“I lucani si raccontano”: questo il tema della seconda sessione dell’Assemblea annuale dei lucani nel mondo che nel pomeriggio di ieri si sono ritrovati nella sala convegni del Park Hotel. A presiedere l’incontro il vice presidente dell’organismo, il consigliere regionale Michele Napoli che ha ricordato come “la Basilicata sia una terra di grande fascino paesaggistico ma anche di grandi lavoratori, poeti, giuristi e scrittori che hanno dato lustro, con la loro attività, alla nostra regione. La Basilicata – ha continuato – esiste e non solo per il suo passato e per la fierezza del suo popolo, legato a valori tradizionali che si sono radicati nel tempo e ad una forte integrità che non ha consentito alla cultura criminale di poter attecchire, ma esiste anche per il suo futuro che in questo momento è ben rappresentato da Matera 2019. Ciò nonostante – ha concluso – la nostra regione, nonostante mille sforzi e piccoli segnali di crescita è martoriata da una forte disoccupazione e da una crisi economica che non frena la emigrazione giovanile, il fenomeno che ci spaventa di più e deve vederci sempre più impegnati proprio per scongiurarla”.
A raccontare le loro esperienze Vito Santarsieri (Associazione lucani America latina), Annarita Teissere (Associazione lucani in Europa), Joe Di Giacomo (Associazione lucani Australia) e Antonio Zaza (Associazione lucani in Italia).
“Stiamo lavorando – ha detto Santarsieri – con l’aiuto della Regione Basilicata in molti campi. Abbiamo terminato la casa di riposo per anziani lucani a Buenos Aires, una costruzione di 1.200 metri quadri nel centro della città completamente ristrutturata con 25 posti letto per i lucani e altrettanti per gli argentini, che avranno tutto a disposizione gratis. Il nostro sogno è quello di riuscire a portare medici lucani nel nostro ospedale italiano per far comprendere come si lavora da noi”. Santarsieri ha concluso ricordando l’importanza del gemellaggio con Rosario in occasione di Matera 2019.
“Ritengo di essere un po’ l’emblema di tanti giovani lucani che per scelta necessaria sono costretti ad emigrare”. Così Annarita Teissere che, nel raccontare la sua storia, ha sottolineato “la necessità di avvicinare sempre più i giovani alle associazioni dei lucani nel mondo. Il cambio generazionale è fondamentale ma è indispensabile che i giovani, che hanno tante idee, si servano dell’esperienza dei più anziani per evitare di commettere errori. Promuoveremo una serie di iniziative – ha concluso – per valorizzare il nostro territorio e per esaltare l’importanza di Matera 2019”.
Joe Di Giacomo ha affidato il racconto ad un video realizzato nella sua San Fele dove la scorsa estate è stato inaugurato un monumento dedicato a tutti i lucani nel mondo realizzato grazie alla collaborazione di tutte le associazioni .” I nostri figli – ha detto – sono figli del mondo, siamo una grande famiglia e oggi più che mai dobbiamo collaborare. Basta con le parole, concretizziamo i fatti e ai miei concittadini dico di non disprezzare la loro terra ma di esaltarla e volerle bene”.
Di ricambio generazionale concretizzato ha parlato Antonio Zaza, che ha presentato all’Assemblea Teresa Summa, una giovane avvocatessa che prenderà il suo posto. Subito dopo il racconto delle tante iniziative svolte, dalle mostre di pittura di Guerricchio e Masi ai convegni su Rocco Scotellaro con relativa pubblicazione di atti e il coinvolgimento di ricercatori da tutta Europa.
“Storie dell’emigrazione lucana e anagrafe comunale” è stato il tema degli interventi di Luigi Scaglione, coordinatore del Centro lucani nel mondo “Nino Calice” e del presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce. In particolare Scaglione ha ricordato come “dall’apertura al pubblico del Museo dell’emigrazione lucana, si è di fatto riavviato il confronto sulle politiche a favore dei nostri emigranti, attraverso la rilettura di alcune storie di lucani migranti. Si è costruito cioè un modello di interessanti relazioni tra i Comuni protagonisti delle più incredibili storie di migrazione, studiosi e cultori di queste storie, associazioni culturali e circoli letterari ed il mondo dell’emigrazione, a cui il Centro Lucani nel Mondo ‘Nino Calice’, ha dato il suo evidente e forte impulso e sostegno. Un corollario di progetti e nuove azioni che, molto modestamente – ha detto – abbiamo saputo inserire nel raccontare le storie dei migranti nel nostro museo, fatto conoscere nelle comunità che hanno dato vita ad iniziative specifiche, confrontato con quel turismo di ritorno che ha animato e anima le nostre realtà. Storie, volti, racconti, che aprono il cuore e la mente in questi giorni di confronti anche aspri sul tema dei migranti che arrivano nel nostro Paese e sono guardati con sospetto, proprio come accadeva ai ‘nostri’ viaggiatori per necessità. Storie, volti, racconti che hanno segnato più che altro in terre lontane ed ostili, come il Sud America degli anni del primo dopoguerra e delle speranze a volte deluse del secondo dopoguerra, più che della ‘fortuna’ capitata a chi invece è finito nelle terre lontane del Nord America o della fiorente Australia. Senza la memoria – ha concluso – non possiamo costruire un futuro solidale e credibile per i nostri giovani, che dell’emigrazione e dall’emigrazione, intravedono opportunità di crescita e di successo, spesso negato o impossibile da realizzare, qui nel nostro Sud”.
“L’impegno che noi tutti profondiamo – ha detto Salvatore Adduce – è un atto di grande civiltà nei confronti di chi ha la nostra terra l’ha dovuta abbandonare. I nostri concittadini partiti avvertono più di noi il valori della Basilicata. La memoria non deve essere un esercizio retorico ma deve servirci a non smarrire l’itinerario ed il Museo dell’Emigrazione può davvero essere utile per questo obiettivo, per sapere chi siamo, cosa abbiamo fatto. Le storie che si raccontano sono non solo un atto doveroso verso chi ha lavorato in questi anni ma servono anche a dare fiducia ai contemporanei perché non indugino nel fatalismo e comprendano che le cose possono andare avanti molto meglio di come si pensa. La storia – ha concluso – non è fatta solo di libri ma dei racconti di voi tutti”.
“Occorre riunire le forze per ridare attualità all’impegno degli italiani nel mondo e per richiamare l’attenzione sull’emigrazione”. Così Franco Narducci, presidente del Forum delle associazioni italiane nel mondo) che ha parlato di “identità culturale e protagonismo delle comunità italiane nel campo economico” e della necessità “di sconfiggere l’indifferenza e indicare nuove prospettive all’associazionismo all’estero. Non c’è presente se non c’è futuro e se non c’è memoria del passato. Il forum – ha aggiunto – sta operando con 86 associazioni ma è necessario che tutti, Stati e Regioni, riflettano sulle comunità all’estero. Servono sinergie per risolvere i tanti problemi esistenti e rilanciare le consulte regionali con un impegno congiunto. Fondamentale è allargare la collaborazione con le Regioni per migliorare la sinergia nel campo lavorativo con un costante scambio di informazioni. Apprezziamo molto – ha concluso – gli sportelli Basilicata che dovrebbero diventare patrimonio di tutte le Regioni e l’Italia dovrebbe fare sistema operando per la valorizzazione dei prodotti di eccellenza. E’ una sfida politica e culturale che deve evitare che il mondo si divida tra regioni avanzate ed emergenti e regioni molto povere”.
Hanno portato il loro saluto all’Assemblea anche il presidente del Parco dell’Appennino Domenico Totaro e il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza. Il primo ha rimarcato la forza della Basilicata per il suo grande capitale naturale, mentre il secondo ha ringraziato le comunità all’estero per aver dato una forte spinta a Matera Capitale della Cultura 2019.
Al termine della sessione di lavoro il neo presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo Aurelio Pace ha insediato ufficialmente il Forum dei Giovani rappresentato da 11 ragazzi di origine lucana provenienti da tutto il mondo.
Basilicata ed emigrati nell’era della globalizzazione.
Nel corso dell’ultima sessione dell’Assemblea dei Lucani nel mondo gli interventi di Patrizia Del Puente, Antonio Colaiacovo e padre Carmelo Gagliardi.
Ad aprire e presiedere i lavori il vice presidente della Commissione regionale dei Lucani nel mondo, Vito Giuzio. Hanno partecipato il neo presidente della Commissione, Aurelio Pace, Francesco Mollica e Antonio Di Sanza, già presidenti, e Luigi Scaglione, coordinatore del Centro “Nino Calice”. Presenti 55 delegati provenienti da ogni parte del mondo e dall’Italia, 11 rappresentanti del Forum dei Giovani e 8 responsabili degli Sportelli Basilicata.
“I dialetti lucani risorsa culturale”, questo il tema dell’intervento di Patrizia Del Puente, docente di glottologia e linguistica presso l’Università degli studi della Basilicata. Primo obiettivo della docente è stato quello di “mostrare l’unicità e, quindi, l’importanza del patrimonio linguistico, bene culturale immateriale, della Basilicata sul cui territorio, non solo convivono etnie diverse, ma miriadi di sistemi. Tutte le lingue romanze convivono in Basilicata, dove vi è una grande raccolta di idiomi oltre a quelli comunemente conosciuto. In Basilicata alle colonie Arbereshe vanno aggiunte quelle gallo-italiche con una lingua proveniente dall’area ligure-piemontese e transitata per la Sicilia. Vi sono due comunità Rom ed una colonia marchigiana, oltre all’area di lingua romana più arcaica, l’area Lausberg, compresa nel territorio tra Tursi, il Pollino e Rotonda.” Nella seconda parte del suo intervento, Patrizia Del Puente ha posto in rilievo “la ricchezza lessicale che si incontra tra i vari dialetti lucani, ricchezza che in parte sta andando persa, come ad esempio, nel caso degli antichi nomi dei mesi dell’anno”. Illustrato, quindi, il “Progetto A.L.Ba (Atlante linguistico della Basilicata) finalizzato alla tutela, valorizzazione ed allo studio di tutti i dialetti lucani. Si mostra – ha sottolineato Del Puente – ciò che finora all’interno del Progetto è stato già fatto e quello che si potrà fare, vedi l’istituzione di una legge regionale che contempli il Centro internazionale di dialettologia. Il 22 marzo prossimo – ha continuato – il Progetto A.L.Ba. presenterà, presso il polo universitario di Macchia Romana, per la prima volta, l’alfabeto per i dialetti lucani. La Basilicata sarà, in tal modo, la prima regione a dotarsi di un alfabeto scritto unitario. E’ necessario un alfabeto per i dialetti lucani – ha spiegato la docente – in quanto questi, pur condividendo molti fonemi con la lingua italiana, ne presentano anche molti non condivisi. Pertanto, necessitano di altri grafemi rispetto a quelli che appartengono al repertorio italiano. Una volta presentato l’alfabeto, il Progetto sarà a disposizione di chi vorrà, per incontri mirati ad insegnare l’uso dell’alfabeto. Un ruolo importante – ha rimarcato Del Puente – rivestirà il contatto con le comunità lucane all’estero. Infatti, gli emigrati possiedono un dialetto più conservativo che potrebbe fornire importanti osservazioni nel discorso di ricostruzione dell’identità e della storia lucana”.
Antonio Colaiacovo, presidente del Parco letterario “Carlo Levi” di Aliano ha relazionato in merito ai “Parchi letterari progetto identitario”. “Il parco Carlo Levi – ha detto – è un efficace incontro tra letteratura e territorio. L’idea dei parchi letterari nasce alla fine degli anni ottanta per impulso della ‘Fondazione Ippolito Nievo’, ma la sua traduzione empirica in strategia di sviluppo territoriale locale prende forma a partire dall’azione propulsiva dell’Unione europae che, nell’ambito del QCS (Quadro Comunitario di Sostegno) ‘Incentivi agli investitori turistici’, ha approvato la sovvenzione globale intitolata ‘Parchi Letterari’. La finalità è quella di favorire opportunità innovative di sviluppo nel Mezzogiorno con il sostegno ad esperienze – pilota capaci di educare e stimolare una fruizione diversificata del territorio, rispondente alla domanda di forme di turismo tematico di ‘nicchia’ che guadagnano segmenti di mercato crescenti nello spazio tradizionalmente monopolizzato dal turismo di massa. Quest’ultimo, alla luce delle profonde trasformazioni che hanno segnato le dinamiche evolutive del comparto turistico nell’ultimo decennio, risulta indifferenziato ed incapace di accogliere l’esigenza di un pacchetto – vacanze sempre più in direzione di bisogni personalizzati e carichi di sfaccettature che rendono il mercato turistico attuale eterogeneo e frastagliato, articolato in segmenti che richiedono strategie di marketing attente al posizionamento del prodotto turistico in una logica sempre più orientata alla customer satisfaction. Il parco letterario Carlo Levi – ha riferito Colaiacovo – opera dal 1998. L’idea di base è stata quella di utilizzare la fonte letteraria come codice di lettura del territorio, per scoprirne e valorizzarne i diversi aspetti che ne configurano l’identità: da quello culturale e storico a quello naturalistico, da quello antropologico a quello enogastronomico”.
Padre Carmelo Gagliardi, componente dell’UCEMI (Unione cristiana Enti migranti italiani) ha evidenziato i dati del Rapporto 2016 della Fondazione Migrantes. La sua relazione basata su “Globalizzazione e migrazione” oltre al quadro generale riguardante la mobilità delle persone ed i luoghi di maggiore attrazione che continuano ad essere i Paesi del Nord America, ha sottolineato come “la scelta di una religione rientra nella sfera dei diritti umani fondamentali e la dimensione religiosa degli immigrati è un aspetto non meno importante di quelli economici e culturali. I recenti episodi tragici hanno accresciuto – ha detto – un sentimento di islamofobia, nonostante sia risaputo che per i terroristi il discorso religioso sia usato strumentalmente come copertura ’ideologica’ e, come tale, sempre più sconfessato dalle autorità e dalle associazioni islamiche. La globalizzazione è un fenomeno carico di contraddizioni che hanno sicuramento il loro riverbero su quello migratorio. La globalizzazione ha aperto i mercati, ma non le frontiere, ha abbattuto i confini per la libera circolazione dell’informazione e dei capitali, ma non nella stessa misura quelli per la libera circolazione delle persone. Ne derivano nuove problematiche legate al fenomeno migratorio – ha continuato padre Gagliardi – tra cui le più evidenti riguardano il diritto di rimanere nella propria patria che reca con sé quello relativo al diritto di emigrare. Vi è, poi, il diritto degli Stati a proteggere le proprie frontiere con il risultato delle migrazioni irregolari. Tanti ancora – ha rilevato padre Gagliardi – gli aspetti da analizzare, come la migrazione al femminile che tende a farsi sempre più autonoma, la migrazione delle famiglie, tutti connessi all’accoglienza ed alla solidarietà, nonché al dialogo tra culture e religioni. La migrazione produce una ‘Melting pot’ con situazioni in cui le difficoltà dell’incontro tra le diverse culture ancora sussistono e le tensioni divengono causa di periodici conflitti. La Chiesa è invitata – ha rilevato – a svolgere un apostolato a favore dei migranti, la pastorale dei migranti cattolici e oltre la Chiesa cattolica, per sostenerli nella vita di fede in qualunque situazione si trovino. In altre parole: Accogliere contro l’indole del rifiuto, Proteggere chi è costretto a lasciare la propria terra, Promuovere lo sviluppo umano integrale, Integrare riconoscendo la ricchezza culturale dell’altro”.
Intervenuti nel corso dei lavori, Donato Dinardo della Toscana, Domenico Melillo di Panama, la sindaca di Tricarico, Lina Marsichella, Giuseppe Ticchio della Svizzera, Mauro De Salvo di Genova, Filippo Martino di Roma, Isabella Zito della Colombia, Marta Lasaponara dell’Uruguay, Pietro Pisani del Friuli Venezia Giulia, Michele Santoro di Taranto.
Approvato un ordine del giorno (il Consiglio regionale già si è fatto promotore di un ordine del giorno sulla questione) proposto da Antonio Pucillo del Venezuela sulla situazione problematica vissuta dagli italiani e dai lucani in quel Paese, situazione che si sta aggravando di giorno in giorno.
L’assemblea ha, anche, preso in considerazione altri due ordini del giorno relativi, l’uno alla vicinanza al territorio ed alla popolazione della Val d’Agri afflitta dai problemi legati al petrolio, e l’altro, ai disservizi postali.
Presentata dal direttore editoriale Mauro Patanella dell’Associazione Culturale Lucana Pino Mango, la prima edizione del periodico trimestrale “Pagine Lucane”. La scommessa è quella di far rinascere una rivista cartacea in un momento particolare come questo in cui il mondo dei giornali è sempre più digitale e la crisi dell’editoria sembra inarrestabile. Obiettivo è quello di raccontare il mondo dell’associazionismo lucano–piemontese ed occuparsi degli eventi che ci saranno nelle due regioni.
Antonio Di Sanza, nel salutare i convenuti, ha sottolineato come “l’incontro odierno deve essere un’altra tappa nella relazione continua con i lucani nel mondo, un progetto che deve durare nel tempo, anche utilizzando i nuovi strumenti della comunicazione. Una famiglia – ha affermato – che si arricchisce con le conoscenze reciproche”.
L’incontro è stato concluso dal neo-presidente della Commissione, Aurelio Pace, per il quale “è vivo l’orgoglio di aver potuto ascoltare i connazionali protagonisti di un percorso di modernità. Un grazie particolare ai giovani nell’ottica di una famiglia lucana viva e allargata. La parola chiave – ha concluso – è ‘insieme’, insieme per crescere e conservare la propria identità”.
Lucani nel mondo, approvato il Piano triennale 2017-2019.
Nel corso dei lavori della Commissione regionale dei Lucani nel mondo è stata approvata anche la programmazione annuale 2017.
“Terra d’emigrazione, terra d’immigrazione”, questo il tema dell’Assemblea annuale dei Lucani nel mondo.
La Regione Basilicata ha promosso azioni di partenariato, tramite l’interazione con i Dipartimenti regionali, la Fondazione Matera Basilicata 2019, l’Apt di Basilicata, la Lucana Film Commission. La definizione, quindi, di un risultato importante, quale quello della candidatura della Città di Rosario a Citta gemellata con MateraCapitale della Cultura europea2019, definitivamente riconosciuta a livello internazionale.
A supporto della nuova generazione di emigrati, la Regione intende promuovere,attraverso la rete delle Associazioni, la realizzazione di un servizio di assistenza esostegno rivolto sia agli studenti dell’Unibas che vogliano trascorrere un periodo distudio all’estero, sia ai giovani che decidono di cercare lavoro all’estero. Cercare la più stretta interazione con le Comunità dei lucani nel mondo, in tale direzione vanno le iniziative relative alla promozione del turismo sociale,scolastico, congressuale e della terza età, con l’obiettivo precipuo dimantenere vivo il legame socio-culturale con la terra d’origine .Per valorizzare il prezioso ruolo dell’associazionismo, con particolare riferimento aquello giovanile, si valuterà la possibilità di un meeting, in una località da individuare, dei componenti il Forum dei Giovani. La Regione presta, inoltre, particolare attenzione alle iniziative volte alla diffusione dellalingua italiana, con l’obiettivo primario di favorirne il mantenimento ed il rafforzamento presso le comunità di lucani residenti all’estero, nonché la diffusione nei loro Paesi di residenza.
Si continuerà ad interagire con la rete dei Sindaci lucani ed un ruolo fondamentale di “cerniera” tra la programmazione regionale e le attività nei Paesi esteri è rivestito dalla rete degli Sportelli Basilicata, attivata come strumento di servizio a garanzia delle azioni interistituzionali sulla base del rifinanziamento della Giunta Regionale, nei settori dell’assistenza sanitaria, della solidarietà, della internazionalizzazione delle imprese, della promozione culturale enogastronomica e turistica, con strutture operanti nelle sedi di Buenos Aires, Montevideo, Santiago del Cile, Zurigo, Lima, Asuncion, San Paolo del Brasile e Toronto e prossimamente anche Chicago.Da menzionare la rilevanza attribuita al“Centro Nino Calice” ed al Museo nel castello di Lagopesole, quale prezioso scrigno per documenti e materiali relativi alla grande emigrazione lucana in Europa e nelle Americhe.
I progetti operativi prevedono: larealizzazione di un Fondo immobiliare,ilProgetto Cultura Lucana in movimento, conl’allestimento di una grande mostra, aperta al pubblico da quattro a sei mesi e in un museo di prestigio della città di Montréal, quale vetrina permanente di promozione della Basilicata nel milieu di “Matera 2019”, la promozione anche di un ricco programma di eccellenze della Basilicata (turismo culturale, borghi, meraviglie della natura e biodiversità sostenibile, risorse energetiche esauribili e rinnovabili, buon cibo dell’antica tradizione eno-gastronomica lucana, musica, cinema), ilrafforzamento della rete operativa Sportelli Basilicata, una maggiore connessione nelle azioni che metterà in campo il Centro Lucani nel Mondo con Anci, Comuni e associazioni locali, attraverso l’utilizzo delle figure professionali qualificate con un apposito Corso di Formazione Regionale, bandito nell’anno 2016, la promozione e sostegno ai progetti di Borse di studio che verranno presentate e proposte dalle Associazioni Lucane, l’adesione al progetto comunicazione da e verso l’estero, attraverso la condivisione del sistema informativo promosso dal progetto Rai International-TV Pubblica Argentina.
La Regione stanzia 300 mila euro all’anno per finanziare i progetti e le iniziative delle associazioni e delle federazioni e per gli scambi culturali fra i Comuni lucani e le città dove vivono i nostri emigrati. A questi fondi si aggiungono quelli che vengono destinati (150 mila euro nel 2016) ai lucani indigenti dell’America latina a seguito di un Protocollo d’intesa siglato nel 2001 (dopo la grande crisi economica e finanziaria che investì l’Argentina, crisi che oggi permane anche se in misura diversa) fra la Regione Basilicata e il Ministero degli Esteri. Inoltre, ci sono i fondi (80 mila euro all’anno) stanziati con la legge n. 43/98, che finanzia interventi di solidarietà, soprattutto, in campo sanitario. Quest’anno, in collaborazione con una associazione che assiste i malati di cancro, sarà finanziato l’acquisto di un’apparecchiatura laser per la prevenzione e la cura dei tumori destinata a Panama, dove sarà utilizzata gratuitamente dalla comunità di emigrati lucani. Analoga iniziativa è stata organizzata l’anno scorso in Uruguay, dove è stato acquistato con i fondi della legge n. 43/98 un ecografo a servizio di una struttura sanitaria di Montevideo, che rende prestazioni gratuite agli emigrati lucani.
Approvato all’unanimità il Piano triennale 2017-2019. Il Piano annuale delle attività 2017 è stato approvato con un solo voto contrario, quello di Biagio Di Santo, dell’Associazione di Brescia, che ha motivato il proprio voto contrario con “la disparità nelle spese e, quindi, nei finanziamenti previsti, troppo indirizzati verso il Sud America”.
ASSEMBLEA ANNUALE LUCANI NEL MONDO, ADDUCE ANNUNCIA APERTURA SOTTOSCRIZIONE PER MONUMENTO S. FELE
Nel corso dell’Assemblea annuale della Commissione regionale del Lucani nel mondo, a cui hanno preso parte rappresentanti delle Associazioni dei Lucani di tutti i continenti, ha preso la parola il Presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, per un indirizzo di saluto dicendosi onorato del contributo che l’Anci ha potuto offrire per la realizzazione del Museo dell’emigrazione lucana organizzato dal Centro Lucani nel Mondo intitolato a Nino Calice. “La memoria e la cultura – ha detto Adduce – viaggiano parallelamente. I lucani che hanno popolato paesi e città in tutto il mondo hanno saputo dimostrare che è possibile riscattarsi e hanno dato grandi esempi di civiltà e spesso di capacità imprenditoriale. La raccolta delle testimonianze che si sta realizzando attraverso la ricerca del Centro Nino Calice alla quale partecipa anche l’Anci non è soltanto un buon esercizio della cultura della memoria ma costituirà uno strumento utile anche alle nuove generazioni ed uno stimolo a impegnarsi per migliorare le condizioni della nostra terra”. Adduce ha anche ricordato la positiva collaborazione con le tante Associazioni di Lucani presenti nelle città italiane, in Europa e in tutti i continenti per il grande progetto Matera Capitale Europea della Cultura. Il Presidente dell’Anci Basilicata, infine, ha annunciato che l’Associazione lancerà una sottoscrizione tra tutti i comuni della regione per contribuire al pagamento delle spese sostenute per la realizzazione del Monumento agli emigrati lucani posto in opera a S. Fele in provincia di Potenza. “L’Anci – ha detto Adduce rivolgendosi a Joe Di Giacomo, promotore della realizzazione del monumento – apre tale sottoscrizione con 1.000 euro”.