“L’attività svolta presso il Corecom della Basilicata è stata interessante e piena di spunti di riflessione su tematiche importanti quali la definizione delle controversie tra operatori del settore e utenti; l’esercizio del diritto di rettifica nell’informazione radiotelevisiva locale; la tutela dei minori e delle minoranze linguistiche in riferimento al settore radiotelevisivo locale; la vigilanza sulla pubblicazione di sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa locali e sulla par condicio”. La presidente del Corecom della Basilicata, Giuditta Lamorte, nel tracciare il bilancio suquanto realizzato negli anni del suo incarico si dichiara soddisfatta dell’esperienza maturata su questioni di interesse quotidiano per cittadini, imprese e istituzioni.
“Una delle tematiche maggiormente rilevanti, punto nevralgico posto all’attenzione del comitato – precisa Lamorte – è stata la questione relativa al digitale terrestre. Il tema della qualità del segnale del digitale terrestre non rientra tra le funzioni proprie, né tra quelle delegate dall’Agcom, però il comitato ha sentito il dovere morale di intervenire e di lavorare in sinergia con l’Ispettorato Mise Puglia, Basilicata, Molise e la sede Rai e Rai Way Basilicata, per consentire a tutti i cittadini lucani di fruire di un servizio informativo importante. La cattiva ricezione della Tgr Basilicata è dovuta, non solo ad un problema di orografia della Basilicata, ma anche al fatto che, al momento dello Switch off, il canale 29, autorizzato dalla Rai in Basilicata per la trasmissione del Mux1 regionale, è stato concesso dal Ministero anche ad un consorzio di emittenti locali pugliesi. Ciò ha determinato il degrado del servizio Rai, come lamentato più volte dagli utenti. La soluzione individuata in passatoriguardava la cosiddetta ricanalizzazione, ossia la trasmissione su altro canale (il ch.24) del mux 1 Basilicata. L’Agcom, però, ha sospeso il processo di implementazione dei cambi programmati di risorse frequenziali previsti dai vigenti piani nazionali di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo terrestre in tecnica digitale, in quanto tale processo di implementazione, allo stato, non appare più coerente con il programmato processo di refarming della banda 700Mhz, in quanto gli operatori interessati, si troverebbero a dover svolgere in brevissimo tempo differenti transizioni nella configurazione finale della propria rete con effetti negativi in termini di efficienza ed efficacia degli investimenti prospettici nonché disagi per gli utenti”.
“Al fine di essere presenti e vicini alle esigenze del territorio e ricercare soluzioni temporanee – afferma la presidente – il Corecom ha svolto una campagna di misurazione per la verifica dell’efficacia della ricezione del segnale televisivo digitale terrestre in virtù di un accordo fra il Corecom e l’Ispettorato territoriale per Puglia, Basilicata e Molise del Ministero dello Sviluppo economico e il supporto di Rai Way Basilicata e della sede Rai di Basilicata.L’attenzione alla persona e dunque al cittadino, nello specifico quadro della tutela delle minoranze linguistiche, ha portato il comitato a guardare alla Lis, lingua italiana dei segni, come lingua e non linguaggio, ovvero come lingua naturale veicolata attraverso gesti e utilizzata da parte della comunità sorda. Il Comitato ha individuato nella Lis uno strumento per abbattere le barriere della comunicazione e a tal fine, confermando e ritenendo valido l’accordo in essere con la sede Rai di Basilicata, il Corecom si fa carico di sostenere il costo economico del tglis Basilicata nello spazio di Buongiorno Regione.
Tale innovativa esperienza rende la Basilicata pioniera in una battaglia di civiltà e di lotta alle discriminazioni, in sintonia con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, convenzione che sancisce il diritto al riconoscimento e al sostegno della specifica identità culturale e linguistica, della lingua dei segni e della cultura dei sordi.
La best practice del Corecom Basilicata, che ha riscosso grande plauso anche a livello nazionale, non solo costituisce un unicum tra i comitati d’Italia, ma è altresì affermazione dei diritti e della dignità delle persone disabili.Il comitato ha lavorato in attuazione ed esecuzione delle deleghe conferite dall’Agcom con funzioni di organo di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale e, in particolare, grande riscontro ha avuto la conciliazione, attività delegata dall’Agcom, per la soluzione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche, un modello vincente, stante la gratuità, la rapidità, la terzietà del funzionario pubblico conciliatore e le procedure snelle ma ben formalizzate, nonché gli ampi margini per il raggiungimento di accordi tra le parti e l’immediata esecutività del verbale di conciliazione.
Il Comitato e la struttura hanno dovuto anche affrontare il nuovo sistema di conciliazioni on line, attivo dal 23 luglio 2018, il conciliaweb, sistema che si è dimostrato vincente, raggiungendo capillarmente il territorio lucano.Oltre 1169 sono le istanze, che comprendono richieste di conciliazione, definizione e provvedimenti temporanei di ripristino dell’utenza, pervenute al Corecom Basilicata nei primi mesi del 2019 dai cittadini lucani che intendono segnalare disservizi e problemi per i servizi offerti dagli operatori di telefonia e delle pay-tv”.
“Lasciamo un Comitato attivo, braccio forte dell’Autorità per le comunicazioni sul territorio e soprattutto – conclude Lamorte – lasciamo un Corecom che costituisce e rappresenta, sempre più in questi anni, uno strumento di prossimità al cittadino nel delicato rapporto con la pubblica amministrazione”.