L’Italia è in fibrillazione per la proditoria, insensata riduzione delle provincie italiane proposta dal governo. Insensata perché è dubbio che ci saranno dei reali risparmi. Proditoria perché sono state soppresse anche provincie che avrebbero meritato di essere salvate; mentre altre che non soddisfacevano i requisiti sia territoriali (< 2500 Km2 ) che demografici (<300 mila abitanti) , sono invece inspiegabilmente rimaste in vita (guarda un po’ tutte localizzate al Centro-Nord!!). Se avessimo avuto un governo più saggio non avrebbe fatto questa chiusura parziale delle provincie scatenando una corrida fratricida fra le varie contrade intra ed extra regionali. Un governo più saggio avrebbe dovuto proporre il cambiamento del dettato costituzionale ed abolirle tutte. Invece ha ceduto all’impazienza di raggiungere a tutti i costi gli obiettivi contabili prefissati pur di obbedire ai voleri della Merkel e dei fantomatici esoterici mercati ! Che le provincie debbano essere abolite è cosa ormai ineludibile. Le sue poche competenze rimaste: essenzialmente strade, scuole e permessi di caccia e pesca possono essere tranquillamente cedute a Regioni e Comuni; mentre altre competenze come la protezione civile, l’urbanistica, la formazione o l’ambiente rappresentano livelli di responsabilità del quale non se ne avverte il bisogno. Detto questo non sono accettabili i dieci pesi e le dieci misure adottate per sfoltire il numero delle provincie italiane. Ancora più inaccettabile il modo come è stato affrontato il taglio della provincia qui in Regione. La mancanza di intelligenze sul nostro territorio a causa di politiche diaboliche ed efficacissime capaci di mettere in fuga i cervelli ed esaltare prepotentemente l’imbecillità, ha reso il dibattito veramente surreale. Sul versante potentino pare che la cosa non dispiaccia più di tanto pur di mantenere in vita una città fantasma ed artificiale come il suo capoluogo. Sul versante materano invece l’idiozia raggiunge vette sublimi con la promozione di un referendum per far slittare Matera verso l’area barese. Una idiozia pura per una serie di motivi. Il primo è che Bari sta per diventare Città metropolitana ed affidarsi alle sue braccia, significherebbe non solo perdere lo status di provincia ma anche quello di comune. Saremmo la periferia della periferia di una delle provincie più grandi d’Italia (la IV dopo Milano, Napoli e Roma). Infine andremmo a far parte di una regione con parametri di efficienza di gran lunga peggiori di quella lucana. Questo è cosa di non poco conto! Se Matera con la sua provincia richiama investimenti imprenditoriali dalla Puglia, ciò avviene perché la nostra pur “sgangherata”Regione offre incentivi ed opportunità che la Puglia non è in grado di offrire. Basti pensare alla Natuzzi od agli investimenti turistici sulla costa ionica. La tradizionale miopia politica del potentino (non è che sono io razzista, ma sono loro che sono potentini!) accompagnata dai portatori (in)sani di idiozia materana, ci sta facendo andare a 100 allora, dritti dritti, verso lo smembramento della nostra Regione. Questo lo hanno capito benissimo i parlamentari del PDL con in testa proprio Vincenzo Taddei, potentino! Quindi la lotta per conservare la II provincia oltre ad avere un senso dal punto di vista territoriale, è la linea del Piave dalla quale non si può oltremodo arretrare. E’ pertanto il momento che l’intera regione, centro sinistra e destra, grillini e non, potentini e materani, rinserri i ranghi e faccia questa lotta che non riguarda solo la difesa di una provincia ma la sopravvivenza stessa della nostra regione e della sua identità culturale e storica.
Francesco Vespe
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha partecipato nel pomeriggio di sabato 10 novembre a Potenza all’incontro con il ministro Filippo Patroni Griffi. “Nel corso dell’incontro – dice Adduce – ho con fermezza comunicato al ministro che il decreto è sbagliato, almeno nella parte in cui non prevede il mantenimento di almeno due province in ogni regione a statuto ordinario. Infatti, e qui concordo con quanto affermato dal sen. Cosimo Latronico, i padri costituenti vollero almeno due province per ogni regione e dove non fu possibile, come la Valle D’Aosta, non ne prevedettero alcuna”. La riunone di domani con i 31 consigli comunali e il Consiglio provinciale “dovrà ribadire la nostra ferma posizione sull’argomento”.
Da Patroni Griffi apprezzamento per “confronto serrato e ragionevole”.
Il ministro ha ascoltato con attenzione i temi che gli sono stati posti, tra cui coincidenza tra Regione e Provincia, necessità d un limite di estensione delle Province e peculiarità dei territori prevalentemente montani.
Ha espresso apprezzamento per un “Confronto serrato e ragionevole tanto nei toni che nei contenuti” il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi al termine dell’incontro avuto in Regione Basilicata con il Presidente Vito De Filippo, il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea, una delegazione di parlamentari (Maria Antezza, Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi, Egidio Digilio, Cosimo Latronico, Antonio Luongo, Salvatore Margiotta e Vincenzo Taddei), il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, i consiglieri regionali, Ernesto Navazio, Luca Braia, Vincenzo Santochirico, Gennaro Straziuso, Roberto Falotico, Antonio Autilio, Giannino Romaniello, Vito Guadiano, Luigi Scaglione, Gianni Rosa e Nicola Pagliuca, i presidenti della Province di Potenza e Matera, Piero Lacorazza e Matera Franco Stella, e i sindaci dei due capoluoghi, Vito Santarsiero e Salvatore Adduce.
Nel corso dell’incontro, sono stati illustrati al Ministro tutte le ragioni che suggeriscono modifiche al progetto di riforma per quel che riguarda la Basilicata, a partire dalla coincidenza territoriale che si determinerebbe tra la Regione e la sua unica provincia (elemento in comune con Molise ed Umbria), fino ad arrivare all’estensione territoriale, per la quale è stato chiesto che oltre al parametro minimo già fissato dal Governo (non meno di 2.500 kmq) ve ne sia anche uno massimo (suggerito in 7.500) anche per evitare che assicurare servizi essenziali su un territorio così vasto diventi difficile e ancor più costoso, andando contro proprio ai principi ispiratori della riforma.
Nei circa 90 minuti di confronto serrato, il Ministro ha ascoltato con attenzione e annotato le diverse osservazioni fatte, mostrando apprezzamento per questioni che sono entrate nel merito della riforma senza fermarsi alle rivendicazioni territoriali, ma riservando eventuali riflessione ai successivi approdi parlamentari della riforma.
Province, presidente Regione Basilicata Vito De Filippo: “Ci guidi ragionevolezza, se no manifesteremo dissenso”
Il presidente lucano ribadisce al ministro Patroni Griffi in visita in Regione i motivi di contrarietà alla situazione di Regioni con un’unica provincia che si determinerebbe in Basilicata, Molise e Umbria. “Disponibilità all’ascolto ci dà fiducia”
“Se i progetti di riordino dovessero andare avanti, se dovessimo trovarci nella condizione di confusione istituzionale di una Regione che coincide con la sua unica Provincia, con i presidenti delle Regioni che vivono la stessa situazione ci siamo chiesti se non sia il caso di dare un forte segnale di dissenso pur di mettere in discussione un’architettura dello Stato in cui non ci riconosciamo, se il profilo di questa riforma sia incompatibile con il nostro impegno. Noi lucani siamo un popolo molto discreto, molto sobrio ma solo quando si prospettano questioni che avvertiamo come di forte impatto negativo facciamo sentire tutta la nostra determinazione”. Con queste parole, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha espresso al ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, la forte contrarietà dei lucani, ma anche dei molisani e degli umbri, al progetto di riforma delle Province che lascerebbe in queste tre Regioni un unico ambito provinciale.
De Filippo ha rivendicato come la Basilicata sia stata sempre in prima fila negli impegni di razionalizzazione e riduzione dei costi, a partire dalla Sanità e fino alla governance.
“Se siamo qui ancora oggi a ripetere le nostre richieste in materia di Province – ha aggiunto De Filippo – è perché crediamo fortemente che ragionevolezza, logica ed equità siano i principi che ispirano tanto il livello regionale che quello nazionale di governo. Ed è per questo che apprezziamo la disponibilità all’ascolto impersonificata oggi dalla presenza del Ministro in Regione. In questa occasione noi torniamo a ripetere un concetto chiaro: la coincidenza di Regione e Provincia sullo stesso identico territorio è un controsenso che crea frizioni e difficoltà nei territori, che determina sfiducia nell’attenzione che lo Stato ha proprio per queste realtà demograficamente più piccole, già penalizzate dagli stessi parametri demografici sotto il profilo economico e dei servizi. E vogliamo restare fiduciosi – ha concluso De Filippo – che i sentimenti dello Stato siano diversi e che questo orientamento sia presto tradotto in atti già per iniziativa del Governo”.
Patroni Griffi a Potenza, nota del senatore Cosimo Latronico.
“Adesso la decisione passa al Parlamento ed in quella sede faremo valere la nostra azione e la nostra iniziativa per modificare il decreto sul riordino delle Province per salvare quelle lucane di Matera e di Potenza”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, partecipando ad un incontro in Regione Basilicata, a Potenza, alla presenza del ministro Patroni Griffi.” Il centro sinistra regionale porta la responsabilita’ di aver sottovalutato questa partita arrivando ad un passaggio delicatissimo che ha messo a rischio la permanenza della Provincia di Matera e la stessa unità della Regione Basilicata. Per quanto ci riguarda continueremo la nostra battaglia parlamentare già compiuta a luglio sul primo decreto, per salvare le due province di Matera e di Potenza come è stato fatto per Sondrio e Belluno”.
Patroni Griffi a Potenza, nota dei parlamentari lucani del PDL
“L’incontro con il ministro Patroni Griffi non ha sortito gli effetti desiderati. Il ministro ha confermato le posizioni del governo. La battaglia ora si sposta in Parlamento. In tale sede il Pdl, proseguendo l’azione già compiuta, presenterà emendamenti per modificare i criteri alla base del riordino e per ribadire la specificità territoriale della Basilicata. Con particolare riferimento alla necessità di fissare un tetto alla dimensione territoriale massima per evitare l’abnormità di una provincia di 10.000 kmq con le inevitabili disfunzioni in termini di gestione efficace dei servizi per i cittadini. Per rafforzare l’azione parlamentare è necessario che il Consiglio regionale, così come richiesto dal gruppo Pdl, rimoduli la sua posizione chiedendo, senza subordinate, il mantenimento delle due Province”. Lo hanno dichiarato i parlamentari lucani del Pdl, il sen. Guido Viceconte, l’on Vincenzo Taddei e il sen. Cosimo Latronico. “Il centro sinistra lucano abbandoni ambiguità e contraddizioni e sostenga,con convinzione, la posizione della difesa delle due province cosi’ come sta facendo da sempre il Pdl lucano”.
Riordino province, nota del presidente del Comitato della Festa della Bruna Francesco Paolo Loperfido
L’Associazione Maria SS. della Bruna, sempre sensibile e attenta anche a tutte le problematiche che interessano la Città di Matera e la sua Provincia – memore del contributo dato per la difesa della libertà e dei valori civili e morali dell’intera Basilicata – esprime vivo rammarico per la cancellazione della Provincia di Matera, istituita a seguito di riconoscimenti storici, culturali, territoriali e partecipa, insieme all’intera comunità, alla manifestazione indetta per il giorno 11 Novembre 2012.
Il presidente del Comitato della Festa della Bruna Francesco Paolo Loperfido
e il consigliere Sarra perchè non era presente?
Complimenti a tutti !! Adesso non si parla più di Matera unica provincia, ma di averne necessariamente due, oppure, come ha detto il senatore Bubbico in TV, eliminare entrambe le Province perché ” la provincia unica non può coincidere con l’ente Regione”. Ragazzi, ma abbiamo tutti l’anello al naso ? Abbiamo già mollato ogni velleità, come sempre, a favore di Potenza. Cioè il dibattito politico si e’ spostato, per cui non e’ possibile immaginare che sia Matera l’unica provincia e Potenza il capoluogo di Regione. Tradotto, significa che la politica potentina ha vinto ancora una volta e che i Nostri rappresentanti si sono ancora una volta piegati ai voleri del Partito. Per piacere, ditemi che non e’ così….. Altrimenti vuol dire che veramente, ma veramente, ma veramente, abbiamo rappresentanti che non valgono nulla, sia come politici che, soprattutto, come uomini !! Spero davvero di aver capito male!
…sig. Manuello può sempre andare in Puglia…..come sta facendo col suo comitato…..MATERA DEVE RIMANERE PROVINCIA IN LUCANIA…..E NON UN SEMPLICE PAESONE PUGLIESE…..
Cari amici materani,cari lucani e politici lucani (MT e PZ) dopo l’apertura del ministro Padroni GRIFFI nell’incontro in regione dobbiamo insistere e rivendicare la nostra territorialità ,la nostra storia ,la nostra cultura e le nostre tradizioni.La provincia di Matera non può essere soppressa (la sua superfice è di 2.500 mq.) ma soprattutto per la fruizione di servizi a favore delle popolazioni.Adesso è tempo di ricostruire e ridefinire il nostro futuro.Siamo patrimonio dell’UNESCO e abbiamo il diritto ma soprattutto l’obbligo di difendere la nostra unità e indipendenza.Domani 11 novembre tutti in piazza e al cinema comunale per una sola mozione MATERA PROVINCIA A PIENO TITOLO. Evitiamo per adesso altre soluzioni ,l’unica è MATERA PROVINCIA. Non arrendiamoci ,facciamo quadrato ,ora o mai più(prendiamo esempio da Scanzano)
Per la cronaca e per la precisione, la Provincia di Matera ha un’estensione di 3446 km²
SECONDO ME PATRONI GRIFFI, DOPO L’INCONTRO, HA CAPITO ANCORA DI PIU’ E MEGLIO CHE BISOGNA SOPPRIMERE LA REGIONE BASILICATA. ECCO PERCHE’ HA SORRISO.
INTELLIGENTI PAUCA.