Si è svolto nel pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Matera il convegno “Spazi e programmi di giustizia riparativa” organizzato da Studio Iris in collaborazione con la Provincia di Matera e finalizzato ad illustrare principi, spazi e programmi di Giustizia Riparativa e delineare lo stato dell’arte della Giustizia Riparativa in Italia.
Al convegno hanno partecipato illustri esperti del mondo della Giustizia Riparativa in Italia: Giovanni Angelo Lodigiani (Esperto nella Conferenza Nazionale per la Giustizia Riparativa, Docente di Giustizia Riparativa e componente del CeSGReM Centro Studi sulla Giustizia Riparativa e la mediazione dell’ Università dell’Insubria), Isabella Mastropasqua Mediatore esperto in programmi di Giustizia Riparativa, Già Dirigente Ufficio II Direzione Generale-Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità-Ministero della Giustizia), Angela Muschitiello (Coordinatore CiMePe Centro Interdipartimentale di ricerca, formazione e promozione della Mediazione Pedagogica-Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e Coordinatore del Corso per Mediatore Esperto in Programmi di Giustizia Riparativa).
Presente in sala anche Agnese Moro, (figlia dello statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse) per una testimonianza dell’esperienza di Giustizia Riparativa tra le vittime e i responsabili della lotta armata.
Interventi di altissimo livello che hanno catturato per oltre due ore l’attenzione della numerosa e attenta platea. In Sala le illustri presenze: il Presidente del Tribunale di Matera, Greco, la Presidente della Sezione Penale, Civitano, la Direttrice dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Potenza, Gallo e la Direttrice dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Matera, Digregorio, la direttrice dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Potenza e Matera, Ferrone, la Direttrice della Casa Circondariale di Matera, Musicco con il Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria Semeraro, la Direttrice dell’USSM di Taranto Quatraro, il Vescovo Monsignor Caiazzo ed il Cappellano del Carcere di Matera Fra Giamparide Nappi, la Polizia Provinciale di Matera, una rappresentanza dei Carabinieri di Matera e dei Carabinieri di Montescaglioso.
Il Convegno si è concluso con la testimonianza di Agnese Moro (figlia dello statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse) che, dopo aver ripercorso i drammatici momenti del rapimento e dell’uccisione del padre nel 1978, ha sottolineato quanto l’esperienza, inattesa e significativa, di un percorso di Giustizia Riparativa vissuto da lei ed altre vittime con i responsabili della lotta armata, abbia cambiato lo sguardo verso l’umanità e la qualità della vita.
“La giustizia riparativa – ha spiegato Agnese Moro – aiuta ad eliminare quelle che io chiamo le scorie radioattive, l’immobilità, il silenzio e l’ingombrodentro sé (di presenze sgradite, incubi e fantasmi, che si odiano e perseguitano) in cui le vittime di ritrovano a vivere. Mi chiedono spesso se la Giustizia Riparativa funziona. Si, funziona,apre a uno scenario completamente nuovo e conferma che si può rispondere al male commesso anche attraverso il bene, attraverso l’incontro e il dialogo, attraverso la possibilità di guardarsinegli occhi e nei volti. Solo se il responsabile del reato può guardare la faccia della vittima riesce a toccare il dolore causato nell’altro. Insieme, io e i miei amici improbabili (i responsabili della lotta armata) abbiamo attraversatole nostre ferite e il nostro dolore.L’irreparabile resta irreparabile, ma si può guardare avanti e riscoprendo l’umano, immaginare un futuro.”
Tutti in piedi in una commossa standing ovation di applausidopo l’ intensa testimonianza di Agnese Moro che ha emozionato tutte le generazioni presenti tra le oltre 100 persone che hanno seguito in un silenzio avvolgente sguardi, parole e significati che hanno reso l’incontro, per tutti, indimenticabile.
Al termine del convegno è stato inaugurato il Centro per la giustizia riparativa nella sede della Polizia Provinciale in via Ridola 60 a Matera in cui è stato allestito uno spazio dedicato alla erogazione dei servizi di Giustizia Riparativa e dei servizi generalisti per le vittime di reato. Il primo Centro in Basilicata in linea con la Disciplina Organica della Giustizia Riparativa.
Al simbolico taglio del nastro hanno partecipato l Presidente Marrese, la Responsabile di Studio IRIS e il Vescovo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, Monsignor Caiazzo.
“Grande soddisfazione per la Provincia di Matera per questo ambizioso progetto culturale– ha dichiarato il Presidente Marrese – che in un periodo di grandi conflitti, di odio e divisione, vuole avviare percorsi riparativi per il benessere delle persone e delle comunità, e sostenere ogni iniziativa utile a promuovere una cultura del dialogo, della non violenza e della pace.”
Il Centro erogherà i servizi di Giustizia Riparativa (quali servizi essenziali per la crescita, lo sviluppo e la sicurezza della comunità tutta) che consentano di realizzare percorsi di mediazione penale vittima/autore dell’offesa ed altri programmi di Giustizia Riparativa, con professionisti Mediatori penali esperti in programmi di Giustizia Riparativa. L’accesso a tali servizi è fondato sul consenso, libero e informato, che può, in qualsiasi momento, essere revocato; alla giustizia riparativa è possibile accedere per tutte le fattispecie di reato, a prescindere dalla gravità, in ogni stato e grado del procedimento penale. Il Centro erogherà anche servizi di assistenza alle vittime di tipo generalistico (ascolto, sostegno emotivo, informazione sui diritti, informazione sui programmi di giustizia riparativa).
Un momento molto partecipato e ricco di speranza per il primo Centro in Basilicata in linea con la Disciplina Organica della Giustizia Riparativa che, facendo tesoro del passato, guarda al futuro per promuovere il benessere di persone e comunità.
“Con oltre un decennio di attività di mediazione penale e giustizia riparativa sul territorio – ha sottolineato dott.ssa Francesca Genzano – è stata seminata una consapevolezza di sensi e significati della Giustizia Riparativa, tale da poter avere oggi un terreno fertile per prenderci cura delle ferite che i reati generano non solo nelle relazioni tra le persone ma anche nelle comunità, per promuovere appunto lo sviluppo di comunità eticamente responsabili. Far crescere una cultura della Giustizia Riparativa significa lavorare tutti insieme per provare a ripararele fratturesociali e trasformare le ferite in possibili feritoie di luce.
Questo è un momento storico per Matera e per la Basilicata per poter garantire a tutti il diritto ad accedere a programmi di Giustizia Riparativa ed aspazi di ascolto per le vittime. Siamo onoratidi poter mettere a servizio della comunità lucana il nostro sapere esperto, le conoscenze e competenze maturate, con e grazie ai Servizi Territoriali della Giustizia.”
“I servizi di Giustizia Riparativa che prima erano di competenza del Ministero della Giustizia– ha sottolineato la dott.ssa Mastropasqua–oggi devono diventare servizi del territorio e devono poter dare accoglienza e assistenza a chi ha subito l’offesa ed accompagnare chi si è reso responsabile di un reato nel processo di responsabilizzazione, per aprirsi poi alla comunità come parte, promotore di processi riparativi o destinataria di politiche di riparazione.”
La fotogallery del convegno e del Centro per la giustizia riparativa a Matera (foto www.SassiLive.it)