterebbe anche un pò a mischiare le carte ed a rinnovare.
Sì rinnovare. E’ questo il principale problema della politica oggi. Ecco perchè Renzi che ha centrato questo dramma e lo vuole combattere avrà una marea di consensi, compreso il mio.
Andiamo tutti in Puglia. Portiamo là i nostri campioni della politica e ne vedremo delle belle. Ci sarà da ridere.
Le dichiarazioni di Adduce sono solo i colpi di coda di una giunta morente.
Non so se convenga o meno annetterci alla Puglia, ma di sicuro concordo con chi dice che sarebbe una bella sfida per i nostri politici. Vorrei davvero vedere se i membri della “sacra famiglia” riuscirebbero ad emergere in un contesto in cui ti servono migliaia di voti per accaparrarti una poltrona! Le possibilità sarebbero due: o finirebbe il loro dominio, oppure a Matera ci sarebbero più vigili del fuoco che abitanti.
CHE FIGURA DI M. LA PAGHERETE POLITICAMENTE QUESTA DISAVVENTURA ,QUESTA E’ LA DEGNA CONCLUSIONE DI QUESTA INDEGNA AMMINISTRAZIONE . V E R G O G N A V E R G O G N A V E R G O G N A
Io mi chiedo: ma i comuni delle due province cosa dicono a riguardo? Che ruolo hanno in questa decisione, devono solo subire il dictat supremo? O finiranno alcuni comuni per scomparire definitivamente dopo questa scellerata decisione.
Non è questione di campanilismo, però vediamo già quello che succede adesso nei vari comuni lucani: stanno morendo! Cosa otterranno creando una macro-provincia? Nulla perchè si parlerà solo e unicamente delle due città capoluogo-provincia, eppure la regione è fatta anche da tanti comuni e realtà economiche, culturali e sociali di cui non si può tener conto, e che soprattutto i nostri politicanti forse non conoscono neppure l’esistenza di queste realtà, visto la fine che abbiamo fatto.
Passare in Puglia? Sarebbe solo da sprono a chi vorrebbe far politica per il bene dei cittadini visto l’alta competitività alla quale ci si espone (anche se non è proprio rose e fiori in Puglia), e forse anche per noi lucani che ci svegliamo un pò da questo torpore al quale siamo abituati.