Il Comune di Pisticci ribadisce la propria contrarietà all’ampliamento della discarica Pantone della Ecobas s.r.l., per la quale è in corso la procedura autorizzativa in capo alla Regione Basilicata. Ieri, la Giunta comunale ha datto incarico (tramite delibera) all’ufficio Tecnico di individuare un tecnico esterno, esperto in materia, che dia supporto all’Ente nella redazione di un parere o nella richiesta di integrazioni durante l’iter procedimentale di PAUR, la procedura con cui la società chiede l’autorizzazione all’ampliamento. Una decisione condivisa da tutta l’Amministrazione (maggioranza e minoranza) che tramite la Commissione consiliare Ambiente ha espresso la volontà di affidarsi alla consulenza di un esperto, poiché trattasi di tematiche altamente specialistiche.
Ecobas s.r.l. lo scorso maggio ha presentato alla Regione un progetto che prevede un incremento volumetrico pari a 300mila metri cubi per lo smaltimenti dei reflui (detriti e fanghi) derivanti dalle attività di estrazione petrolifera: incremento volumetrico della vasca già esistente e costruzione di un nuovo bacino.
“Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per impedire tali scempi”, ha dichiarato la vicesindaco, Rossana Florio. A fine agosto Florio aveva portato la questione in Giunta che ha espresso all’unanimità la propria contrarietà all’ampliamento della discarica. Lo stesso è avvenuto in Commissione Ambiente, sempre a fine agosto. Alla commissione hanno partecipato anche Giorgio Santoriello del comitato Cova Contro e il professor Nico Auricchio del comitato Tutela Valbasento che hanno presentato alla Regione le proprio osservazioni di opposizione all’ampliamento della discarica.
L’Amministrazione si oppone al progetto poiché aggiungerebbe un carico antropico considerevole a un territorio già gravato dalla presenza di complessi industriali e impianti di trattamento di dimensioni notevoli. Inoltre, sebbene il bacino di discarica garantirebbe lo stoccaggio di rifiuti prevalentemente speciali non pericolosi, ne resterebbe una parte (seppur piccola) di pericolosi stoccati a poca distanza dall’abitato. Non è da meno la questione della vocazione e dei progetti di conservazione e sviluppo che riguardano l’area prossima al progetto di ampliamento.
– L’istituzione del Parco dei Calanchi e il progetto di fruizione sentieristica dell’area.
– La vocazione per l’agricoltura biologica e/o di pregio (recupero di grani antichi) e le produzioni ortive.
– La vocazione culturale e turistico/ricettiva: Il teatro dei Calanchi di recente incluso nella lista del Patrimonio Culturale Intangibile della Regione Basilicata; la presenza di attività agrituristiche; l’incremento del turismo dei sentieri e delle aree naturalistiche di pregio.
Di recente il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha anche istituito il Gruppo FAI Pisticci e Valle dei Calanchi, a conferma della preziosa risorsa ambientale, e turistica, rappresentata dai Calanchi. Proprio in occasione della presentazione del nuovo Gruppo Fai, la vicesindaco Florio ha lanciato un appello pubblico all’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, chiedendo di “bloccare questo scempio, incompatibile con una visione di calanchi volano dello sviluppo turistico”. È dunque “volontà di questa Amministrazione di opporsi a qualsiasi intervento che possa incidere ulteriormente sul territorio dal punto di vista ambientale, sanitario e urbanistico, stante la particolare conformazione territoriale e la vocazione dello stesso”, conclude Florio.
SCHEDA TECNICA
La richiesta di P.A.U.R. (provvedimento autorizzatorio unico regionale VIA + AIA), presentata lo scorso maggio, riguarda un incremento volumetrico pari a 300mila m3 per lo smaltimento dei rifiuti nella discarica di proprietà della società Ecobas s.r.l., sita in località Pantone, agro di Pisticci (Mt), e distante circa due chilometri in linea d’aria dall’abitato di Pisticci.
Tale incremento è suddiviso in:
– Soprelevazione della vasca già esistente per circa 70mila metri cubi. La volumetria attuale è di 172.100 metri cubi.
– Costruzione di un nuovo bacino di discarica con una volumetria di 230mila metri cubi. La nuova vasca occuperà una superficie di circa 14.800 metri quadrati, con una profondità di 28 metri, di cui 13 in scavo.
La piattaforma è entrata in funzione nel 1992 ed esercisce in virtù del D.G.R. 441 del 19.05.2017 per operazioni di smaltimento D1 (deposito sul e nel suolo), D9 (trattamento chimico-fisico) e D15 (deposito preliminare). Attualmente l’impianto ha una capacità nominale di 160.000 m3.(fonte sito Ecobas s.r.l.).
Annesso alla discarica è presente un impianto di trattamento chimico-fisico dei rifiuti, in cui sono lavorati reflui – detriti e fanghi derivanti dalle perforazioni connesse alle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi – con metodi chimico-fisici (condizionamento, disidratazione, inertizzazione). La capacità globale dell’impianto è compresa tra 70 e 100 metri cubi al giorno. I fanghi e i detriti sottoposti a disidratazione e inertizzazione, previa caratterizzazione analitica, possono essere classificati come rifiuti speciali non pericolosi e quindi smaltiti in discarica come rifiuti non pericolosi.
Ad oggi le tipologie di rifiuti autorizzati sono:
– 32mila tonnellate/anno di rifiuti non pericolosi.
– 8mila tonnellate/anno di rifiuti pericolosi.