Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha chiesto formalmente all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata (Arpab), di avviare un monitoraggio sulla qualità dell’aria nel perimetro urbano della città. Un controllo resosi necessario, in seguito ai forti miasmi di stallatico che si sono percepiti dal tardo pomeriggio di ieri da sud a nord della città. Un lezzo nauseabondo, che ha pervaso anche il centro e i Sassi, entrando in abitazioni, alberghi e negozi frequentati dai tanti turisti, che ancora affollano la città. Il sospetto è che si tratti di una cattiva pratica di concimazione dei terreni agricoli mediante l’uso di letame e liquami delle stalle, il cui olezzo è stato trasportato dal particolare vento di ieri pomeriggio. “Sarà anche un fenomeno che non danneggia la salute -precisa il sindaco- ma ricordiamoci che siamo una città turistica, e oltre al grave disagio per i residenti, offriamo l’immagine, anzi l’odore, di una città poco gradevole per l’esperienza di un viaggiatore magari arrivato oggi nella Capitale europea della cultura, che porterà con sé questo olezzo come ricordo. Ho segnalato tutto ad Arpa Basilicata, affinché si possano allertare le istituzioni preposte e si individuino le cause al più presto, per un fenomeno che si ripete spesso in questo periodo, come avvenuto l’anno scorso a metà settembre”. Probabilmente, quindi, si tratta di una prassi agricola scorretta perché la normativa sui nitrati consente l’uso dello stallatico come ammendante e/o concime organico solo se maturo e asciutto (quindi non più male odorante), ma è possibile anche l’uso del liquame nei limiti per estensione del terreno. Quello che si è percepito ieri a Matera è l’ammoniaca in forma gassosa persistente, che può arrivare a un periodo di solvibilità con cattivo odore per una settimana, in base alla direzione del vento.
Arpab: riscontro alle segnalazioni di odori molesti nella città di Matera.
In relazione ai miasmi avvertiti nell’abitato di Matera nelle ore pomeridiane e nella serata del 31 agosto 2023 e prontamente segnalati da numerosi cittadini, l’ARPA Basilicata ha attivato i propri tecnici per l’identificazione della problematica avvertita anche negli uffici della sede materana posta in via dei Mestieri 43. Gli stessi hanno effettuato un primo sopralluogo nella serata del 31 agosto accertando che l’odore percepito era riconducibile a quello del letame molto probabilmente legato a pratiche di spandimento avvenuto nelle ore precedenti in aree agricole nella zona nord della città. In data odierna hanno eseguito un secondo sopralluogo accertando che gli odori nauseabondi non sono più percepibili nell’abitato di Matera. L’Agenzia monitorerà nel tempo l’eventuale ricorrenza del fenomeno e valuterà l’opportunità di attivare sistemi di monitoraggio sistematico della molestia olfattiva fornendo la propria collaborazione agli Enti preposti alla tutela della salute pubblica.