Maria Anna Fanelli, presidente diANDE di Potenza e gli Stati Generali delle Donne della Basilicata in una nota esprimono soddisfazione per le vittorie riguardanti il Cognome dei due genitori ai figli e per il risultato della Commissione Femminicidio circa l’obbligo di produrre statistiche regolari sulla violenza contro le donne da parte di tutti i soggetti pubblici.
Di seguito la nota integrale.
Maria Anna Fanelli esprime con l’ANDE di Potenza e con gli Stati Generali delle Donne della Basilicata soddisfazione per le vittorie riguardanti il Cognome dei due genitori ai figli e per il risultato della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere circa l’obbligo di produrre statistiche regolari sulla violenza contro le donne da parte di tutti i soggetti pubblici.
27 APRILE 2022: DUE VITTORIE DELLE DONNE.
1. La libertà delle donne va avanti grazie alla Corte Costituzionale che impone l’assegnazione automatica del doppio cognome ai figli, salvo diverso accordo dei genitori, questo anche per le coppie di fatto.
2. Grande risultato per il lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, presieduta da Valeria Valente: il Parlamento all’unanimità approva l’obbligo di produrre statistiche regolari da parte di tutti i soggetti pubblici.
Il 27 aprile 2022 la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittime tutte le norme che attribuiscono ai figli il cognome del solo padre, pertanto, si è pronunciata sull’opportunità di attribuire ai figli il cognome di entrambe i genitori o soltanto quello della madre. Si tratta di una grande conquista e di, per come ha dichiarato la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, un fondamentale passo in avanti verso l’effettiva uguaglianza di genere nell’ambito della famiglia. Entrambi i cognomi, o anche solo uno, saranno gli stessi genitori a deciderlo. Anche la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti ha garantito “tutto il sostegno del Governo all’iter parlamentare”. La novità riguarda anche le coppie di fatto e per i già nati serve la richiesta al Prefetto. Qui da Potenza è importante sottolineare che questa svolta storica è nata proprio dall’iniziativa di una coppia di Lagonegro, che proprio dalla Basilicata si è rivolta alla Consulta portando il caso del cognome materno e che ha raggiunto il successo grazie all’apporto professionale di due avvocati lucani e cioè di Domenico Pittella e di Giampaolo Brienza, ai quali vanno tutti i nostri complimenti. Insieme con la coppia lucana anche una coppia di Bolzano ha avanzato richiesta contro l’uso del solo cognome paterno in quanto ritenuta, così come già ad altri livelli, discriminatoria e lesiva dell’identità personale dei figli. Ora naturalmente serve una legge che verrà curata dal Parlamento, sarà, quindi, il Legislatore che, per i figli già nati e per quelli che nasceranno via via, regolerà tutti gli aspetti. La nuova regola verrà scritta da una donna, componente della Consulta e cioè dalla Giudice Emanuela Navarretta. Ecco la nuova regola, già sopra accennata: “il figlio assume il cognome di entrambe i genitori dai medesimi concordato, salvo che decidano di comune accordo di attribuire solo il cognome di uno dei due” come quello della sola madre; se i genitori non decidono o sono in contrasto, deciderà il giudice. Appena la Corte depositerà la sentenza, le norme che vietano il cognome materno saranno incostituzionali. Insomma la Consulta dopo venti anni di battaglie apre la strada a una vera svolta di civiltà. Ma il 27 aprile 2022 è stato conseguito un altro grande risultato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, presieduta da Valeria Valente. Infatti, è passato al Parlamento all’unanimità “l’obbligo di produrre statistiche regolari sulla violenza contro le donne da parte di tutti i soggetti pubblici”. Senz’altro grande la soddisfazione di Valeria Valente, di Linda Laura Sabbadini, di Isa Maggi e di Rosanna Oliva de Conciliis.