La città di Matera anche nell’anno da capitale europea della cultura continua a fare i conti con una Biblioteca in agonia. Nonostante gli sforzi lodevoli del personale non sono stati ancora risolte le criticità segnalate già negli scorsi gli utenti devono fare i conti con un serie di problematiche che riguardano la struttura e l’utilizzo dei servizi.
Per quanto riguarda i problemi strutturali si registrano infiltrazioni di acqua per la rottura dei pluviali. L’impianto di condizionamento è non funziona da quattro anni e di conseguenza gli utenti sono costretti ad usufruire della biblioteca con temperature africane. Dal 7 agosto gli utenti e i dipendenti non possono utilizzare la rete wi-fi internet e di conseguenza i servizi sono garantiti al lumicino. Il servizio di pulizia per i 6 mila metri quadrati della struttura è garantito solo da due persone che lavorano per un’ora e mezza al giorno. Di conseguenza è inevitabile che molte zone non vengano assolutamente curate. In particolare il balcone situato al secondo piano è ancora pieno di cicche di sigarette e c’è persino un falco grillaio morto sul pavimento. Senza dimenticare le croniche carenze di personale, che si è ridotto da 40 a 20 unità e nel 2020 sarà ulteriormente ridimensionato per i pensionamenti in arrivo. Lavorare in queste condizioni nella Biblioteca della capitale europea della cultura è sicuramente deprimente. Occorre salvaguardare l’unico presidio culturale della città di Matera e di tutti i comuni della sua provincia, visto che si tratta dell’unica biblioteca a disposizione della comunità.
Si invitano pertanto Regione Basilicata e Provincia di Matera a fare il punto della situazione per investire nuove risorse utili alla risoluzione definitiva delle problematiche segnalate e al rilancio della biblioteca provinciale “Stigliani” di Matera.
Michele Capolupo
Da quando è passata in gestione alla regione succede ciò… Tutto quello che per Matera viene deciso in regione (alias putenza), è un dramma per noi.