“Perchè il gioco d’azzardo fa male”. E’ il convegno organizzato questa mattina nella parrocchia di Sant’Agnese al rione Agna di Matera dalla Fondazione Lucana Antiusura con CSV Basilicata e Associazione Famiglia e Sussidiarietà e il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Matera per celebrare il 25° anniversario della costituzione della Fondazione Lucana Antiusura.
Al convegno hanno partecipato Padre Basilio, presidente della Fondazione Lucana Antiusura, Angelo Festa per Associazione Famiglia e Sussidiarietà, la direttrice del SerD, Lucia D’Ambrosio, l’esperto Maurizio Fiasco e Antonio Bronzino per il CSV Basilicata e il vice presidente della Provincia di Matera, Carmine Alba.
Padre Basilio, presidente della Fondazione Lucana Antiusura: Il 29 novembre 1994 la Regione Basilicata approvò l’Atto Costitutivo della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla che ora ne celebra il 25esimo.
La nostra Fondazione, terzogenita nell’azione antiusura dopo quelle di Napoli e Torino, unica fra le oltre quaranta Fondazioni proliferate in Italia, è sorta da un attentato dinamitardo di matrice malavitosa, quel che si abbatté contro la Chiesa parrocchiale di S. Agnese in Matera la notte del 6 maggio 1994.
Unica è stata bersaglio, a fine settembre del 1998, di un’improvvida azione giudiziaria, “atto dovuto”, accesa non so da chi, che le tolse l’aureola eroica che la coronava al cospetto dell’opinione pubblica lucana e nazionale, causò il blocco dei suoi Fondi privato e pubblico e ne trascinò i due fondatori in un processo conclusosi l’1 marzo 2004 non sussistendo il fatto (sic!).
L’onore per il raggiunto Atto Costitutivo era toccato a Francesco Manfredi, Presidente della Camera di Commercio, a Tommaso Blonda, Prefetto e all’Arcivescovo Antonio Ciliberti, mentre la croce della Fondazione rimase sulle spalle dei due poveri cristi che, appunto la Legge, quattro anni dopo, provvedette a randellare secondo merito. Quale? Quello di ostinarsi a credere che ci fosse una sola cosa necessaria, gli usurati e i sovraindebitati cui sovvenire, e che non fosse necessario riuscire per impegnarsi.
Dal 2008 sono, contraggenio, il Presidente della Fondazione, dopo esserne stato sempre il testimonial prorompente (cum juicio).
Che cosa dire della Fondazione oggi? Ci si impegna a morte, senza clamore. A parte me, con perdite personali irredimibili, tre o quattro persone ancora si battono con zelo e competenza. Gli usurai? Altri ci devono pensare più professionalmente della Fondazione, con la tecnologia strapotente in controllo e spionaggio di cui dispongono. E i postulanti o richiedenti? Non pochi sono immeritevoli o economicamente troppo cariati: la Legge antiusura 108/96 ci vieta di soccorrerli. Non gli lasciamo tuttavia mancare consulenza e piccoli sostegni. E i cosiddetti meritevoli, sempre secondo i criteri della citata Legge? Soddisfatti e risolti i loro bisogni, pochissimi ritornano a dire verbalmente grazie. E ve n’è una percentuale minima fra loro che pesa sul petto della Fondazione in gemiti per le procrastinazioni, gli inganni, la volontà di truffa e la catafratta irraggiungibilità di cui si avvolgono. Provare a stanarli talora può esporre le spalle a possibili legnate. Devo riferirvi le maledizioni e le parolacce che gli indirizzo, nonostante la vocazione di carità immensa che mi dovrebbe distinguere? Tuttavia sono fiero, con chi collabora con me, per i 10 milioni di euro che abbiamo spalmato sui Lucani nelle distrette debitorie e a rischio d’usura.
Il convegno “Perché il gioco d’azzardo fa male” si inserisce nella tradizione della nostra mission antidebitoria, antiusura e antiracket. Signori, si gioca d’azzardo in Basilicata ed in specie, nel Materano. Certo non ne siamo i campioni nazionali. Ma soppesate i numeri e misurate quanto denaro viene sottratto allo sviluppo della società civile, alle persone e alle famiglie, alla solidarietà così scarseggiante e, alla fine, all’interesse generale a cui sono preposti lo Stato e le sue Istituzioni.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare le relazioni di Lucia D’Ambrosio, autorevole Direttore del SerD e di un esperto della materia, Maurizio Fiasco.
Ho invitato i sindaci del territorio. Conosco le posizioni di alcuni: “Io, personalmente, non gioco e sono contro, ma l’azzardo è legale e, per di più guardi la gente a cui dà lavoro!”. A lori dico “Amici, dimentichiamo i voti a cui bisogna pur tenere, visto che le elezioni sono sempre in agguato. Rifacciamo i conti, la cosiddetta ludopatia è rovinosa per tutti”.
Concludendo, ricordo che il primo Presidente della Fondazione, finito con me a suo tempo in tribunale, è stato Angelo Festa. La presidenza è passata quindi a Giuseppe Iaculli e poi a Vania Tantalo Danzi, ai quali si volge d’obbligo la nostra reverente memoria. Un grazie agli operatori della comunicazione sociale che in diversa maniera ci hanno garantito con costanza la loro attenzione. E grazie a te, Dio di misericordia, per cui sussistiamo tentando di ispirarci alla tua esemplarità”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)