Nella mattinata di domenica 2 giugno la città di Matera ha celebrato il 73° Anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. Dopo il raduno di autorità e associazioni combattentistiche e d’arma in piazza Vittorio Veneto il protocollo ha previsto gli onori alle Massime Autorità e al Prefetto Demetrio Martino da parte del Comandante dell’Esercito Italiano Basilicata, Lucio Di Biasio, il rito dell’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento dei Caduti.
A seguire gli interventi di Sabrina Porcari, presidente della Consulta provinciale degli Studenti, del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che ha sottolineato il valore dell’articolo 117 della Costituzione Italiana per contestare il progetto dell’autonomia a “regionalità variabile” che il governo in carica vuole attuare per la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, del Prefetto Demetrio Martino che ha letto il messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Hanno presenziato alla cerimonia il picchetto Armato delle Forze Armate e delle Forze di Polizia e il Complesso Bandistico “Francesco Paolicelli” della Città di Matera.
La cerimonia si concluderà alle ore 18 sempre in Piazza Vittorio Veneto con il rito dell’ammaina bandiera.
Michele Capolupo
Festa della Repubblica, intervento del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri: “Celebriamo la Repubblica ma difendiamola dagli attacchi del sovranismo regionale”
“Non possiamo, nel momento in cui celebriamo la nascita della Repubblica Italiana, non segnalare il tentativo di eutanasia dell’Unità del Paese attraverso lo strumento di un sovranismo regionale che calpesta i principi fondanti della nostra Costituzione”.
E’ il messaggio lanciato dal Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, durante la celebrazione della Festa della Repubblica.
“Il 2 giugno di 73 anni fa, nasceva la Repubblica – ha proseguito De Ruggieri – come elemento di comunione degli italiani. Si sanciva l’unità solidale del Paese, come celebra l’iscrizione su una targa in bronzo esposta nella Sala della Lupa di Montecitorio.
Alcide De Gasperi nel parlare della Repubblica invitava a tenere alti i livelli di responsabilità e ad identificarla con il concetto di democrazia. Perché, se nessuno può contestarne la definizione, data da Lincoln, come governo del popolo, dal popolo e per il popolo, nel concreto ci sono spesso pericoli che si manifestano in maniera quasi nascosta. E il pericolo di questi giorni è quello che viene da un regionalismo a geometria variabile, che pretende che i diritti costituzionali (salute, istruzione, cultura) vengano riconosciuti a seconda del gettito fiscale di ogni territorio.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Solidarietà politica, economica e sociale – ha rimarcato De Ruggieri – recita l’articolo 2 della Costituzione. Qualcuno vuol rompere questo disegno di unità del Paese sancito dalla nostra Costituzione. E noi abbiamo il dovere di essere sentinelle di fronte a questo pericolo. Ecco perché da Sindaco di Matera, Capitale europea della Cultura, mi sento di invitare tutti i Parlamentari, i Presidenti delle Regioni, delle Province e i Sindaci a contrastare questo disegno, a fare in modo che il sovranismo regionale non passi e a ritrovare il senso di comune appartenenza alla Nazione. Celebriamo la Repubblica- ha concluso – ma difendiamola dagli agguati che le vengono tesi”.
Festa della Repubblica, intervento di Sabrina Porcari, presidente della Consulta provinciale degli Studenti
Oggi siamo chiamati in piazza per festeggiare il compleanno della nostra Repubblica. Era il 2 giugno del 1946 quando gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia, e fecero nascere l’Italia come oggi la conosciamo. Fu anche il giorno del primo voto a suffragio universale: l’ingresso di noi donne nel mondo della politica, fu il riconoscimento che non eravamo individui di serie B, ma che, al pari degli uomini, potevamo esprimere opinioni e contribuire alla costruzione civile del nostro paese.
Fu anche l’avvio del percorso che porto’ alla redazione della nostra Costituzione che venne alla luce il 1 gennaio del 1948.
Da allora il nostro paese ha fatto grandi passi avanti sia nell’affermare le liberta’ civili, che nel consegnarci un sistema politico che rispettasse la volonta’ popolare attraverso la partecipazione democratica al voto.
Eppure non è stato affatto semplice: gli anni di piombo con il terrorismo rosso e nero, hanno segnato un momento tragico della nostra storia, ma anche un tentativo di sovvertire l’ordine democratico di un paese che dinanzi agli omicidi politici ed allo stragismo eversivo si sentiva perso e timoroso.
Fu grazie al lavoro di Forze dell’ordine e di una politica di riconciliazione nazionale che pose, come baluardo all’estremismo politico, i valori della Costituzione democratica, che la nostra nazione pote’ risollevare la testa e riprendere il suo percorso di democrazia e progresso.
La Costituzione: diceva il Calamandrei : In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli.
Con la sintesi che lo contraddistingueva Calamandrei ha fotografato il rapporto degli italiani con la Costituzione: nei suoi articoli c’e la storia del popolo italiano.
C’è garanzia di poter guardare con fiducia la futuro.
C’è la certezza di poter forgiare il nostro futuro di libertà e di democrazia.
Un eredità che deve essere preservata per garantire alle future generazioni le stesse opportunità che hanno avuto i nostri genitori.
Come diceva Gaber :La libertà non è star sopra un albero, Non è neanche un gesto o un’invenzione, La libertà non è uno spazio libero,
Libertà è partecipazione.
Noi oggi siamo qui, padri e figli, anziani e giovani, a testimoniare la nostra voglia di partecipazione, la nostra voglia di essere protagonisti, la nostra voglia di essere liberi.
E per questo è giusto festeggiare la nostra Repubblica: per averci dato la possibilità di essere tutto questo.
Buon Compleanno Italia.
La fotogallery della Festa della Repubblica (foto www.SassiLive.it)