Il futuro della città alla luce del viatico olivettiano e dell’Agenda 2030”. Tema sicuramente interessante quello promosso dagli organizzatori al teatro Guerrieri di Matera per la prima delle tre giornate della sesta edizione del Focus Adriano Olivetti. Ma come spesso accade quando si discute di questi temi la partecipazione è piuttosto scarsa.
All’incontro hanno partecipato la presidente della Fondazione Adriano Olivetti, Cinthia Bianconi, il docente del Politecnico di Torino, Carlo Olmo, il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri e l’assessore comunale cultura e innovazione, Giampaolo D’Andrea. L’incontro si è concluso con il programma integrale del focus a cura di Michele Fasano e la proiezione del film”In me non c’è che futuro…” – Ritratto di Adriano Olivetti, per la regia di Michele Fasano.
Di seguito la presentazione e il programma di venerdì 11 e sabato 12 ottobre del Focus Adriano Olivetti e la fotogallery del primo incontro (foto www.SassiLive.it)
Il tema di fondo è l’incrocio tra il modello di impresa della Olivetti di Adriano (il «come fare») e l’agenda 2030 dell’ONU con i suoi 17 obiettivi strategici per salvare il Pianeta (il «cosa fare»), da cogliere in modo coordinato, vale a dire… si badi bene (è aspetto cruciale): s i m u l t a n e o… pena un’elegante, encomiabile inefficacia: 1. Sconfiggere la povertà; 2. Sconfiggere la fame; 3. Garantire salute e benessere; 4. Offrire istruzione di qualità; 5. Promuovere parità di genere; 6. Garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7. Ottenere energia pulita e accessibile; 8. Offrire lavoro dignitoso e crescita economica; 9. Promuovere imprese, innovazione e infrastrutture sostenibili; 10. Ridurre le disuguaglianze; 11. Costruire città e comunità sostenibili; 12. Educare a consumo e produzione responsabili; 13. Lottare contro il cambiamento climatico; 14. Proteggere la vita sott’acqua; 15. Proteggere la vita sulla terra; 16. Instaurare pace, giustizia e istituzioni solide; 17. Unirsi in partnership per obiettivi concreti.
Il “Focus Adriano Olivetti” si propone come l’appuntamento di elaborazione e attualizzazione del suo pensiero. Non perché l’argomento possa essere esaurito da questo o quell’evento particolare, ma per lo specifico taglio proposto: si convocano imprese speciali per porre al centro la questione olivettiana di fondo, eminentemente politica, condotta tramite un’azione imprenditoriale
consapevole” – spiega Michele Fasano, imprenditore cinematografico e curatore del Focus. L’auspicio è che le imprese tornino finalmente a generare cultura, assumendosi in toto le responsabilità verso i sistemi ecologico-sociali che esse abitano. Non c’è altra
scelta possibile di fronte all’emergenza ecologica”. Il Focus è un momento di riflessione conviviale in cui gli imprenditori socializzano conoscenze ed esperienze dirette, con l’obiettivo
di acquisire consapevolezza sulla responsabilità di vivere, agire e produrre all’interno di una comunità”.
Di seguito la presentazione del Focus a cura di Michele Fasano e il programma degli interventi dal 10 al 13 ottobre al cine-teatro Guerrieri di Matera
Nell’articolata offerta di attenzioni alla vicenda di Adriano Olivetti, montante nel nostro Paese da qualche tempo, il Focus: Adriano Olivetti si propone come l’appuntamento di elaborazione del suo pensiero. Non perché l’argomento possa essere esaurito da questo o quell’evento particolare, ma per lo specifico taglio proposto: si convocano imprese speciali per porre al centro la questione olivettiana di fondo, eminentemente politica, condotta tramite un’azione imprenditoriale consapevole.
L’auspicio è che le imprese tornino (o talvolta comincino) finalmente a generare cultura nell’età della complessità, assumendosi in toto le responsabilità, inscritte nel loro stesso esistere, verso i sistemi ecologico-sociali che esse abitano. Non c’è altra scelta possibile di fronte all’emergenza ecologica se non quella tra “assunzione di responsabiltà” e “predazione/distruzione”.
A tale presa di coscienza punta il lavoro di attualizzazione e proiezione nel futuro dei nutrienti della vicenda olivettiana, che il Focus: Adriano Olivetti persegue, tenendo conto che essi attengono ad azioni tecniche concrete, a forme organizzative specifiche, a scelte politiche contemporanee.
L’impegno del Focus si spiega in primo luogo con il bisogno di una formazione descolarizzata, basata su esperienze dirette, per imprenditori del XXI secolo, nel rispetto di ciascuno dei valori di libertà, egualianza, fraternità, solidarietà, tolleranza, che informano la Costituzione italiana, attuati in equilibrio dinamico tra loro e sostenibile per la Biosfera.
Nell’ottica di diventare imprenditori lungimiranti, cruciale è una visione eco-sistemica dei nessi effettivamente agenti tra organizzazione del lavoro, produzione, organizzazione della città e del territorio, politica, corpi intermedi, partecipazione democratica, ambiente, cultura, diritto, nella loro giusta miscela d’uso conviviale, per intendere fino a che punto la sostenibilità della civiltà umana non possa che essere fondata sul buon lavoro (e non sul privilegio e sullo sfruttamento), ma specialmente fino a che punto tutto questo passi in primo luogo dalla capacità di coordinare sincronicamente interessi, discipline, contenuti, azioni e strategie. Si tratta di passare dalle petizioni di principio (dal mero corporate image o dalla propoganda politica) al progetto fattibile con riscontri certi.
Oggi «reazionario» non è più chi si oppone al progresso, ma chi lo cavalca con accelerazioni distruttive, simulando progressismo con azioni caotiche scoordinate, senza sviluppo complessivo, dal cui caos traggono vantaggio solo interessi particolari, che si nascondono facilmente al senso comune negli interstizi transdisciplinari dell’età della complessità.
Occorre certo chiedersi se tutto quanto a cui assistiamo sia sostenibile, per poi affinare ulteriormente il pensiero e arrivare, oltre la mera nozione di sostenibilità, a individuare addirittura criteri di generatività dello strumento economico, nell’ambito di quel processo evolutivo di progressiva acquisizione organizzativa, tecnica e culturale in cui consiste la «democrazia» come progetto in fieri, come organizzazione intelligente, vale a dire capace di socializzare conoscenze, integrare interessi e svelare il futuro. L’auspicio è che il pensiero possa crescere in scambi interdisciplinari e transdisciplinari di ampia accessibilità, come respiro della cultura sottratta alla sua mercificazione, alla sua cieca parcellizzazione, alla sua facile manipolazione.
Non è la tecnologia di per sé stessa che può favorire questo cambiamento (né può essere il capro espiatorio), ma sarà cruciale l’uso che di essa faremo per rallentare e dare spazio al pensare nei luoghi del fare, mettendo in discussione le attuali forme delle organizzazioni umane complesse.
Le nuove tecnologie consentono di produrre, in frazioni millesimali della pregressa unità-tempo di processo, quantità che solo poco tempo fa richiedevano molta fatica, tante risorse, amari conflitti. Ma l’uso che si sta facendo di tali opportunità è spesso primitivo.
Invece di fare di più con meno per liberare il tempo necessario alla creatività che la gestione della complessità esige, si satura la nuova disponibilità di tempo insaccandola di ulteriori obiettivi meramente quantitativi, in una bulimia produttiva di nuovo insensata. L’uso che si farà della risorsa «tempo», se finalmente concepita di nuovo più correttamente come «dimensione ontologica dello spirito umano», è la grande opportunità misconosciuta delle nuove tecnologie digitali. Invece, un’accelerazione scoordinata muta le vecchie catene in nuove catene: una schiavitù cognitiva intangibile, ma molto vincolante, rende troppo spesso le organizzazioni umane meno intelligenti di quanto potrebbero essere. È in tal senso che Adriano Olivetti, permettendoci di osservare un pensiero all’opera, ci parla in modo esemplare di come si possano governare processi complessi, piuttosto che esserne trascinati; e semmai a beneficio della comunità invece che a suo danno.
E allora il Focus: Adriano Olivetti come skolè, come tempo libero di riflessione, conviviale anche in senso platonico, è inteso a socializzare conoscenze ed esperienze per trasformarsi in imprenditori responsabili in termini contemporanei, per lavorare a diventare quindi finalmente, al contempo e per davvero, cittadini democratici, convivialmente produttivi.
In tale quadro si è giunti a incrociare l’Agenda 2030 dell’ONU e i suoi 17 obiettivi strategici per salvare il Pianeta; da cogliere in modo coordinato, vale a dire… si badi bene (è aspetto cruciale): s i m u l t a n e o… pena un’elegante, encomiabile inefficacia. Essi sono (ma potrebbero essercene altri, la riflessione resta aperta…): 1. Sconfiggere la povertà; 2. Sconfiggere la fame; 3. Garantire salute e benessere; 4. Offrire istruzione di qualità; 5. Promuovere parità di genere; 6. Garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7. Ottenere energia pulita e accessibile; 8. Offrire lavoro dignitoso e crescita economica; 9. Promuovere imprese, innovazione e infrastrutture sostenibili; 10. Ridurre le disuguaglianze; 11. Costruire città e comunità sostenibili; 12. Educare a consumo e produzione responsabili; 13. Lottare contro il cambiamento climatico; 14. Proteggere la vita sott’acqua; 15. Proteggere la vita sulla terra; 16. Instaurare pace, giustizia e istituzioni solide; 17. Unirsi in partnership per obiettivi concreti.
Che cosa significa lavorare in concreto in questa direzione? in modo ingegneristicamente coordinato tra tutti i portatori di interesse di una comunità?? il che significa «non» in modo parziale e di parte?? Se occorre implementare «organizzazioni complesse pensanti», capaci di trasformazione e adattamento continui, ebbene… grazie all’esperienza olivettiana, una volta indossate le giuste lenti, ci riscopriamo dotati di mappe di navigazione insperate, che faciliteranno il viaggio.
PROGRAMMA
VENERDÌ 11 OTTOBRE
ORE 09.30
TAVOLO INTRODUTTIVO
PENSARE LA COMPLESSITÀ:
«COMUNITÀ CONCRETA» E AGENDA 2030.
I 17 gol dell’Agenda 2030 dell’ONU vanno colti simultaneamente, le organizzazioni complesse vanno ripensate in modo radicale, in particolare le imprese. Il modello Olivetti è un precedente straordinario: come e perché.
modera:
MICHELE FASANO (Sattva Films srl)
relatore:
ENRICO GIOVANNINI (Alleanza Italiana Sviluppo Sostenibile / ASviS)
ORE 10.00
TAVOLE ROTONDE
1. RIVOLUZIONE DIGITALE:
TRA EFFICIENTAMENTO DEL VECCHIO ASSETTO
E RESPONSABILITÀ NELL’INNOVAZIONE
modera:
ANNALISA GALARDI (Fondazione Adriano Olivetti)
relatori:
GIANPIERO LOTITO (FacilityLive OpCo S.r.l.)
MICHELE FASANO (Sattva Films srl)
DOMENICO FAVUZZI (Exprivia / Italtel spa)
ORE 13,00 – PAUSA LIGHT LUNCH
ORE 15.00
TAVOLO ROTONDE
2. L’IMPRESA CONVIVIALE:
DALLA TUTELA DELLA TERRA MADRE/PATRIA ALL’INNOVAZIONE
Imprese diverse tra loro traggono tutte forza innovativa dalla tutela della Terra: bioplastiche, fertilizzanti, farmaceutica.
modera:
ALESSIO MALCEVSCHI (Festival dello Sviluppo Sostenibile – Università di Parma)
relatori:
LEONARDO DELLE FOGLIE (Tersan Puglia spa)
SERGIO FONTANA (Farmalabor srl)
DIEGO TORRESAN (Bio-on spa)
SABATO 12 OTTOBRE
ORE 09.30
TAVOLO ROTONDE
3. SOCIAL IMPACT INVESTMENT:
CURA DEL TERRITORIO E RESPONSABILITÀ NELL’INNOVAZIONE
Si presentano fondi di investimento che si assumono la responsabilità di finanziare solo progetti di impresa con impatto sociale e ecologico sostenibile di lunga durata, con sistemi di controllo e certificazione che superano di molto nel tempo il periodo del mero recupero del capitale di rischio investito. Il caso dei fondi pensione del Quebec.
modera:
SAMIR DE CHADAREVIAN (GIST ltd)
relatori:
CARLO BORGOMEO (Fondazione con il Sud)
MAURIZIO LANDINI (FIOM – CGIL)
FABIO SALVIATO (Fondo SEFEA Impact)
ORE 13.00 – PAUSA LIGHT LUNCH
ORE 15.00
TAVOLO ROTONDE
4. RETE DELLE IMPRESE SEQUESTRATE ALLA MAFIA
COME «DISTRETTO INTEGRATO EVOLUTO»
L’insieme delle imprese sequestrate alla Mafia, se raccolte in un unico gruppo, costituirebbe la più grande azienda italiana. Perché non farne un Distretto Integrato Evoluto orientato a cogliere i 17 gol dell’agenda 2030 ONU? Progetto per una sorta di nave scuola per l’impresa italiana del futuro. Il caso delle 1000 pale eoliche sequestrate in Sicilia.
introduce:
BRUNO FRATTASI (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata)
modera:
FRANCESCO ANDRONICO (Avvocato del Lavoro)
relatori:
GIUSI BELLUOMO (Amministratore Giudiziario)
AGATINO CARIOLA (Ordine Diritto Costituzionale UNICT)
GAETANO GIUNTA (Fondazione di Comunità)
ERIC EZECHIELI (NATIVA / B Lab Country Partner)
ORE 17,30
conclusioni
MICHELE FASANO (Sattva Films srl)
OSPITI
Enzo Acito (Consigliere Regionale Basilicata); Salvatore Adduce (Fondazione Matera 2019); Vito Albino (Politecnico di Bari); Cristina Barbiani (Università IUAV di Venezia); Gian Paolo Basile (Universitas Mercatorum – Palermo); Tiziana Benassi (Assessore Ambiente Comune di Parma); Davide Biolghini (Rete Economia Solidale – Milano); Gianni Bottalico (Responsabile Rapporti Enti Territoriali e Istituzionali ASviS); Carola Carazzone (ASSIFERO); Anna Cogo (Nativa, B Lab Country Partner – Italy); Lucia Cuman (STL Design e Tecnologia); Dario Cusani (Fondazione Cusani – Roma/Napoli); Antonio De Vito (Puglia Sviluppo); Alessandro D’Oria (Intesa Sanpaolo – Milano); Domenico Laforgia (Dipartimento Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro – Regione Puglia); Bruno Lamborghini (Associazione Prometeia – Milano); Renato Lavarini (Coordinatore candidatura di Ivrea sito UNESCO – Ivrea); Franco Manti (Università di Genova – Carovana Etica Liguria e Piemonte – Fondazione Cusani); Grammenos Mastrojeni (Vice Segretario Generale Unione per il Mediterraneo); Daniela Mattia (CIYO Global Faculty. B Corp Impact Manager); Gaetano Mele, Milena Mele e Nicola Mele (Happy Network – Santeramo in Colle/Bari); Ferruccio Nilia (Rete Economia Solidale – Pordenone); Fabrizia Paloscia (Olomanager); Roberto Panzarani (Studio Panzarani & Associates); Mariella Pappalepore (Coordinatore CLUB Cultura Confindustria Bari e BAT); Massimiliano Pontillo (Pentapolis ONLUS); Gianni Sebastiano (Exprivia spa – Italtel spa); Antonio Tarì (Confindustria Bari & BAT); Francesca Velani (Promo P.A. Fondazione / Coordinatore Parma 2020); Marco Vitale (Vitale‐Novello&Co. – Fondazione Adriano Olivetti).
La fotogallery della prima giornata del del Focus Adriano Olivetti (foto www.SassiLive.it)