Maria Murante, Coordinatrice SeL-Si Basilicata e Renato Armignacco, Coordinatore Basilicata Possibile in una nota commentano gli atti di illegalità che si registrano a Boreano, nel Venosino.
Di seguito la nota integrale.
A Boreano continuano atti di illegalità conclamata. Oggi siamo alle intimidazioni. Domani– come ieri – allo sfruttamento e alla riduzione in schiavitù. Incendi e caporalato sono un connubio inscindibile, finalizzato allo sfruttamento illecito del lavoro e dei lavoratori.
Non basta chiedere che la Magistratura – come pure auspichiamo – faccia rapidamente luce sull’accaduto, e nemmeno più basta un moto di indignazione.
Sappiamo che episodi come quello registrato ieri sono messi in atto da parte di quanti non vogliono che il lavoro stagionale dei migranti esca dalla illegalità per assicurare loro condizioni di vita e di salario dignitose.
Siamo alle prese con un complessivo disegno criminogeno che vede la convergenza oggettiva degli interessi non soltanto della malavita organizzata e dei caporali, ma altresì di chi si avvale del lavoro somministrato illegalmente e sotto ricatto.
Chiediamo pertanto che siano presto individuati esecutori e mandanti. Siamo impegnati perché un fenomeno come quello di Boreano non sia soltanto un problema istituzionale ma involga alla radice il mondo della produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli, della loro qualità. Senza di ciò non si risolverà alcuna criticità e ci ritroveremo ancora a guardare impotenti quanto accade.
Maria Murante, Coordinatrice SeL-Si Basilicata e Renato Armignacco, Coordinatore Basilicata Possibile