Matera è nata dall’acqua come Venere. In tempi lontanissimi, circa un milione e mezzo di anni fa, l’altipiano murgiano era interamente sommerso e abitato da creature marine come la balena Giuliana che oggi è tornata a far parlare di sé grazie allo studio coordinato dai paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, guidati dal professor Giovanni Bianucci.
“La balena Giuliana – sottolinea il Sindaco De Ruggieri – racconta un pezzo di storia della nostra straordinaria città. Il Comune ha impegnato 200mila euro per la promozione di questo prezioso bene che, crediamo fermamente, debba essere valorizzato e reso fruibile per tutti. Ho contattato il professor Bianucci per congratularmi con lui e per chiedergli di mettere a disposizione della città la sua competenza. L’illustre paleontologo ha confermato la sua volontà di collaborare con il Comune di Matera alla valorizzazione dell’importante reperto in tutte le fasi necessarie: verifica preliminare dello stato attuale di conservazione, preparazione finalizzata sia allo studio specialistico che alla conservazione, analisi di dettaglio e infine musealizzazione. Nei prossimi giorni ci attiveremo per concordare le modalità e i tempi della collaborazione. Matera e il suo territorio possono raccontare la vita sulla terra dal paleolitico al cibernetico. Con i parchi tematici della storia dell’uomo narreremo l’evoluzione umana e anche la storia di Giuliana troverà spazio nel tassello dedicato alla preistoria”.
La ricerca sul fossile ritrovato nel lago artificiale di San Giuliano di Matera ha coinvolto anche il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, il Directorate Earth and History of Life, Royal Belgium Institute of Natural Sciences di Bruxelles, ed è stata pubblicata sulla rivista internazionale Biology Letters, edita dalla prestigiosa Royal Society di Londra.