I cittadini, come riferisce l’indagine condotta da Swg e commissionata dall’Anci per misurare il rapporto tra cittadini e amministratori locali,in occasione della 34esima assemblea nazionale, aperta oggi a Vicenza,chiedono allo Stato di sostenere con più risorse i Comuni. E si riconoscono nel Comune di residenza come principale elemento identitario. Per questo il rapporto Municipio-cittadini si conferma saldo e assegna agli amministratori locali una grande responsabilità, una sfida da raccogliere. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale il nuovo fondo previsto dal Governo nazionale a favore dei piccoli Comuni é una mancia, una risposta del tutta inadeguata data a tutti quei sindaci che ogni giorno si battono per garantire servizi adeguati ai cittadini con bilanci ridotti sempre più all’osso proprio dallo Stato.
“Sia chiaro, questi fondi sono meglio di niente. Non può però passare l’idea che con questa legge si sia realmente sopperito alle gravi difficoltà che vivono i primi cittadini delle aree marginali della nostra regione i quali si trovano ad amministrare territori vastissimi con tutte le difficoltà e i costi maggiori che ne derivano e sempre più spesso sostituendosi allo Stato che li ha abbandonati: basti pensare alla chiusura degli uffici postali, dei Tribunali, degli ospedali. Alla fine diviso per gli anni di competenza le risorse messe in campo ammonteranno a circa 2.500 euro a Comune soldi sui quali nessuno sputa sopra, ci mancherebbe, ma che costituiscono una goccia nell’oceano rispetto alle reali necessità provenienti dal territorio. Per comprendere quanto é ipocrita questa legge si pensi che il Fondo di Solidarietà fra i Comuni, il cui patrimonio riceve trasferimenti da parte dei Comuni virtuosi per sopperire a quelli non virtuosi, e che vede una dotazione di 4,7miliardi di euro ha visto lo Stato trattenere 400milioni di euro. Si comprende che i 15milioni all’anno che vengono stanziati per i piccoli Comuni pare proprio una beffa se venduto come una grande conquista.”
Continua Castelluccio: “Personalmente credo che lo Stato farebbe meglio ad alleggerire la burocrazia in quelle zone, a rivedere la riforma Delrio sulle Province che di fatto ha creato disservizi immensi per i territorio dei piccoli Comuni, a sburocratizzare le aree marginali che oggi si trovano ad affrontare adempimenti che spesso sono già inutili per i grandi Comuni, si pensi al DUP, ai piani anticorruzione, al blocco del turnover del personale, ai piani di trasparenza, ai piani delle performances. Insomma attraverso una legislazione più leggera e puntuale si produrrebbero risparmi ben più grandi per i piccoli Comuni a tutto vantaggio dei nostri cittadini.”
L’assemblea nazionale Anci a Vicenza – conclude – sarà anche un momento per fare il punto sulle nuove opportunità economiche, di lavoro e di sviluppo create dalle città in questi anni di crisi: dall’economia della condivisione all’innovazione tecnologica, fino al sostegno alla manifattura 2.0 e alle imprese creative. Troveranno poi ampio spazio anche le questioni più strettamente legate alle persone: welfare, accoglienza, democrazia partecipativa. Ci aspettiamo utili indicazioni e proposte anche per le riforme istituzionali che spettano al Consiglio Regionale specie in materia di Unione di Comuni e di superamento delle Aree Programma.
Ott 11