“È sui valori della Repubblica che dobbiamo fare leva, soprattutto oggi, per ispirare le nuove generazioni a credere nel futuro della nostra regione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica che si sono svolte questa mattina a Potenza, alla presenza di autorità istituzionali, civili, militari e religiose.
Nel suo discorso, il presidente Cicala, in rappresentanza della Regione Basilicata nel giorno del 78° anniversario della Fondazione della Repubblica italiana, ha ricordato il coraggio e la visione delle donne e degli uomini che, con il referendum del 2 giugno 1946, scelsero la Repubblica, ponendo le basi per un presente di Libertà e Democrazia. “Quei valori sanciti nella Costituzione – ha proseguito Cicala – devono continuare ad ispirarci, oggi, mentre costruiamo il presente della nostra amata Basilicata. Dobbiamo riscoprire lo stesso spirito di determinazione e speranza che animò quella stagione”.
Il presidente Cicala ha anche rivolto un appello particolare ai giovani, invitandoli a non rinunciare ai loro sogni e a lavorare insieme per innovare e credere nei propri valori e nelle proprie capacità: “Il nostro passato dimostra che possiamo superare qualsiasi sfida. Insieme possiamo costruire una regione e un’Italia forte e unita, capace di guardare avanti con fiducia e speranza”. E ha aggiunto: “Talvolta emerge la sensazione che l’animo che tanto caratterizzò quella stagione, si sia affievolito. Ci sono momenti in cui sembra che la Basilicata ceda alla rassegnazione e non creda più in un futuro migliore. Non dobbiamo arrenderci. Questo modo di pensare e agire – ha sottolineato – non rende giustizia alla nostra storia e alle potenzialità della nostra terra. Per onorare il passato e costruire un futuro prospero, dobbiamo rinnovare quell’esempio di sacrificio e dedizione”.
In un passaggio particolarmente significativo, il presidente Cicala ha citato il politico lucano Tommaso Morlino, ricordando le sue parole: “Dobbiamo ‘pacificare, custodire, adunare et regere’ (pacificare, custodire, unire e governare). Parole che faccio mie, prima di tutto come uomo delle Istituzioni. Parole che dovrebbero ispirare tutti noi, chiamati a pacificare i conflitti, custodire i valori alti della Repubblica italiana, unire con il dialogo e governare al meglio il bene comune”.
Giu 02