Crisi idrica in Basilicata, intervento di Potenza Heritage. Di seguito la nota integrale.
Le notizie più significative sono sempre quelle che volutamente si fanno passare in sordina. La grave siccità da cui è attanagliata la Basilicata e tutto il Sud Italia rischia di trasformarsi a breve in una emergenza fuori controllo, purtroppo qualcosa da far impallidire anche i giorni peggiori della Pandemia. Dopo oltre 60 anni dalla costituzione delle Regioni, passando per i vari enti deputati, per i Governi, i Ministeri e così via si scopre che in Italia, ed in particolare in Basilicata, sulle infrastrutture idriche non si è fatto nulla.
Oggi, a emergenza in corso ci comunicano che lo “schema Basento-Bradano è isolato”, tradotto in parole povere terminata l’acqua nell’invaso della Camastra, 29 Comuni (tra cui la città di Potenza) per un totale di 140.000 (un quarto dell’intera popolazione regionale) rimarranno praticamente a secco con la concomitante sofferenza delle varie sorgenti. Lo schema non ha traverse o altre connessioni per essere alimentato da altri invasi.
L’Amministratore di Acquedotto Lucano Andretta ha comunicato che nella Camastra sono rimasti meno di 2 milioni di mc di acqua, attualmente il prelievo avviene solo dalla bocca numero 3 del torrino di presa, infatti la 1 e la 2 non possono essere usate in quanto interrite da anni. Nessuno si è mai posto il problema della manutenzione, della pulizia e del dragaggio degli invasi per decenni, nè tanto meno della manutenzione delle infrastrutture di distribuzione. Per cui adesso si cerca di moltiplicare gli sforzi – sempre in emergenza – riparando a macchia di leopardo qualche perdita cercando di tamponare decenni di manutenzione mancata delle reti.
E’ stato chiarito ormai in maniera palese che negli scorsi inverni la Camastra è stata volutamente mantenuta sotto un certo livello di riempimento, scaricando acqua preziosa che è stata buttata via, perché (pare) manchino certificazioni sulla staticità delle opere e la sicurezza ed addirittura il collaudo dopo ben 60 anni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Ci avviamo incoscientemente, nel senso di “assenza di coscienza”, verso l’ignoto, verso uno scenario forse peggiore di quelli visti fin’ora con tutti i rischi del caso anche e soprattutto per le attività economiche e d’impresa che necessitano dell’acqua per lavorare. A Potenza e negli altri 28 Comuni serviti dal Sistema Idrico Basento – Bradano nel giro di un mese siamo passati dall’erogazione dell’acqua con qualche interruzione programmata settimanale ad interruzioni giornaliere per non meno di 8-10 ore.
Lo scenario meteo è sotto gli occhi di tutti, ormai oltre un anno di siccità con piovaschi sparuti e saltuari che il buon Dio sembra ormai aver riservato esclusivamente (ed in maniera anomala) solo nel Nord Italia. A questo punto è da ingenui aspettare un cambio di passo sostanziale a livello meteo in grado di rimpinguare in pochi giorni interi bacini idrici, in una regione in cui la neve purtroppo è ormai un lontano ricordo.
A questo punto è lecito chiedersi data la situazione cosa succederà a breve? Oltre al deficit idrico non si può non stigmatizzare un grave deficit informativo da parte delle Istituzioni. Cosa succederà quando non sarà più possibile prelevare acqua dalla Camastra? Con quali contromisure pensiamo di dover affrontare i prossimi mesi? Quali sono i rischi e quali conseguenze per le attività economiche e per i cittadini?