“L’appello del segretario dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi perchè anche le istituzioni della Basilicata non si rassegnino a quella che efficamente Tancredi chiama la ‘scelta scellerata’ di sciogliere il corpo Forestale dello Stato va raccolto e sostenuto con iniziative specifiche”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) che aggiunge: “altro che semplificazione questa è una brutta pagina per la tutela dell’agroalimentare e per il contrasto ai reati ambientali” . “Lo spacchettamento del Corpo Forestale dello Stato, che in Basilicata ha solide tradizioni di impegno in tutti i campi tra i quali la protezione civile, vedrà i forestali spediti un po’ verso i Carabinieri, altri verso il corpo dei Vigili del fuoco, verso la Polizia, la Guardia di Finanza e poi altri ancora verso le pubbliche amministrazioni, rappresenta una perdita senza rimedio di competenze e professionalità riconosciute nel mondo”.
“Il Corpo forestale dello Stato – continua Castelluccio – rappresenta una delle attuali 5 forze di polizia del nostro Paese, ad ordinamento civile, con funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Nato nel 1822, è specializzato nella difesa del patrimonio agro-forestale, nella tutela dell’ambiente e del paesaggio e nel controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare. Concorre all’espletamento di servizi d’ordine, nonché al controllo del territorio, con particolare attenzione alle aree rurali e montane; il Corpo svolge inoltre compiti di polizia venatoria, per reprimere il bracconaggio e di controllo sulla pesca nelle acque interne. Garantisce l’applicazione della Convenzione di Washington che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione e opera per la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Oltre a tali impegni storici, il Corpo forestale è chiamato ad operare su nuove frontiere per reprimere le frodi in danno alla sicurezza alimentare, che rappresentano una minaccia a uno dei settori più importanti del sistema produttivo nazionale: l’agricoltura di qualità; il personale del Corpo ammonta a circa 8.500 unità ed è dislocato su tutto il territorio nazionale. Il Governo Renzi vorrebbe annullare tutto questo con un colpo di spugna o come a colpi di decreti legge con ripercussioni dirette sul nostro territorio regionale dove ci sono tra l’altro due Parchi nazionali e l’azione di contrasto all’illegalità ambientale con le inchieste sul petrolio e lo smaltimento dei rifiuti richiede più uomini e mezzi. Dunque un controsenso mentre pensiamo a rafforzare l’Arpab e a dotare il personale di delega di polizia giudiziaria”.
Mag 30