La Basilicata si trova in queste ore al centro di una “tempesta perfetta”. Dichiarata zona rossa per aver registrato in pochi giorni un aumento del 50% dell’indice RT, che è uno dei parametri in base al quale viene calcolata la capacità del Covid di espandersi, deve far fronte ad una situazione paradossale: 10.000 kmq di territorio sotto sequestro a causa dell’innalzamento verticale del contagio in pochi comuni su 131 della intera regione. Per questa ragione molti sindaci hanno sottoscritto un documento di protesta indirizzato sia al Presidente della Regione che al Ministro della Salute per chiedere una modifica del provvedimento. L’Anci condivide la preoccupazione di tutti i Sindaci della Basilicata che sono impegnati, spesso a mani nude, in un lavoro estenuante per contrastare la pandemia e per soccorrere le popolazioni.Il presidente Bardi nell’ultima riunione dell’Unità di Crisi tenutasi sabato scorso ha comunicato la decisone del Ministero della Salute di dichiarare la Basilicata Zona Rossa sulla base delle regole in vigore. La notizia, che circolava già da alcuni giorni, ha suscitato molte perplessità perché non supportata da dati epidemiologici che giustificassero una così severa decisione. È del tutto evidente che si è arrivati a una tale determinazione a causa della incapacità del sistema sanitario regionale di tenere sotto controllo la situazione. I comuni interessati ad un aumento dei contagi avrebbero dovuto essere monitorati tempestivamente attraverso il tracciamento dei tamponi positiviin modo da poter limitare e circoscrivere l’isolamento soltanto a quei territori. Apprendiamo che il Presidente della Regione a seguito delle legittime reazioni dei sindaciha colto l’occasione per dissociarsi da una decisione che poche ore prima lui stesso definitiva “inevitabile”, dando il via ad una ridda di pronunciamenti che mostrano la Basilicata al centro di una “tempesta perfetta”. Da un anno a questa parte i sindaci sistematicamente lamentano disorganizzazione ed incongruenza nella gestione dell’emergenza Covid: gravissimi problemi sui tamponi, è saltato completamente il sistema del tracciamento con conseguenze disastrose sul contagio, in ultimo sulla campagna vaccinale. Il Governo Regionale ha liquidato sempre le nostre critiche e proposte come frutto di pregiudizi politici, rinunciando a realizzare un vero coordinamento dell’azione di contrasto al Covid che trova nei Sindaci un baluardo insostituibile. L’ultimo esempio è proprio quello delle vaccinazioni agli ultra 80enni: i Sindaci, con le pochissime risorse materiali ed umane a loro disposizione, si sono dovuti sostituire al sistema sanitario offrendo supporto logistico, predisponendo locali idonei, mettendo a disposizione personale, mezzi di trasporto e collaborando con i Distretti sanitari che a loro volta hanno prodotto sforzi eccezionali. Ad un certo punto i comuni sono diventati veri e propri“call-center” per avvisare gli interessati alla vaccinazionefissando appuntamenti e coordinando l’intera attività. Salvo ricevere la sera prima la comunicazione che le vaccinazioni erano saltate per mancanza di dosi. A fronte di tutto questo il Governo regionale ha trascurato se non ignorato il rapporto costruttivo con le Autonomie Locali, che è alla base del sistema democratico. Ancora una volta l’Anci Basilicata suggerisce al Presidente Bardi di adeguare la struttura regionale di contrasto al Covid. Lamentiamo ormai da un anno le disfunzioni nella catena di comando prevista nei protocolli della protezione civile. Si diffondono voci sulla variante del virus senza che ci siano informazioni al riguardo. Ci dica il Presidente della Regione se sono necessari altre iniziative e soprattutto come intende pianificare le vaccinazioni. Così come, alla luce di quanto sta accadendo, appaiono del tutto insufficienti gli strumenti del Ministero della Salute. Al Ministro Speranza, che pure è un conoscitore della Basilicata, chiediamo di adeguare tali strumenti alla specificità dei territori e nell’immediato un provvedimento meglio calibrato in relazione alla effettiva situazione pandemica della nostra regione. E nel frattempo è necessario prevedere subito concreti aiuti alle attività economiche e ai comuni che in Basilicata subiranno l’ennesima batosta a causa del lockdown.Anche su questo punto dolente è necessario che la Regione faccia sentire la sua voce a Roma e predisponga subito suoi interventi autonomi a favore delle imprese e dei professionisti. Ci aspettiamo una convocazione del Presidente della Regione.