Il “Comitato pro infrastrutture a Matera”, composto da cittadini che hanno a cuore le sorti della sede universitaria di Matera, in una nota chiede l’immediata apertura del Campus Universitario di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Dopo più di un decennio di attesa per l’ultimazione del cantiere per la realizzazione del Campus universitario, i lavori sono finalmente terminati. Come al solito però c’è chi misteriosamente cerca in ogni modo di rallentare la crescita della sede universitaria materana e non solo. Adesso che si attende solo il trasferimento dei corsi universitari al nuovo campus c’è una nuova fase di stallo per una fantomatica attesa per un collaudo che volutamente non parte. Sono più di sei mesi che il campus è lì fermo che attende solo l’apertura. Ed è così che liberi cittadini hanno deciso di riunirsi in un comitato spontaneo che ha a cuore le sorti della sede universitaria di Matera e non solo: il “comitato pro infrastrutture a Matera” è aperto a tutti gli interessati tramite il gruppo Facebook “Quelli che vogliono l’immediata apertura del Campus universitario di Matera”, ed ha come primo obiettivo quello di vigilare e rendere partecipe la cittadinanza rispetto all’apertura del campus universitario della città dei Sassi, per tanti anni oggetto di ritardi ed intoppi di vario genere. Si chiede l’immediato passaggio dei corsi di laurea sparsi per le diverse sedi alla nuova struttura sita nel quartiere Lanera. Il “comitato pro infrastrutture a Matera”, nato su idea del cittadino materano Francesco Paolo Bianchi, è formato da liberi cittadini, ma ha ricevuto l’adesione anche di diverse associazioni locali quali l’Officina del bene comune e l’Associazione Regionale Culturale Ambientale Lucana per la Legalità; i primi passi del comitato consisteranno in una raccolta firme ed in incontri tra i vari membri (comprese le associazioni aderenti). La speranza è quella che all’Università degli Studi della Basilicata accolgano positivamente la formazione del comitato, così da poter avviare una fase di dialogo partecipato che porti alla rapida apertura del campus e nel breve periodo anche di nuovi corsi e dipartimenti universitari, insieme all’ultimazione del cantiere dello studentato, sito a fianco al campus.