“In merito alla diffida trasmessa dalla Regione al Comune di Matera, altro non è se non un sollecito generale inviato ai Comuni lucani che non si sono ancora dotati di Regolamento urbanistico con riferimento alle numerose amministrazioni che non hanno ancora avviato il relativo procedimento”. Così l’assessore comunale alle Politiche di governo del territorio e all’edilizia, Francesca Cangelli risponde alle osservazioni del consigliere Giovanni Scarola in merito all’adozione del regolamento urbanistico.
“Il termine fissato dalla Regione – chiarisce infatti l’assessore – non riguarda l’adozione del regolamento urbanistico, ma l’indizione e/o conclusione della conferenza di pianificazione che, nel caso di Matera, si è conclusa nel marzo 2015. Tecnicamente, dunque, rispetto all’oggetto specifico della diffida il Comune può considerarsi sin d’ora adempiente, essendosi conclusa, come noto, la conferenza di pianificazione nel marzo 2015. Tale diffida non sarebbe, quindi, giuridicamente idonea a far scattare, allo spirare del termine, i poteri sostitutivi di cui all’art. 46 della LR n. 23/1999”.
Confermando, comunque, che è intenzione di questa amministrazione e dell’assessorato “Giungere in tempi brevi all’adozione di questo importante strumento da parte de consiglio comunale – l’assessore Cangelli informa su alcuni passaggi già avvenuti in questo senso: “Il 26 novembre scorso, mi sono recata presso lo studio dell’arch. Nigro per una riunione nel corso della quale ho segnalato alcune vicende urbanistiche ancora in itinere o recentemente concluse per l’adeguamento del regolamento urbanistico per evitare che in consiglio comunale venga adottato un regolamento sostanzialmente “falso”. In secondo luogo – aggiunge l’assessore – ho informato l’arch. Nigro sul quadro strategico predisposto dalla giunta in fase di prima attuazione delle linee strategiche per l’adeguamento del regolamento che era stato inviato alla conferenza di pianificazione senza alcun riferimento, nemmeno testuale alle esigenze di Matera, Capitale europea della cultura nel 2019.
Solo in seguito a tali analisi il regolamento urbanistico potrà essere responsabilmente sottoposto all’esame della commissione e in seguito al consiglio comunale. Mi sono impegnata – conclude l’assessore – a limitare numero ed entità delle modifiche, in modo da evitare la necessità di una nuova conferenza di pianificazione. E tale necessità mi pare, sin d’ora esclusa, in quanto l’iter descritto appare pienamente compatibile con il disposto dell’art. 36 della LR n. 23/1999, che, al comma 2 abilita l’ente competente ad intervenire sul RU presentato alla conferenza dopo la sua conclusione, disponendo che “L’Ente istituzionale, espletata la Conferenza di Pianificazione, definisce il Piano”, autorizzando, dunque, “messe a punto” successive alla conclusione della Conferenza. Gli enti partecipanti alla Conferenza, d’altronde, avranno occasione di esaminare e valutare il RU nella sua nuova versione dopo la sua adozione, ai sensi dell’art. 36, comma 3 della L.R n. 23/1999”.
Nota sulla replica dell’assessore Cangelli del consigliere comunale Giovanni Scarola (PD)
La diffida della Regione si chiude con la frase “a concludere la conferenza tesa all’approvazione del regolamento…in difetto si applicherà il disposto del comma 2 bis dell’art 46 della legge regionale 23 del 1999
In maniera elegante, come vuole il garbo istituzionale, ci dicono che il termine perentorio di approvazione del RU e’ spirato da 49 giorni-
La diffida ha questo per oggetto con la chiara indicazione del successivo passaggio del commissariamento regionale previsto dal comma 2 citato. Nella prossima commissione chiederò all’assessore quali sono i fatti intervenuti successivamente a marzo 2015, data di autorizzazione all’adozione in consiglio comunale del RU da parte della Conferenza di Pianificazione, che renderebbero “falso” il regolamento così licenziato da un organo sovracomunale qual’e’ la conferenza di Pianificazione.
Per lo meno abbiamo preso coscienza che esiste un Assessore all’Urbanistica !