Pio Abiusi in una nota commenta l’apertura prevista nel pomeriggio di venerdì 7 aprile al borgo La Martella del teatro Ludovico Quaroni e si augura che non si ripeta quanto accaduto con il Casino Ridola. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Abiusi: “Cambiano gli attori ma la rappresentazione è sempre la stessa”.
Il 19 dicembre del 2013 Adduce con la sua amministrazione inaugurò il Casino Padula. Era una inaugurazione farlocca e tutti lo sapevano ma bisognava farla. Il 17 settembre 2012, infatti, il Comune di Matera aveva chiesto alla Regione Basilicata il saldo del contributo ammesso, parliamo di “risorse liberate” rivenienti dai P.O.R. Basilicata 2000/2006, per una cifra di circa 514 mila euro ed aveva allegato l’atto vincolante ed irrevocabile a firma del RUP unitamente al certificato di ultimazione dei lavori. La Regione provvide a liquidare il saldo richiesto ed il Comune di Matera, unitamente ad altra documentazione, trasmise la dichiarazione di conclusione ed operatività del progetto entro il 30 Settembre 2012; così era previsto dalle scadenze di quello intervento.
Il Casino Padula era operativo, quindi i bimbi giocavano sul prato ed al coperto, gli anziani facevano dei magnifici scoponi scientifici nelle ampie sale ristrutturate, così venne dichiarato! Adduce non poteva più nascondere l’evidenza dei fatti ed allora decise di inaugurare il Casino Padula la sera del 19 dicembre 2013, la luce fu garantita da un gruppo elettrogeno. Inutile dire che la struttura il giorno seguente ripiombò nel buio e si seppe poi che non era stata neppure collaudata. Si è dovuto attendere il 25 novembre 2016 quando, a fronte di un sopralluogo, venne disposto un ulteriore impegno finanziario di oltre 37 mila euro per adeguare la struttura ed arrivare al collaudo. Ci si augura che il collaudo sia giunto alla buon ora ma di operatività a distanza di 4 anni e mezzo dalla certificazione prodotta neppure l’ombra. Sarebbe materia sulla quale chi di competenza dovrebbe indagare. Ci sarebbe un po’ di tutto. dal danno erariale al falso in atto pubblico ad una spruzzatina di truffa. Quante storie, siamo nella repubblica delle banane, va tutto bene! Visto che le certificazioni si possono rilasciare a buon mercato la storia si ripete? E’ forse il caso del Teatro Ludovico Quaroni posto a Borgo La Martella, finanziato con i fondi PISUS- Linea di intervento V “città” – a valere sui Po Fesr Basilicata 2007-2013? Il progetto di intervento, consisteva nella riqualificazione e nell’ammodernamento del comprensorio cine-teatrale, della superficie complessiva di mq.1300, ed era prevista la integrale riqualificazione e la messa a norma di tutti gli impianti e di tante altre cose fino all’adeguamento funzionale della sala teatrale per 150 posti a sedere oltre che l’adeguamento funzionale del cinema all’aperto per 90 posti a sedere, la creazione di uffici e spazi espositivi a servizio del cineteatro, oltre al bar, servizi igienici, guardaroba, spazio biglietteria. Quello che appare immediatamente al visitatore e che mancano i posti a sedere. Le sedie bisogna portarsele da casa come si faceva negli anni ’50 e gli impianti tecnologici non appaiono completati è semplicemente un cantiere edile aperto. Il costo dell’intervento è ammontato ad 1 milione 275 mila euro e l’opera doveva essere completata entro il 31 dicembre 2015, con una eccezione e per un importo minimo di 38 mila euro traslati nel Patto di Azione e Coesione che sono fondi nazionali generati dalla revisione dei Po Fesr e solo per quegli interventi per i quali alla data del 31 dicembre 2015 non sia stato possibile effettuare i pagamenti. In parole povere l’intervento si sarebbe dovuto completare entro il 31 dicembre 2015 e questa volta è stato riconosciuto un lasso di tempo utile tra il momento del pagamento e quello della domanda di pagamento a saldo che è stata fissata inderogabilmente per il 31 Marzo 2017. il Teatro oggi non viene inaugurato così come fece Adduce con Casino Padula, viene solo “presentato”. poi si richiude il portone ma nel frattempo l’opera è stata rendicontata ed è “tuttoapposto” perchè il saldo è stato incassato. La procedura seguita è identica a quella che è stata sperimentata impunemente per il Casino Padula. Anche il bike-sharing rendicontato con le medesime scadenze è “tuttoapposto” ma di bici in città non se ne vedono, ci sono solo le rastrelliere perchè, forse, l’amministrazione Marino non ha fatto in tempo a trasferirle a Roma. Anche per il bike-sharing l’operatività si intende quando i velocipedi scorrazzano lungo le strade di Matera e per l’intervento furono stanziati 500 mila euro ed altri 546 mila per le piste ciclabili, un vero scempio di risorse queste ultime. Per il Borgo La Martella esiste un altro capitolo di spesa e che sono gli interventi che riguardano il Piano Città risalente al 2013. Quel piano governativo destinava 4 milioni 570 mila euro per La Martella ma è completamente fermo da oltre 4 anni eppure esso rientrava tra quelli scelti dal Governo quale “misura urgente per la crescita del Paese”. Credo che ne avremo modo di parlarne e forse per questo la crescita del Paese è stata rinviata.
Purtroppo anche l’acculturato De Ruggeri soffre di annuncite e di presenzialismo e purtroppo a soffrire è la CITTA’ DI MATERA che ha eletto questa maggioranza….