Con una conferenza stampa svoltasi stamane è partita la campagna di sensibilizzazione riguardante l’affido familiare. All’incontro hanno partecipato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Antonio Giordano, l’assessore provinciale, Antonio Montemurro, la referente del Centro affidi della Provincia di Potenza, Angela Marsicovetere, le responsabili del progetto Affidi per il Comune di Matera, Caterina Rotondaro e Filomena Urgo, la presidente commissione politiche sociali Annunziata Antezza e la dirigente Maria Giovinazzi.
“La sensibilizzazione delle coscienze e la promozione della cultura dell’affidamento familiare – ha detto l’assessore Giordano – è uno degli obiettivi di questa Amministrazione Comunale. Si sente spesso parlare di affidamento familiare, ma probabilmente distolti da molte altre problematiche non si presta la giusta attenzione all’importanza di tale strumento di solidarietà sociale”.
Non è un caso che a Matera i minori in situazioni di disagio siano perloppiù destinati a centri di comunità e non a famiglie.
La campagna di sensibilizzazione rientra in un progetto finanziato dalla Regione Basilicata che ha affidato alle due province lucane il ruolo di capofila e coordinamento.
La Provincia di Potenza – ha spiegato Marsicovetere – ha un vero e proprio centro affidi che fa parte del coordinamento nazionale. Attualmente sono 16 le famiglie che hanno dato la disponibilità a partecipare al progetto.
“La famiglia – ha aggiunto Giordano – ha da sempre rappresentato uno dei valori fondamentali della nostra cultura, ma sempre più spesso, nella società attuale questo valore sembra cambiare di significato laddove la solidità familiare viene sempre più minata da fattori ed eventi che intensificano la conflittualità tra genitori e che evidenziano inadeguatezze nelle funzioni educative”.
“Anche per questa ragione – ha spiegato Rotondaro – abbiamo aperto una pagina internet sulla home page del sito del Comune. Ma in questo percorso di sensibilizzazione diventa fondamentale il contributo dei mass media considerato che si tratta di un nobile obiettivo. Vogliamo, infatti, costruire una vera e propria rete di famiglie disponibili ad accogliere questi minori”.
“Non si “nasce” famiglia affidataria, ma lo si diventa; elementi indispensabili per esserlo sono la disponibilità affettiva e la volontà ad accompagnare per un tratto di strada un bambino o un ragazzo (o più bambini e più ragazzi), avendo cura di aiutarlo a sviluppare e a valorizzare le proprie potenzialità e risorse. Le nostre disponibilità alla realizzazione di percorsi di affidamento familiare sono risorsa essenziale e determinante. Il mio invito e quello dell’Amministrazione Comunale – ha concluso Giordano – si rivolge a tutti coloro che hanno desiderio e motivazione all’aiuto di quei minori che seppure “piccoli” rappresentano il punto di forza delle comunità”.
Cos’è l’affidamento familiare
Vuol dire accogliere temporaneamente nella propria famiglia un bambino o un ragazzo privo di un ambiente affettivo ed educativo idoneo, assicurandogli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno, senza spezzare i legami con la famiglia di origine, in attesa che questa superi le difficoltà e sia di nuovo in grado di accoglierlo.
Tre sono le principali tipologie di affido. A tempo pieno: il minore si trasferisce presso la famiglia affidataria per un periodo che va da pochi mesi a 24 mesi; giornaliero: il minore trascorre con la famiglia affidataria una parte della giornata; weekend e vacanze: il minore che vive con la sua famiglia o in cmunità, trascorre nella famiglia affidataria periodi brevi, ma ripetuti nel tempo.
L’affido è l’impegno ad accogliere ed aiutare un bambino con tutto il suo mondo, per un periodo definito. Un compito importante, che non è prerogativa delle famiglie tradizionali, ma che può essere affrontato con successo da ogni famiglia o single.