Consorzi industriali, approvata la riforma.
Un amministratore unico e un Collegio dei revisori dei conti saranno gli organi delle nuove strutture. Previsti piani di risanamento finanziario con uno stanziamento iniziale di 2 milioni di euro all’anno per il 2015 e il 2016.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi e 4 voti contrari di Pdl-Fi, Sel, Lb-Fdi e M5s) un disegno di legge della Giunta sul “Risanamento e rilancio dei Consorzi per lo sviluppo industriale”.
Con questo provvedimento la Regione, anche sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 5 febbraio 2010, n.18 recante“ Misure finalizzate al riassetto del Consorzi per lo sviluppo Industriale”, intende completare il processo di riforma, risanamento e rilancio dei Consorzi, affinché questi organismi possano concorrere ad accrescere lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo lucano. La Regione intende, altresì, coordinare ed armonizzare gli strumenti programmatici di cui si avvale per definire le proprie politiche industriali allo scopo di accrescerne l’efficienza e l’efficacia. Un emendamento proposto da Rosa (Lb-Fdi) e approvato dall’Aula prevede che i Consorzi procedano “alla individuazione, progettazione ed attuazione di una rete di Aree produttive ecologicamente attrezzate, di concerto con la Regione e con i Comuni”, con l’obiettivo “di agevolare le imprese a raggiungere un miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, attraverso la dotazione di infrastrutture e servizi comuni di elevata qualità, consentire il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dall’esercizio delle attività produttive, consentire alle autorità competenti un più agevole ed efficace controllo degli impatti inquinanti delle produzioni, facilitare le imprese ad ottenere certificazioni di qualità ambientale, attraverso una gestione di qualità dell’area produttiva ed autorizzazioni ambientali, stimolare il coinvolgimento delle imprese insediate, nel processo continuo di miglioramento delle prestazioni ambientali ed energetiche delle attività produttive”.
Cambia, inoltre, la governance di questi organismi. Dopo sette anni di commissariamento (prima dei quali i Consorzi erano governati da consigli di amministrazione e assemblee) a governare i Consorzi per lo sviluppo industriale sarà un amministratore unico, nominato dalla Giunta regionale “in base a criteri di professionalità ed esperienza”, che resterà in carica per cinque anni e potrà avvalersi della collaborazione di un direttore da scegliere fra i dirigenti di ruolo del Consorzio, oppure tra esperti comunque già inquadrati nei ruoli del comparto Regioni – Autonomie locali della Basilicata, così come previsto da un emendamento proposto da Cifarelli (Pd) ed approvato dall’Aula. Resta, inoltre, il Collegio dei revisori dei conti, che sarà composto da tre membri effettivi e due supplenti. Entro sei mesi dall’approvazione della legge la Giunta regionale dovrà approvare per ciascun Consorzio un piano di risanamento finanziario per completare il processo di riforma avviato con la legge n. 18/2010, realizzando l’obiettivo del contenimento dei costi e dell’efficienza gestionale. Lo stanziamento previsto è di 2 milioni di euro all’anno per il 2015 e il 2016, mentre gli oneri residui per l’applicazione della legge negli anni successivi verranno definiti nell’ambito delle leggi di bilancio. I bilanci dei Consorzi saranno approvati unitamente al bilancio della Regione nei termini e nelle forme stabilite dallo Statuto.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Cifarelli, Giuzio, Polese e Santarsiero (Pd), Galante (Ri), Romaniello (Sel), Benedetto (Cd), Mollica, (Udc), Rosa (Lb-Fdi), Napoli (Pdl-Fi), Leggieri (M5s), Pace (Gm) ed il presidente della Regione Pittella.
Su proposta del consigliere Polese (Pd) l’Assemblea ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Sel e 2 voti contrari di M5s e Gm) anche un ordine del giorno, collegato alla legge, con il quale si impegna il presidente della Regione “a predisporre gli adempimenti necessari al fine di istituire, quanto prima, l’area industriale di Vaglio Basilicata”.
Aggiornata al 27 ottobre la riunione del Consiglio regionale. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo. Nella notte la seduta è stata sciolta per la mancanza del numero legale durante la terza votazione per l’elezione del garante dell’infanzia e dell’adolescenza.
La riunione del Consiglio regionale è stata aggiornata a lunedì 27 ottobre, alle ore 9,30. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo. Nella notte la riunione dell’Assemblea è stata sciolta per la mancanza del numero legale durante la terza votazione per l’elezione del garante dell’infanzia e dell’adolescenza. In quel momento erano presenti in Aula solo dieci consiglieri (5 voti a Vincenzo Giuliano, 3 schede bianche, 2 voti ad Antonella Amodio) ed il presidente Lacorazza ha sciolto la seduta riunendo subito dopo la Conferenza dei capigruppo per definire la data della nuova riunione.
Anche nelle prime due votazioni nessun candidato aveva raggiunto il quorum dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione previsto dall’art. 6 della legge regionale n. 18/2009 (12 bianche, 3 voti a Giuliano e 2 ad Amodio nella prima votazione; 8 schede bianche, 4 voti ad Amodio, 4 voti a Giuliano e 1 voto a Giuzio nella seconda). La norma prevede che “se tale maggioranza non è raggiunta nelle prime due votazioni la nomina è effettuata a maggioranza assoluta”.
Stesso esito nelle prime tre votazioni per il difensore civico, svolte in precedenza, nelle quali nessun candidato ha ottenuto i voti dei quattro quinti dei consiglieri assegnati alla Regione come previsto dall’art. 14 della legge regionale n. 5/2007 (16 schede bianche e 1 voto a Rocco Libutti nella prima votazione; 15 schede bianche e 2 voti a Rocco Libutti nella seconda votazione; 16 schede bianche e 1 voto a Rocco Libutti nella terza votazione). In questo caso la normativa prevede che “qualora dopo tre votazioni consecutive nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, il Consiglio Regionale procede a ulteriori votazioni, da effettuarsi a distanza di 24 ore dalla terza, ed è eletto il candidato che ottiene i due terzi dei voti dei Consiglieri assegnati alla Regione”.
M5S: la finta riforma di Pittella dei Consorzi colabrodo
Siamo alle solite, ancora una presa in giro per i cittadini lucani: in un periodo di nuovi tagli e sacrifici continui per le famiglie, dopo almeno quindici anni di sprechi, assunzioni senza concorso e senza controllo (degli amici degli amici), e dopo aver accumulato 20 milioni di debiti solo per il consorzio potentino, cosa fa la giunta Pittella? Propone una legge, oggi ovviamente approvata in consiglio, che altro non è che un insieme di ‘pezze a colori’ per coprire gli enormi problemi di enti “carrozzoni” e “postifici” chiamati consorzi industriali senza esserlo mai stati.
Come #M5S ci siamo illusi di emendare questa legge proponendo un organico e completo progetto di riforma dei consorzi che intendeva:
– accorpare (fondere) i due consorzi (potentino e materano) in un unico consorzio su base regionale;
– favorire la reale e concreta partecipazione agli enti locali e coinvolgere maggiormente le associazioni imprenditoriali nella gestione del neo consorzio unico regionale;
– aprire – tramite procedure di gara ad evidenza pubblica – le funzioni di gestione delle aree industriali direttamente ad associazioni rappresentative delle piccole, medie e grandi imprese (Confapi, Confindustria, ecc).
Ovviamente, per l’ennesima volta, le nostre proposte di buon senso di cittadini, anche imprenditori, madri e padri di famiglia, sono state bocciate da una maggioranza pittelliana e PD che vuole evidentemente continuare a nascondere la “storica” inefficienza degli attuali consorzi, sorta di colabrodo che dilapida i sempre più scarsi denari pubblici, penalizzando pesantemente le poche imprese che vogliono continuare a lavorare (e a creare lavoro e ricchezza) in Basilicata.
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Basilicata
Il Consigliere regionale Vito Santarsiero (PD) su Legge Regionale di Risanamento e Rilancio dei Consorzi di Sviluppo Industriale
Abbiamo approvato la Legge Regionale di Risanamento e Rilancio dei Consorzi di Sviluppo Industriale. La grave crisi che stiamo vivendo nel Paese e nella nostra stessa Regione ci chiama ad una nuova stagione di sostegno alle attività produttive e industriali. Una stagione fatta di innovazione, ricerca, accessibilità al credito, nonché di infrastrutturazione e gestione delle aree industriali con l’obbiettivo di far sorgere nuove iniziative industriali e artigianali, di potenziare e dare nuovo impulso alle attività esistenti, di promuovere e programmare lo sviluppo economico e produttivo. È questo il contesto entro cui si colloca tale legge. La Legge, con la sua decisa azione tesa al risanamento, al rilancio, al contenimento dei costi, alla maggiore efficienza gestionale, che si fa anche carico della soluzione dell’annoso problema dei contenziosi nati con l’assegnazione dei lotti realizzati nel post-terremoto, da un lato lascia alla Regione le scelte di politica regionale, e dall’altro fa dei Consorzi un soggetto più efficiente e più idoneo a sostenere le politiche di sviluppo della Regione.
Riforma Consorzi Industriali, nota Napoli (Forza Italia): “O i Consorzi Industriali assumono la consapevolezza della necessità di fornire alle imprese quei servizi ad elevato valore aggiunto di cui esse oggi hanno bisogno o è meglio non averne”.
E’ il commento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Michele Napoli, che è intervenuto ieri nel dibattito in aula motivando il voto contrario al ddl della Giunta. “Mi riferisco – precisa Napoli – ai servizi che riescono ad incentivare la crescita degli insediamenti produttivi in maniera tempestiva come l’attività formativa in tema di innovazione di processo o di prodotto, quella di marketing territoriale, quella di ricerca mediante convenzioni con le università o con centri di ricerca privata e quelle in materia di internalizzazione. Sono queste esigenze sacrosante per il nostro tessuto produttivo regionale che presenta handicap ben precisi e, purtroppo, tristemente noti: scarsissima apertura ai mercati internazionali, eccessiva frammentazione, dimensioni ridotti delle aziende e una non più sostenibile dipendenza dell’apparato produttivo dal sistema regionale dei sussidi e degli aiuti.
E’ ora – aggiunge il capogruppo di Fi – che le imprese delle Basilicata “imparino a camminare con le proprie gambe” e che le istituzioni regionali si limitino a porre in essere le condizioni di contesto per la nascita e lo sviluppo delle stesse. Ancora, i Consorzi devono dimostrare di avere la capacità di supportare le imprese nella ricerca e nell’intercettazione dei fondi europei e garantire alle stesse, ad esempio, la possibilità di usufruire della banda larga, strumento in grado di rendere potenzialmente un territorio in grado i reggere la sfida della competizione internazionale. Solo se i Consorzi saranno in grado di fare questo potranno dirsi realmente al servizio delle imprese e delle esigenze vitali del territorio”.
Napoli pone un interrogativo: “Mi chiedo ma è possibile pensare oggi di mantenere in vita un organismo amministrativo che si limita a fornire alle imprese consorziate l’acqua e la luce e magari a condizioni economiche più sfavorevoli rispetto a quelle che le imprese troverebbero sul mercato? E sarebbe opportuno avvalersi di altri strumenti come i contratti di rete di imprese disciplinati dalla legge n. 99 del 2009 che, senza creare un nuovo soggetto di diritto, avvalendosi di un semplice accordo di natura economica sono in grado di fornire la crescita e la competitività delle aziende attraverso il superamento della dimensione” domestica” delle stesse.
Viviamo in una regione nella quale – conclude il capogruppo di Fi – si ha spesso la sensazione di troppa politica dove forse non ce ne sarebbe occorrenza e credo che alcuni ambiti della vita dei consorzi debbano essere rimessi alla disponibilità delle stesse imprese secondo le modalità di funzionamento previste dagli stessi consorzi”.
CIFARELLI PD SU APPROVAZIONE LEGGE RISANAMENTO E RILANCIO DEI CONSORZI INDUSTRIALI
Con l’approvazione della legge “risanamento e rilancio dei consorzi industriali” abbiamo mantenuto un impegno ed operato nel miglior modo per proseguire il processo riformatore avviato in questo settore alla fine degli anni 90.
Questo il commento del Capogruppo PD in Regione Basilicata, Roberto Cifarelli.
La nuova Legge si propone di realizzare strutture snelle per economizzare sui costi, risanare e rilanciare il consorzio di Potenza, consolidare quello di Matera ed affidare loro gli strumenti legislativi per operare al meglio nella organizzazione dei servizi di rango superiore, di riqualificazione dei siti dismessi e nella programmazione urbanistica, lasciando sullo sfondo la possibilità nel medio periodo di lavorare all’obiettivo di un consorzio regionale unico.
Dopo anni di commissariamento, continua il capogruppo PD, si potrà finalmente dare stabilità ai consorzi attraverso una nuova governance costituita da un amministratore unico, in sostituzione dei vecchi consigli di amministrazione, eventualmente coadiuvato da un direttore già in carico alla pubblica amministrazione, nell’ottica della spending review e della velocizzazione delle decisioni.
Il buon lavoro fatto in Consiglio Regionale dal gruppo consiliare del Partito Democratico insieme al centrosinistra con l’approvazione di questa legge, conclude Roberto Cifarelli, si mettono al centro le imprese e i servizi e si da gambe alla Regione nello svolgimento della sua funzione fondamentale di indirizzo e programmazione di nuove politiche industriali che abbiano l’obiettivo di attrarre investimenti e garantire buona occupazione per il rilancio delle tante aree attrezzate di qualità presenti sul territorio regionale.
Consorzi Industriali, Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “La riforma è naufragata o non è mai esistita?”
La legge di ‘riforma’ dei Consorzi industriali, approvata ieri, si è rivelata, come avevamo preannunciato, una mera ‘rivoluzione’ di facciata.
Qualificare ‘riforma’ il passaggio dal Consiglio di amministrazione all’Amministratore unico ci pare eufemistico. Nei fatti nulla è cambiato in quanto entrambi i Consorzi sono governati da Commissari e l’idea di un nuovo assetto gestionale è stato depotenziato ulteriormente con l’istituzione anche di due nuovi direttori generali. Segno evidente che il Pd, spaccato in fazioni, rivendica più poltrone.
Unica novità: l’introduzione, attraverso l’approvazione dei nostri emendamenti, delle APEA, ovvero delle aree produttive ecologicamente attrezzate, “dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente” previste dall’Art. 26 del d.lgs. 112/1998.
In definitiva una legge ad hoc per finanziare nuovamente il carrozzone Asi di Potenza, che oramai è privo di qualsiasi vera funzione a parte l’erogazione dell’acqua e della luce.
Il Consorzio di Potenza è costato, numeri alla mano, 20 milioni di euro già erogati in operazioni immobiliari, tra il 2010 e il 2011, 3 milioni di contributo, tra il 2012 e il 2013 quando Pittella era assessore alle attività produttive, ai quali si aggiungono altri 20 milioni (con Pittella Presidente) per i prossimi 10 anni, elargiti con la legge approvata ieri.
Il Presidente, evidentemente nervoso accusando il colpo di un opposizione realista e propositiva, ha semplicemente reagito “urlando” che si tratta di un provvedimento positivo. Il motivo del suo nervosismo lo interpretiamo come la consapevolezza che ha aggiunto un altro fallimento alla sua idea di rivoluzione. Basta rileggere il suo programma elettorale quando parlava di “riforma dei Consorzi intesa come unificazione dei due Consorzi esistenti” cui si aggiungono “politiche industriali”, allo stato attuale ancora tutte da decifrare.
Chiaramente tutto ciò porta alla amara constatazione che si tolgono soldi alle imprese, che chi fa i “buchi” non viene punito, e che la ‘riforma del settore’ dovrà attendere tempi migliori e nuovi dispositivi legislativi.