Celebrata questa mattina in Piazza Vittorio Veneto a Matera la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, organizzata dalla Prefettura e dal Comando Provinciale Carabinieri di Matera. Hanno partecipato alla cerimonia il Prefetto di Matera, Demetrio Martino, le Autorità civili, militari e religiose e le varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Il Prefetto e i Comandanti Militari e dei Corpi di Polizia, alla presenza di tutte le Autorità, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dei cittadini, tra i quali anche gli alunni della scuola media “Gianni Rodari” di via Emilia, hanno commemorato i Caduti con la deposizione di due corone, al cippo di via Lucana e al Monumento ai Caduti di Piazza Vittorio Veneto. Durante la celebrazione in piazza Vittorio Veneto si è schierato un reparto di formazione composto da una rappresentanza delle Forze Armate, della Guardia di Finanza, dei Corpi di Polizia, C.R.I., VV.FF. e da volontari delle Associazioni Nazionali dei Carabinieri e della Polizia di Stato;
Sul palco il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, i consiglieri regionali Piergiorgio Quarto e Luca Braia, Monsignor Pino Caiazzo, il comandante dell’Esercito Basilicata colonnello Lucio Di Biasio, il comandante dei Carabinieri di Matera, Samuele Sighinolfi, il Questore della Polizia di Stato, Luigi Liguori, il comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco di Matera, Salvatore Tafaro, il vice sindaco di Bernalda, Eliana Acito, il sindaco di Irsina, Nicola Morea, il sindaco di Policoro, Enrico Mascia, il sindaco di Colobraro, Andrea Bernardo, il sindaco di Valsinni, Gaetano Celano, il presidente del consigio comunale di Scanzano, Silvio De Marco e il vice sindaco di Montescaglioso, Rocco Oliva.
Il Prefetto Demetrio Martino ha letto il messaggio inviato dal Capo dello Stato, il comandante dell’Esercito Basilicata colonnello Lucio Di Biasio ha letto il messaggio in viato dal Ministro della Difesa e a seguire gli interventi di Martina Ciannella, studentessa dell’Itcg Loperfido-Olivetti e rappresentante della Consulta degli studenti della provincia di Matera, Franco Lisanti, orfano di guerra, in rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera e Raffaello De Ruggieri, Sindaco di Matera.
Nella giornata odierna, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19, fine di garantire l’interazione con la cittadinanza e le scolaresche, il Comando Provinciale Carabinieri di Matera è aperto al pubblico per dare la possibilità ai visitatori di osservare da vicino i veicoli e le apparecchiature in dotazione all’Arma e visionare filmati istituzionali. Inoltre, allo scopo di favorire la partecipazione della popolazione e delle scolaresche, il “Museo storico dei cimeli di guerra”, allestito presso l’Associazione Invalidi e Mutilati di Guerra, in via Francesco D’Alessio 52, è visitabile per il tutto il mese di novembre, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 10 alle ore 12.
La fotogallery della cerimonia per la celebrazione della Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate (foto www.SassiLive.it)
Intervento sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri
“Grazie al sacrificio di coloro che hanno combattuto e che sono caduti in guerra, oggi quella che veniva definita un’espressione geografica si è trasformata in una Nazione. Quei giovani sono morti per affermare tre principi che dobbiamo portarci addosso come responsabilità: l’unità del Paese, la costruzione della pace e la costruzione del futuro. L’episodio storico del nostro Risorgimento che da bambino più mi ha segnato è stato quello dei Martiri di Belfiore: giovani lombardo-veneti che morirono per gli stessi obiettivi e gli stessi ideali per cui si sono sacrificati i nostri concittadini. Quell’episodio della nostra storia deve farci riflettere di fronte alle rivendicazioni egoistiche territoriali di chi vuole spezzare l’Unità del Paese. Non è per questo che sono morti i nostri soldati. Si sono sacrificati per ricomporre l’Unità di uno Stato e per ristabilire il senso ed il valore della Pace. In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra i padri seppelliscono i figli: questa è la follia che ancora oggi nonostante gli insegnamenti della storia continua ad essere presente nel nostro Mediterraneo. Di fronte a tutto questo – ha concluso il Sindaco – non possiamo che esprimere condanna e disagio”.
Intervento presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese
È un grande onore per me quale Presidente della Provincia di Matera commemorare anche quest’anno con tutti voi oggi presenti la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, festeggiata ogni 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (4 novembre 1918), e la resa dell’Impero austro-ungarico.
In questa giornata ricordiamo l’unità della nostra nazione e onoriamo l’impegno e i sacrifici delle nostre Forze Armate che ringraziamo per il contributo straordinario dato all’unificazione dell’Italia e alla costruzione della nostra Patria.
Onorare la festa del 4 novembre significa, infatti, celebrare la professionalità, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione del nostro Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le Forze Armate, rendendo il doveroso tributo ai tanti che hanno pagato con la propria vita per costruire un Paese libero e indipendente.
Oggi è la festa di tutto il popolo italiano!
La commemorazione del 4 novembre ci aiuta a non dimenticare, ci aiuta a ricordare le persone che hanno dato la vita per la nostra patria, ci aiuta a ricordare chi ha sofferto e chi è morto al fronte, ma anche le famiglie, le mogli, le madri, i figli di quei giovani soldati che hanno dato la vita per la nostra Italia.
Dobbiamo dunque fermarci un attimo in silenzio a ricordare rispettosamente i nostri caduti, capire il significato profondo dell’essere italiani.
Pertanto la mia riconoscenza e di tutti gli Italiani va a coloro che sui campi di battaglia, nelle campagne, nelle città, nelle fabbriche, in ogni casa, combatterono e resistettero, dando un contributo a costruire l’Italia di oggi.
E la presenza in questa Piazza dei gonfaloni di Istituzioni, Forze Armate ed Associazioni è la testimonianza della volontà di tenere vivo il commosso ricordo di chi ha dato la vita anche per difendere, valorizzare e trasmettere ai giovani il rispetto verso le istituzioni e in particolare nei confronti delle Forze armate.
La commemorazione del 4 novembre rappresenta anche l’occasione preziosa per fermarci tutti a riflettere sul senso della guerra, sempre ingiusta, sempre dolorosa, sempre crudele, sempre disumana, sempre sbagliata e soprattutto sempre evitabile.
Mi rivolgo in particolare ai nostri giovani qui presenti e che ringrazio per essere qui a celebrare con noi questa importante ricorrenza.
La commemorazione del 4 Novembre deve portare soprattutto voi giovani a riflettere e a rafforzareun forte sentimento di ripudio verso la guerra e una forte volontà di coltivare sempre la pace, il rispetto per gli altri, la democrazia, e una chiara determinazione a mettere in pratica questi valori nella vostra vita di tutti i giorni.
Voi siete giovani e dovete crescere in un mondo di pace, ma dovete sapere che la pace è un bene che va quotidianamente apprezzato e preservato.
Assistiamo e sentiamo purtroppo ogni giorno di comportamenti che istigano alla violenza, atteggiamenti di prepotenza da bulli e comportamenti che si nutrono di furberie e soprusi.
Isoliamoli !
Noi adulti, Docenti e Rappresentanti delle Istituzioni, ciascuno per l’ambito di rispettiva competenzae con il nostro esempio concreto abbiamo il dovere di educarvi a crescere con la convinzione che la pace, il dialogo, il confronto e l’onestà siano sempre l’unica strada da percorrere.
L’articolo 11 della nostra meravigliosa Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come strumento di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Non bisogna dare per scontato che la pace è un bene assoluto, ma va sempre difesa e protetta e le Forze Armate oggi come nel passato rappresentano un punto di riferimento per noi cittadini nei gravi momenti di difficoltà in quantointervengono con tempismo, professionalità, competenza ma soprattutto con grande umanità e senso del dovere, mettendo a rischio la propria vita e incolumità.
Io e noi tutti vi diciamo: grazie per il vostro importante contributo in difesa dei valori democratici della Pace, della Libertà e dell’Uguaglianza.
A voi tutti porgo il mio augurio e un saluto affettuoso carico di ammirazione e riconoscenzain rappresentanza della Provincia di Matera.
Viva il 4 novembre, Viva le Forze Armate, viva la Repubblica,
viva l’italia!
Intervento di Martina Ciannella, studentessa dell’Itcg Loperfido-Olivetti in rappresentanza della Consulta Provinciale Studentesca
A nome della Consulta Provinciale Studentesca che rappresento, saluto tutte le autorità politiche,militari,civili,religiose e i rappresentanti delle Associazioni del territorio.
II 4 novembre è l’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti del 1918. Questa data è molto importante, perchè grazie al sacrificio dei nostri soldati che la nostra Repubblica è diventata quella che conosciamo oggi. E’ una data così lontana da noi giovani, eppure ancora oggi suscita in noi grandi emozioni. Forse non potremmo mai comprendere il dolore della guerra, eppure la paura che possiamo riviverla è vivida nei nostri occhi. Grazie ai nostri nonni, oggi abbiamo tutte le libertà che forse un tempo non si immaginavano nemmeno, o se si immaginavo erano libertà utopiche, che sarebbero rimaste solo nelle menti. Eppure i nostri soldati, che hanno lottato sul fronte per noi, ci hanno permesso di vivere una gioventù libera e spensierata. Libertà che loro non hanno avuto. Noi sappiamo di essere fortunati in questo e non lo diamo per scontato. Spesso veniamo accusati di essere giovani senza valori e senza storia. Ma non è così. Abbiamo ben impressi nella nostra mente, i valori come la pace, il benessere, e l’importanza di avere un’identità, l’importanza di sentirci italiani. Oggi abbiamo la possibilità di confrontarci con giovani di altre nazioni. Questo ci aiuta a costruire delle fusioni culturali, sperando in un futuro verso un mondo aperto, in cui crescere con il confronto e superare ogni ingiustizia che vi è nel mondo. Molti miei coetanei sognano di indossare una divisa, per difendere questi nostri valori e questa nostra libertà che abbiamo oggi. Sono disposti a lottare per far si che la pace ci sia in ogni parte del mondo. Perchè siamo tutti fratelli. Per noi è importante poter lasciare ai nostri figli un mondo migliore, un mondo nel quale è importante avere un propria Nazione e identità culturale, ma allo stesso tempo condividere queste identità tra di noi, per far si che non ci siano più parole come “diverso, l’altro o straniero”. Ma soprattutto vorremmo insegnare ai nostri figli, che siano sempre capaci di sentire nel profondo di loro stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo. Perchè è questo che ci hanno insegnano i nostri nonni, ci hanno insegnato a lottare per la pace, per la libertà, perchè tutti abbiano le stesse possibilità e perchè ci sia un mondo più unito. Quello che gli adulti dovrebbero insegnarci è l’importanza delle parole. Prendiamo come esempio l’Art. 11 della Costituzione che cita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. I padri costituenti, in prima battuta avevano scritto “rifiuta”, ma successivamente hanno scritto “ripudia”. Proprio per l’importanza di questa parola, perchè l’Italia condanna moralmente,politicamente e giuridicamente la guerra. Negli ultimi anni si è verificato un black-out di memoria fra le generazioni che, sommato alla perdita di conoscenza storica da parte dei giovani, e non solo, ha determinato il fatto che la storia ha perduto i tratti di disciplina costruttrice di sentimento di cittadinanza, di senso comune e, più in generale, di identità e consapevolezza culturale, civile e politica. La storia cioè ha smesso di rappresentare il terreno costitutivo ed imprescindibile per un’identità collettiva e di comunità; Eppure grazie alla scuola, nelle nostre menti di studenti, è ben chiara la storia italiana, e non permetteremo che la nostra memoria dimentichi quello che è successo in passato. Solo così le vittime, conosciute e ignote, di ogni guerra saranno degnamente onorate.
La fotogallery della celebrazione a Matera della Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate a Matera (foto www.SassiLive.it)