L’Associazione Nuova Sanità e Benessere ha inviato una nota al Prefetto di Matera, Sante Copponi, al sindaco di Matera, Domenico Bennardi, all’assessore comunale all’ambiente Massimiliano AMenta e al Direttore Dipartimento Prevenzione Salute Umana ASDM, Vincenzo Nola per sollecitare interventi urgenti per la tutela della salute umana e la sicurezza pubblica con riferimento alle criticità riscontrate nel servizio di raccolta dei rifiuti urbani a Matera.
Di seguito il testo integrale.
Con lettera del 20.9.2023, trasmessa con pec in pari data, che -per evitare ripetizioni- quivi abbiasi ad ogni effetto per integralmente riportata e trascritta, la scrivente evidenziava una serie di criticità del sistema di raccolta di rifiuti urbani nella Città di Matera chiedendo ai destinatari <<……..ciascuno per quanto di competenza, nell’interesse pubblico, per la tutela della salute umana e dell’ambiente, provvedimenti urgenti, da adottarsi comunque entro il termine perentorio di gg. 30 dal ricevimento della presente, per l’eliminazione delle criticità igienico-sanitarie sopra descritte, con la modifica, a Matera, dell’attuale sistema di raccolta dei rifiuti urbani, sostituendolo, come ha fatto il Comune di Bologna, con cassonetti pubblici comunali, di cui l’Amministrazione civica, a garanzia di tutti, si fa carico dello svuotamento, pulizia, sicurezza e disinfestazione.>>.
Il Comune riscontrava l’anzidetta missiva con la laconica nota del 27.10.2023, prot.117679, che si contesta fermamente, eludendo completamente i rischi fondatamente rappresentati per la salute pubblica e privata, oltre che per la sicurezza e l’ambiente; infatti, si è limitato a comunicare la cronistoria del procedimento amministrativo con il quale è stato adottato il servizio di raccolta dei rifiuti <<….del tipo domiciliare “porta a porta”….>>, che tale non è, come spiegato dalla scrivente con la richiamata missiva del 20.9.2023, che vede coinvolto -per averlo condiviso- i Comuni di Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico con il Comune di Matera capofila.
La laconica risposta, a firma del Dirigente Ing. Angela Lisanti, richiede le seguenti precisazioni:
1) Il Sindaco, quale pubblico ufficiale e Autorità sanitaria locale, sebbene formalmente diffidato a farlo entro il termine perentorio di trenta giorni, ha omesso di rispondere alla segnalazione-esposto della scrivente afferente criticità in merito all’igiene, la sanità, la tutela della salute e dell’ambiente, oltre che la sicurezza, rifiutando e/o omettendo -quindi- un atto del suo Ufficio non sostituibile con la risposta a firma della Dirigente, Ing. Angela Lisanti, che, come spiegato, ha completamente ignorato le anzidette criticità. Pertanto, allo stato, a prescindere da ogni possibile considerazione, il Sindaco Bennardi è inadempiente rispetto ad un atto (dovuto) del suo Ufficio con tutto quello che ne consegue a livello legale.
2) Aspetti che attengono alla tutela dell’igiene, della salute, dell’ambiente e della sicurezza, prevalgono sulle obbligazioni civilistiche assunte in base a contratti, così come prevalgono su atti e provvedimenti amministrativi; infatti, gli uni e gli altri, se non consentono ovvero condizionano negativamente l’anzidetta tutela vanno adeguati -senza ritardo- al soddisfacimento di interesse pubblico costituito da tale tutela. Di questo, in primis il Sindaco, unitamente ai competenti Organi comunali, deve prendere atto ed assumere con urgenza i consequenziali provvedimenti secondo legge per far cessare i rischi e i pericoli segnalati. Salvo che non si provi l’insussistenza dei rischi e pericoli denunciati.
3) L’inerzia del Sindaco in subiecta materia, come nel caso di specie, comporta l’intervento sostitutivo del Prefetto.
4) Il Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute Umana dell’ASL, con lettera del 30-10-2023, prot.N. 43692, sebbene precisi di non aver ricevuto segnalazioni per i rioni centrali della Città, ma questo non ne esclude la esistenza, non manca di rappresentare la fondatezza delle criticità segnalate dall’ANSB nei quartieri periferici “…..dove la presenza di mastelli di piccole dimensioni, utilizzati soprattutto per la raccolta dei rifiuti organici e lasciati incustoditi nelle ore notturne, attirano animali selvatici come cinghiali, volpi ecc. , che possono rappresentare un grave pericolo sia sanitario che per la pubblica incolumità….” .
Il Direttore dell’anzidetto Dipartimento, con la sua richiamata missiva, aggiunge: <<Lo scrivente in altre occasioni ha evidenziato la necessità di una revisione della gestione e del ritiro dei rifiuti solidi urbani, in particolare nei rioni periferici in cui i cinghiali ed altri animali risultano essere già stati avvistati. In particolare il ritiro dei rifiuti dovrebbe essere garantito durante le ore di illuminazione naturale o al massimo nelle prime ore serali, al fine di ridurre l ‘eventuale disponibilità di cibo soprattutto nelle tarde ore serali e notturne.>>.
La lettera dell’ASM è indirizzata al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente, Igiene Urbana e Sanità Pubbica che, evidentemente, stante la loro inerzia (salvo auspicabili smentite) non hanno letto.
5) Alle questioni di igiene e sanità pubblica e sicurezza, vanno aggiunti i gravi disagi e difficoltà arrecati dalla custodia, il trasporto e il maneggio dei mastelli nelle abitazioni, soprattutto da parte di anziani, malati e persone disabili; in proposito, per non ripetere, come detto, si rinvia alla “denuncia” della scrivente del 20.9.2023. In ogni caso, affinché sia proprio chiaro, di seguito, si evidenziano alcuni aspetti, ineludibili, che comunque impongono la revisione dell’attuale sistema di raccolta dei rifiuti urbani a Matera:
la raccolta, come adesso organizzata, significa “spalmare” l’immondizia su tutto il territorio cittadino, anziché in poche e ben protette aree ecologiche;
la presenza di migliaia di mastelli e contenitori condominiali comporta un impiego centuplicato di uomini e di mezzi con conseguente moltiplicazione ingiustificata dei costi;
fatta con molti mezzi, la raccolta è problema serio per il traffico cittadino, trattandosi, peraltro, di mezzi pesanti e con tante sporgenze acuminate, costretti a fermarsi dopo brevi percorsi, anche ogni dieci metri;
gravissimo è l’incidente recente in via delle Beccherie, che ha seriamente ferito un pedone;
i mastelli posti sul marciapiede o ai bordi della strada sono di impedimento al movimento libero e in sicurezza dei pedoni; i mastelli, in numero di sei per ogni condomino, che comunque creano problemi di igiene, tolgono spazio indispensabile all’utilizzo del proprio appartamento e balconi (quando ci sono);
l’andirivieni, mattina e sera, per trasporto e prelievo mastello, per le scale, fin sulla e dalla pubblica via, per molte persone anziane o disabili o malate costituisce impossibilità a gestire i predetti mastelli, che spesso hanno anche difficoltà a fornirsi, materialmente, del mezzo litro di latte e del pane quotidiano (non è un’esagerazione e/o strumentalizzazione; si tratta, purtroppo, di triste realtà);
non si può imporre un servizio pubblico senza tenere in debita considerazione i le difficoltà e i diritti dei disabili, delle donne incinte, degli ammalati e degli anziani;
l’impegno mattutino e serale è comunque difficile anche per persone “abili” prese da ineludibili impegni di lavoro; è anche difficile da assolvere nell’orario stabilito, talché spesso i mastelli, contro ogni norma igienica, di sicurezza e decoro, e contro quanto normativamente imposto, vengono abbandonati -perché non si riesce a fare altrimenti- ai bordi della pubblica via o sui marciapiedi per intere giornate;
un turno saltato per la impossibilità di portare, a sera, sulla pubblica via e sui marciapiedi i relativi mastelli, costringe a tenere l’immondizia con smaltimento settimanale (plastica, carta, vetro e indifferenziata) per due settimane di seguito, cioè per quattordici giorni, con evidente accumulo in casa;
gravissimo, per ovvie ragioni, è il caso dell’organico, spesso in putrefazione, quando si dovesse saltare un turno;
chi mangia un panino o un rustico, tanto declamato dalla pubblicità di una città capitale europea della cultura, non avendo a disposizione un cassonetto pubblico in cui gettare i residui e le carte, è costretto a lasciarli sulla panchina o agli angoli delle strade, o, abusivamente, in cassonetti di privati;
6) Orbene, la situazione segnalata è grave e va affrontata e risolta con tutta l’urgenza che il caso richiede.
Tanto premesso e ritenuto, la scrivente, stante l’inerzia del Sindaco e dei competenti Uffici Comunali,
chiede al Signor Prefetto di intervenire, con urgenza, affinché le criticità segnalate, che attengono -purtroppo- alla tutela dell’igiene, della salute pubblica e privata, dell’ambiente, oltre alla sicurezza, vengano rimosse con ogni urgenza.
Con le più ampie riserve.
Per l’evidente interesse pubblico e sociale che riveste la questione, la presente sarà pubblicata attraverso i social e i giornali affinché l’opinione pubblica ne venga informata.
In attesa di sollecito riscontro, comunque non oltre trenta giorni dal ricevimento della presente, distinti saluti.