Il disegno di legge che disciplina le attività dicontrasto al lavoro irregolareè stato licenziato, oggi,all’unanimità, dalla quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta dal consigliere Luigi Bradascio (Pp). Il provvedimento era stato già discusso ed approfondito nelle Commissioni consiliari competenti la scorsa legislatura ma non aveva ottenuto il via libera dalla seconda Commissione (Bilancio e Programmazione) a causa dell’interruzione anticipata della stessa per le dimissioni del Presidente della Giunta regionale. Approvati, all’unanimità, alcuni emendamenti proposti dai consiglieri Romaniello (Sel) e Rosa (Lb-Fdi).
Il disegno di legge non si limita ad affrontare la tematica specifica del lavoro sommerso, ma allarga gli strumenti di intervento anche alle tematiche della sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro e più in generale alla qualità e sostenibilità sociale del modello di sviluppo produttivo. Non è incentrato esclusivamente sui meccanismi ispettivi e di controllo, che pur vengono rafforzati e potenziati, ma che da soli non bastano a contenere l’invadenza del fenomeno, ma prevede specifiche premialità per i datori di lavoro che applicano la clausola sociale. L’obiettivo è di incentivare la costruzione di capitale sociale e quella consuetudine al rispetto delle regole in grado di creare condizioni positive ed efficaci per contrastare un fenomeno “così tanto diffuso e così tanto deprecabile per la vitalità stessa dell’economia”. Istituito anche l’Osservatorio regionale per il contrasto al lavoro irregolare con compiti, tra gli altri, di allestire una banca dati integrata sulla contribuzione sociale, sugli incentivi e sulle agevolazioni alle imprese per disporne la verifica delle informazioni nonché la registrazione delle imprese alle quali sono state accertate infrazioni in materia di lavoro sommerso e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Precedentemente l’organismo consiliare aveva audito il dirigente generale del dipartimento Politiche della persona, Donato Pafundiin merito a due delibere di Giunta, la prima riguardante l’approvazione dell’avviso pubblico per la formazione di un elenco regionale degli aspiranti idonei alla nomina di direttore generale dell’Asp (Azienda sanitaria di Potenza), dell’Asm (Azienda sanitaria di Matera), dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza e di un elenco per l’Irccs “Centro di riferimento oncologico Basilicata” di Rionero in Vulture, la seconda inerente le disposizioni per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa per la dirigenza medica-sanitaria nelle aziende del servizio sanitario regionale della Basilicata. Pafundi ha spiegato che “il D.L. n.158/2012 (meglio noto come decreto Balduzzi) convertito in legge n.189/2012 ha introdotto rilevanti modifiche normative in materia, di qui la necessità dell’adeguamento alla disciplina nazionale”. Pafundi ha, quindi, Illustrato i requisiti richiesti per gli aspiranti dirigenti generali: esperienza quinquennale nel campo delle strutture sanitarie o settennale negli altri settori purché maturata nei dieci anni precedenti la pubblicazione dell’avviso; per l’Irccs-Crob richiesta esperienza qualificata di direzione in enti, aziende, strutture pubbliche o private, svolta in continuità nei dieci anni precedenti la data di pubblicazione dell’avviso. Sono inseriti di diritto negli elenchi degli idonei coloro che abbiano ricoperto l’incarico di direttore generale delle Aziende sanitarie della Regione Basilicata e che abbiano ottenuto la conferma entro i 18 mesi dalla nomina da parte della Giunta regionale, purché in possesso dei requisiti previsti. “La normativa n.189/2012 – ha aggiunto Pafundi – interviene anche per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa per la dirigenza medica-sanitaria nelle aziende del servizio sanitario regionale della Basilicata. La Regione, pertanto, al fine di garantire l’applicazione della normativa in modo uniforme ed omogeneo nelle Aziende sanitarie, ospedaliera e nell’Irccs ha dettato precise disposizioni tese a disciplinare i criteri e le procedure per il conferimento degli incarichi fermo restando i principi dettati dalla legge 158/2012”.
Successivamente l’organismo consiliare ha deciso, alla luce delle considerazioni espresse dai commissari, di inviare alla Giunta regionale una serie di osservazioni tese a riformulare alcuni dei requisiti richiesti per gli elenchi degli aspiranti idonei alla nomina di direttore generale e, quindi, di rinviare la comunicazione dei pareri alla prossima riunione.
Ai lavori della Commissione hanno preso parte oltre al presidente Bradascio, i consiglieri Galante (Ri), Leggieri (M5s), Mollica (Udc), Napoli (Fi), Pace (Gruppo Misto), Pietrantuono (Psi), Romaniello (Sel), Rosa (LB-FDI), Giuzio, Cifarelli e Spada (Pd).