Il 27 dicembre 2000 sulla sponda orografica sinistra dell’invaso artificiale di San Giuliano, costruito negli anni cinquanta con uno sbarramento sul fiume Bradano, a pochi chilometri da Matera è stato rinvenuto dal signor Gianfranco Lionetti lo scheletro fossile di una grande balenottera risalente a 1-2 milioni di anni fa, recuperato e conservato oggi all’interno di alcune casse di legno nel museo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera. Fu ribattezzata la balena Giuliana.
Tra i primi ad occuparsi di questa importante scheletro fossile è stato il giornalista scientifico Renato Sartini, che ha invocato nel corso di questi anni l’apertura di queste casse per studiarli, restaurarli e fare in modo che tutti possano vederli. A distanza di 20 anni la nuova Amministrazione Comunale di Matera, guidata dal sindaco Bennardi, prova a passare dalle buone intenzioni ai fatti concreti. E per far si che questo accada nella giornata di giovedì 17 dicembre è stato promosso un incontro online che ha coinvolto il primo cittadino Domenico Bennardi e rappresentanti di Soprintendenza, Università di Pisa, Museo Ridola e il divulgatore scientifico Renato Sartini.
Di seguito il commento a margine dell’incontro sulla balena Giuliana del sindaco Bennardi: “Balena Giuliana. Abbiamo tra le mani il fossile più grande scoperto al mondo, più grande del più grande dinosauro mai scoperto. Oggi c’è stato un videoincontro molto importante con la Soprintendenza, l’Università di Pisa, il Museo Ridola, il divulgatore scientifico Renato Sartini e il Comune di Matera. Abbiamo gettato le basi per un cronoprogramma che prevede un primo sopralluogo subito dopo le festività e poi apertura casse, restauro e infine valorizzazione. Sono emozionato ma fiducioso. E’ giunto il momento che le istituzioni tutte riprendano il dialogo su questa incredibile scoperta. Vi terrò aggiornati anche su questo”.
Michele Capolupo