Si è concluso con un dibattito sul valore delle smart city per il territorio e per i cittadini il convegno che il Comune e Energia Media hanno promosso ieri e oggi a palazzo Lanfranchi.
I lavori erano stati aperti da Marco Vecchio della Federazione Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) che ha affrontato temi come quello delle imprese e delle ricadute occupazionali anche alla luce del processo che sta sviluppando sull’”industria 4.0”.
Più concentrato sui temi attuali l’intervento di Mario Maragno, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Matera che ha approfondito gli aspetti legati alle peculiarità di Matera, a cominciare dai primi interventi che furono effettuati per adeguare territorio e comunità, pur fra le prime polemiche di chi avrebbe preferito che i Sassi rimanessero area chiusa.
La totale attinenza alle norme e alle caratteristiche morfologiche e paesaggistiche, invece, ne hanno fatto un esempio che oggi deve più che mai essere tutelato anche in vista dell’appuntamento del 2019, anno in cui Matera sarà Capitale europea della Cultura.
Sono seguiti gli interventi di esponenti di aziende come EasyLumen, Esri Italia, Engie Italia, Avvenia, Geatecno, Cisco, Macnil e Park Smart che hanno analizzato sotto più diversi punti di vista le applicazione che le nuove tecnologie offrono alle pubbliche amministrazioni in tema di controllo e monitoraggio della mobilità, della illuminazione ma soprattutto del rispermio energetico a favore di una gestione intelligenete ed economica degli strumenti.
La tavola rotonda, condorra da Diego Gavagnin, di Energia Media, ha messo infine attorno allo stesso tavolo Marcello Capra, Senior Expert del Ministero dello Sviluppo Economico, con delega alle smart city , il sindaco di Matera Raffaello de Ruggieri e Salvatore Adduce, presidente dell’Anci di Basilicata.
Al centro del confronto l’unicità di Matera che deve guardare all’applicazione delle tecnologie ma anche alla diffusione democratica nel rispetto di un luogo e di una comunità che stanno vivendo una trasformazione storica.
Necessario, è stato sottolineato, creare una vera e propria cabina di regia dal momento che una delle cause principali del freno ai progetti sulle smart city è quello della mancanza di piattaforme finanziarie credibili. Pensare a questi strumenti deve però voler dire giungere a meccanismi che creino occupazione e rispettino la narrazione di Matera che va sì, vissuta ma anche compresa, come confermano i progetti sui parchi tematici”.
Concludendo i lavori, l’assessore all’Innovazione e alla Pianificazione strategica, Giovanni Schima ha sottolineato quanto sia statoimportante il dibattito che si è sviluppato nel corso della due giorni di lavori.
Più in generale l’assessore ha sottolineato che a Matera, il futuro non può prescindere dal passato. Bisogna connettere la storia della città con lo sguardo in avanti. Bisogna intervenire, intanto, sulle infrastrutture che rappresentano uno degli impegni principali di questa amministrazione. Il significato profondo di questa attività sta nella intenzione di migliorare la qualità della vita.
Dalla smart energy alle smart community fino alle più recenti applicazioni, ha concluso l’assessore, si giungerà ad un meccanismo completo in grado di migliorare gli aspetti della democrazia partecipata che deve diventare centrale a Matera.