Nel Comune di Cancellara si è svolto un incontro per avviare un censimento e il conseguente abbattimento delle barriere architettoniche nel paese. All’incontro hanno partecipato il sindaco Francesco Genzano, lo Studio Architetti Andrisani di Matera, Enzo Drimavo; Rocco Caprioli VIMEC; Pino Peluso e Marzio Muscatiello per Azione Disabili Marziolino ODV . Dura
Marziolino Muscatiello ha dichiarato: “L’indifferenza è quella con cui troppo spesso ci scontriamo quando parliamo di barriere architettoniche. A volte rischiamo di esservi totalmente abituati da non renderci neanche conto quando ce li troviamo davanti. Almeno fino a quando non ci riguardano direttamente. Se riusciamo a diffondere la consapevolezza sul tema delle barriere architettoniche, la nostra voce sarà più forte e potremo cambiare le cose.
Enzo Drimavo: “E’ un problema comune che coinvolge tutti: la sua soluzione richiede solidarietà e senso di responsabilità da parte di tutti i cancellaresi. Solitamente pensiamo che le barriere architettoniche siano un problema che riguardano le persone con disabilità o le persone anziane. In realtà, chiunque incontra degli ostacoli nei propri spostamenti è una persona a ridotta mobilità. E chi di noi non ha mai sperimentato, anche solo temporaneamente, una condizione di ridotta mobilita?
Sindaco Francesco Genzano: “La Cultura dell’Accessibilità, quella di eliminare le barriere Architettoniche vuol dire prima di tutto superare le barriere culturali. Alla base di tutti ci deve essere l’educazione delle persone. A volte, infatti, siamo proprio noi cittadini a creare ostacoli dove non ce ne sono: l’esempio più evidente è quello di chi parcheggia la propria automobile su marciapiedi, strisce pedonali e scivoli. Senza contare le questioni legate alla progettazione di spazi e ambienti, a partire dagli stessi condomini. In questi casi entra in gioco non solo la semplice disattenzione, ma la vera e propria indifferenza.
Abbattiamo le barriere architettoniche, accessibilità e inclusione vanno di pari passo, ma acquistano un significato nuovo alla luce della recente emergenza sanitaria. Spazi e ambienti, infatti, hanno senso soprattutto nella loro dimensione pubblica, in quanto luoghi in cui si articolano le relazioni sociali. Gli esempi ci sono, partiamo da lì per costruire un mondo accessibile ed inclusivo.