Basilio Gavazzeni: Il lavoro “silenzioso” della Fondazione Lucana Antiusura Monsignor Vincenzo Cavalla. Di seguito la nota integrale.
Gentilissime lucane, cari lucani;
attacco così questo comunicato, anche se i lettori possono pensare male e chiedersi a che cosa punti il rompiballe che firma. In realtà, come fondatore, testimonial e presidente della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla, ho un intento disinteressato. Penso che almeno alcuni lettori possano trarne un aiuto risolutivo.
Ho l’impressione che troppo pochi sappiano che cosa sia, a che cosa serva, che cosa abbia compiuto la nostra Fondazione Antiusura che, 28 anni fa, ha avuto come levatrice una bomba, è stata voluta dalla meglio società civile, dalle Istituzioni e dalla Chiesa.
Troppo pochi sanno che è un gigante della solidarietà e della legalità lucane, e che, con la propria garanzia al 100%, depositata presso le Banche con cui è in convenzione, permette a molti nel bisogno di riaccostarsi al credito legale, da cui sono esclusi, e di sfuggire alle grinfie dell’usura.
La Fondazione Lucana Antiusura ha spalmato sulle persone e sulle famiglie meritevoli 11 milioni complessivi di euro. Ben amministrata, dispone di un patrimonio milionario che lo Stato le assegna e incrementa per prevenire la caduta nell’usura.
La parola “antiusura”, che ne connota l’identità, non deve essere equivocata da nessuno. Tale è la Fondazione perché ha lo scopo di prevenire che le persone e le famiglie cerchino denaro pericoloso a privati e a gruppi che poi finiranno per opprimerle.
La prevenzione praticata dalla Fondazione, secondo Legge nazionale, esige che i richiedenti oltre a essere leali 1) abbiano difficoltà ad accedere al credito legale, 2) abbiano da affrontare debitorie serie, 3) abbiano volontà e capacità di rimborsare il prestito ricevuto, 4) evitino di esporsi al denaro usurario.
Spesso mi stupisco: constato che tanta gente in tale situazione si espone alle esosità dell’usura, o a Società finanziarie che praticano tassi quattro volte superiori a quelli di cui la Fondazione fruisce da parte delle Banche convenzionate.
Fra l’altro la Fondazione, grazie a una Legge regionale, è in grado di assicurare ad alcuni casi addirittura una vantaggiosa una tantum a fondo perduto.
Gentilissime lucane, cari lucani, apriamo gli occhi se vogliamo condurre una saggia economia domestica, soprattutto in questo periodo schiantato dalle tempeste della pandemia e della guerra.
Rivolgersi alla Fondazione è facile. Telefonate o venite alla sede di Matera, Piazza Sant’Agnese n. 13, telefono 0835/314616. C’è una Segreteria che funziona da lunedì a venerdì, fra le ore 9 e le 13. Il presidente è comunque pronto, ogni giorno e ogni ora, ad ascoltare, chiarire, dire un sì o un no, attenendosi rigorosamente ai criteri che lo Stato fissa alla Fondazione, prescindendo da ideologie e da appartenenze.
Finisco come ho iniziato. Gentilissime lucane cari lucani, questo comunicato è solo doveroso. Accoglietelo nel vostro interesse. Grazie di cuore.