Coronavirus, riaprono le scuole dal 7 aprile, contrario Cosma (sindaco di Tursi): “Decisione avventata e non condivisibile”. Di seguito la nota integrale.
Secondo le disposizioni del Governo nazionale da domani si ritornerà a scuola a prescindere dai colori che le regioni hanno.
Un’idea azzardata vista la situazione difficile, dovuta soprattutto alle varianti, che stanno imperversando nel nostro Paese con un numero di morti giornalieri ancora troppo elevati.
Lascia basiti soprattutto l’impossibilità da parte di sindaci e governatori di adottare decisioni diverse rispetto a quelle adottate a livello nazionale.
Una vera e propria imposizione che non credo sia utile in una situazione di emergenza come quella che stiamo ancora vivendo.
Dal mio canto sono dell’idea di chiedere alle regioni in quali comunità è presente la variante inglese o spagnola dai sequenziamenti effettuati ed in quelle di non aprire ancora gli istituti.
A conti fatti, ormai anche questo anno scolastico sia ormai giunto al capolinea sia da un punto di vista didattico e sociale e se l’intento era salvaguardare prima la salute, quindi restare chiusi, non capisco ora l’esigenza e l’urgenza forte della riapertura, nonostante i tanti casi.
Rivolgendomi al Presidente Bardi, se pur privato anch’egli della discrezionalità nelle decisioni, chiedo di sequenziare le varianti presenti sul territorio regionale magari anche avvalendosi dell’aiuto dei sindaci e delle autorità sanitarie presenti sul territorio affinché, dati alla mano, si possano adottare j provvedimenti che la legge consente sempre a tutela dell’Art. 32 della nostra Costituzione.
Quel che è certo è che la scuola, come molte attività lavorative, dopo questo evento pandemico verrano riorganizzate e magari migliorate mantenendo sempre al primo posto il benessere e l’inclusione dei nostri bambini e ragazzi.
Mio malgrado da Sindaco dovrò rispettare le norme emanate dal governo nazionale ma da genitore a queste condizioni non manderò i miei figli a scuola anche perché la campagna vaccinale del personale scolastico non è stata ancora ultimata, il personale messo a disposizione dalle amministrazioni comunali non hanno ricevuto neanche la prima dose di vaccino, il servizio di trasporto pubblico non è in sicurezza ed anche qui gli autisti non vaccinati e cosa ancora più grave, dei 90 casi positivi attualmente presenti sul territorio comunale, 21 sono bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni.
La vita dei nostri figli e di conseguenza quella nostra e dei nostri genitori non ha prezzo caro Presidente Draghi.
Non esiterò ad emanare ordinanza sindacale di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel caso in cui dovessi ravvisare spunti legislativi che me lo permettono.