“Autonomia differenziata, Costituzione repubblicana”, Giovanni Caserta: “Muore il Sud, muore il Nord”. Di seguito la nota integrale inviata dal professore materano Giovanni Caserta.
Interessante è stato il convegno organizzato nel pomeriggio di venerdì 9 giugno nella Camera di Commercio a Matera. Relatori: Gaetano Pandolfi, Margherita Torrio, Michele Somma, Mons. Lombardo, Leonardo Pinto. Non serve ricordare e riassumere i passaggi essenziali di ogni intervento, puntualmente concluso con un disperato appello ad evitare che la legge Calderoli, uomo di grande scaltrezza, passi in Parlamento. Sarebbe la morte del Sud – si è detto.
“Ora e presto”- ha detto il prof. Massimo Villone, grande costituzionalista, traendo le conclusioni. Considerato che il Parlamento, se si dovesse votare la legge, l’approverebbe di fatto, con schiacciante maggioranza, l’unica salvezza è una “pressioneda basso”, popolare, al Nord come al Sud. Anche come abitanti,però, il Sud vale un terzo dell’Italia intera. Qui emerge il grande ruolo delle organizzazioni di respiro nazionale, quali Sindacati, Chiesa, parlamentari nazionali, regionali e sindaci.Non deve mancare nemmeno l’apporto essenziale degli intellettuali. Ma dove sono gli intellettuali liberi? si è chiesto l’avvocato Leonardo Pinto. Purtroppo,in Italia,l’intellettualità ha dato sempre prova di supino servilismo. Non serve farne la storia.
Si consideri, in Lucania Basilicata, l’Unibas. Non una voce-che si sappia – è partita, sull’argomento, da parte dal supremo consesso scolastico lucano, che fu creato dopo il terremoto come forza innovatrice e propulsiva di una regione che doveva nascere o rinascere. Invece, tutti lottizzati, sordi, tra gli intellettuali, lucani e non lucani, è difficile che vi sia chi si tolga il basto politico sotto cui si è collocato, camminando a schiena bassa.Lo diceva Gramsci, lo dimostrò il manifesto degli intellettuali in appoggio al fascismo. Tacciono anche quando si tratta di difendere la propria categoria oil collega di punta che ha avuto il coraggio dipuntare i piedi contro il potere costituito.Gli intellettuali sul mercato – la parola non è sbagliata –,purtroppo,sono solo alla ricerca di una buona postazione tra giornali, Rai, onorificenze, recensioni da scambiarsi a vicenda.Vanno in televisione sempre con il loro ultimo libro sotto il braccio.
Mons. Lombardoha parlato della Chiesae del ruolo che essa potrebbe avere. La Chiesa non saremo noi laici a dirlo,per dettato divino e per missione non ha e non può avere se nonuna voce: quella per i deboli, i senza-lavoro, i condannati alla miseria e alla emigrazione… Se lo si fa per i migranti dall’Africa, non si vede perché non lo si debbafare per i migranti dalla Calabria e dalla Basilicata. Significa mettere in atto il messaggio evangelico. La Chiesa protestante si è pronunciata in tal senso; la Chiesa cattolica non può distinguersi, se non vuole ancora essere la Chiesa della Controriforma, cioè – bisogna avere il coraggio storico di dirlo – del potere e della paura. Ci auguriamo che le parrocchie entrino coraggiosamente e capillarmente in azione, come hanno fatto in altre occasioni. I Sindacati si sono pronunziati.
Eci sono i nostri rappresentanti in Parlamento, nelle Regioni, nei Consigli Comunali, ai quali va chiesto un atto di dignità e di coraggio. Forse non si sono accorti che, nella dottrina di Calderoli, di Salvinie della stessa Meloni, si nasconde Lombroso, il razzismo, il disprezzo Sembra che ai rappresentanti istituzionali meridionali gli abbiano misurato il cranio, finoa dichiarare e urlare: “Così i ‘governanti’del Sud, a tutti livelli, impareranno e prenderanno coscienza della loro inferiorità”. Il comportamento, come si vede, è quello che si ha o si aveva con i ragazzi mentalmente ritardati. A prendere ad esempio la nostra regione, non è detto che, siccome il gelido Bardi, presidente, si è dichiarato per l’autonomia differenziata, non è detto che i consiglieri, indipendentemente dalla loro appartenenza, non possano dichiararsi contrari fino a sbalzarlo dal trono. Salteranno anche loro, per una malefica legge elettorale in vigore. Nonandranno in miseria. In questo contesto, anzi, fa meraviglia che, a livello parlamentare e di governo siano per la autonomia differenziata parlamentari e uomini di governomeridionali o di origine meridionale.
Nostri e loro maestri siano Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti, Gramsci, Togliatti, De Gasperi, molto perplessi sulla istituzione delle Regioni. Una prova di orgoglio potrebbe essere anche un nuovo Aventino. Si sappia che la desertificazione del Sud, portando alla intensificazione demografica del Nord, per il principio dei vasi comunicanti,determinerebbe un travaso di folle disordinate. E nel travaso da un recipiente all’altro passa di tutto. Ci pensi Calderoli, ci pensi Salvini,e ci pensi la signora Meloni. Si sappia che tra superurbanesimo, con trionfo della logica del danaro e dell’affare, a rimetterci, insieme al Sud, in breve sarebbe anche il Nord. Nel Sud può anche esplodere una pericolosa Vandea. Si pensi. Il problema è nazionale;in gioco non è solo il Sud, anche il Nord.